Nick Cave & The Bad Seeds – Ghosteen (Ghosteen Ltd, 2019) di Gianni Vittorio

Ghosteen è il terzo album di una trilogia che si completa, concludendo il percorso avviato con il precedente lavoro. Se Push the Sky Away è stato l’ultimo disco “terreno” di Nick Cave e Skeleton Tree, come purtroppo sappiamo, è stato inevitabilmente considerato soprattutto il primo disco dopo la tragica morte del figlio e dunque in parte influenzato dal lutto e dal dolore,  oggi  troviamo un Nick Cave redento ed sollevato, in cui è ancor più enfatizzato il messaggio messianico, mentre i suoi seguaci alzano le mani per adorare il suo corpo sacro. La poesia dei testi ha raggiunto l’apice, in tutti i…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Voto Utenti : 4.4 ( 1 voti)

Ghosteen è il terzo album di una trilogia che si completa, concludendo il percorso avviato con il precedente lavoro. Se Push the Sky Away è stato l’ultimo disco “terreno” di Nick CaveSkeleton Tree, come purtroppo sappiamo, è stato inevitabilmente considerato soprattutto il primo disco dopo la tragica morte del figlio e dunque in parte influenzato dal lutto e dal dolore,  oggi  troviamo un Nick Cave redento ed sollevato, in cui è ancor più enfatizzato il messaggio messianico, mentre i suoi seguaci alzano le mani per adorare il suo corpo sacro. La poesia dei testi ha raggiunto l’apice, in tutti i sensi. Dopo il Purgatorio (Push The Sky Away) e l’Inferno (Skeleton Tree), King Ink raggiunge la luce del Paradiso.

La produzione molto curata nei dettagli ha previsto la voce come dominante, con il piano e i tappeti sonori a fare da contorno.
Un disco difficile da digerire, perché manca quasi del tutto la sezione ritmica, un suono minimalista fatto di tappeti elettronici, di sintetizzatori e di armonium suonati in maniere stupefacente da Warren Ellis dall’inizio alla fine. E con la voce di Nick che si spinge in estensione dove non era mai arrivata, come nel pezzo di apertura Spinning Songs.

Dopo le tenebre di Skeleton si sale in cielo con questo Ghosteen, un disco che emana un senso di pace e serenità in quasi tutti i brani.
Nella prima parte va menzionata Waiting for you per la sua intensità; invece Galeon ship è una ballata gospel che evoca paesaggi bucolici e paradisiaci(i galeoni che fluttuano nel cielo citati nel titolo).
Sun forest pur essendo molto bella nella sua esecuzione ha un suono più sinistro e tetro, forse l’unico del lotto di canzoni.

La seconda parte è invece caratterizzata da contenuti più esplicitamente religiosi ed esoterici, come la traccia che dà il titolo al disco (Ghosteen), un ensemble di suoni cosmici, di matrice space/ambient, che ci conduce verso luoghi evanescenti, astratti e sognanti, come se Nick volesse accompagnarci verso il suo Eden, una vera ascesa verso la luce ritrovata dopo il lutto del figlio.
E alla fine del disco si congeda lentamente con Hollywood (una preghiera di circa 14 minuti), probabilmente il pezzo più intenso, ma anche quello in cui Cave ci mostra la sua voce al suo massimo splendore.

Come tutti nel cammino della vita bisogna avere il coraggio di dire basta e andare avanti, ritrovando la propria pace interiore.
Everybody’s losing someone/It’s a long way to find peace of mind, peace of mind/And I’m just waiting now, for my time to come/ And I’m just waiting now, for peace to come, for peace to come“.
Ultraterreno.

Tracklist Children:

  1. Spinning Song
  2. Bright Horses
  3. Waiting For You
  4. Night Raid
  5. Sun Forest
  6. Galleon Ship
  7. Ghosteen Speaks
  8. Leviathan

Tracklist Parents:

  1. Ghosteen
  2. Fireflies
  3. Hollywood

 

 


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Gianni Vittorio

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