Strana Officine @The Factory, Azzano (Verona) – (di Alessandro Masetto)

Per la penultima data in programma di questo tour celebrativo dei 30 anni (e oltre) di carriera, gli inossidabili metallari  livornesi STRANA OFFICINAtra i maggiori esponenti del Metal Italiano che la nostra patria abbia mai partorito, ci fanno visita in un freddo e piovoso sabato di novembre al Factory di Azzano, pronti ad incendiare, devastare e  mettere a ferro e fuoco il palco del locale, come da copione in ogni concerto dei tantissimi a cui ho assistito dell’Officina! Anche stasera non verrano fatti sconti a nessuno, e ci prenderanno a martellate per tutta la durata del loro show esplosivo. La lunga serata di metallo parte presto e con il botto! Già al mio arrivo nel locale si nota che stasera ci sarà una nutrita affluenza di pubblico, giunto per l’occasione speciale  dalle  province venete limitrofe, ma poi  tra il pubblico scorgo anche la presenza di alcuni amici giunti dalla bassa lombarda in discreto numero. Questo per dire cosa rappresenta in termini di interesse e partecipazione un loro concerto, dove si respira un clima di grande fratellanza e amicizia, senza barriere tra chi ascolta metal  estremo, metal classico o altro,  dove tutti siamo solo e semplicemente METALLARI! Neppure il tempo di girarmi attorno e  di andare al bancone del bar del Factory per ordinarmi la consueta birra di rito, che alle 21:30 spaccate irrompono i primi ospiti della serata, i veronesi ROGUE DEAL, dediti a un Hard’N’Heavy a forti tinte NWOBHM. Si capisce bene che la loro fonte di ispirazione sono stati tanto i Tokyo Blade, quanto i TANK o i Jaguar. Metal diretto e tagliente come 

le lame di un rasoio, senza pause e tempo per i sentimenti. Una mezz’ora davvero piacevole di intrattenimento e di giusta introduzione di una serata che andrà in crescendo continuo. Breve cambio palco, e ora la palla passa ai padovani BLIND MARMOTSe si cambia decisamente genere. Dal metal più tradizionale dei primi, si passa a un crossover sludge molto stoner, dove i rimandi al grunge sono presentissimi e pure molto evidenti nella loro proposta. Si percepiscono le influenze tanto dei Soundgarden, quanto degli Alice In Chains e dei Mastodon, in una chiave un po’  più  rallentata e personalizzata. Una buona prova senza alcun dubbio quella offerta, che ha convinto, nonostante il genere non fosse molto attinente con le sonorità  più familiari del pubblico della Strana. Il tempo scorre, e si giunge  velocemente all’ultima band di supporto  in programma.. tocca ai trentini BLOWOUT ora far vedere di che pasta sono fatti..e dai primi ruggiti sentiti direi di granoduroFautori di un metal molto Pantera/Down style, non  fa’ certo mistero nel loro sound  l’ ispirazione e amore viscerale per i texani, dove  i rimandi a Phil Anselmo nel cantato si sprecano. Ma e’ la sezione ritmica a creare un vero “muro di suono”, con quel mix tra Stoner/Doom dove si incrociano  i Kyuss con i Crowbar, passando per gli Orange Goblinche conferisce quel mix letale   alla band di Mezzolombardo una marcia in più, risultando pesanti nel sound  e melodici al tempo stesso. Davvero notevoli! E’ passata abbondantemente la mezzanotte, le birre iniziano a essere molte per tutti, i fusti si stanno svuotando sensibilmente al Factory ad opera dei “Vecchi” metallari assetati…e’ tempo che Bud & Co. facciano il loro ingresso per placare la nostra sete di metallo 

 

STRANA OFFICINA  

  

Non saprei più con quale aggettivo descrivere la STRANA OFFICINA...credo di averli usati oramai tutti, ma mi sforzerò’ di cercarne altri…Invincibili, implacabili, imbattibili! E anche in questa occasione non si sono risparmiati, con il solito show intriso di metallo, sudore, rabbia e cuore! Bud ed Enzo (rispettivamente voce e basso), sono i veterani della band, quelli che non mollano mai, nonostante gli anni passino inesorabilmente per tutti.. E ieri erano reduci anche da uno show dispendioso nella loro Livorno, dove giocando in casa hanno inevitabilmente spremuto a fondo  le loro energie, senza tuttavia finire il carburante, come dei robusti vecchi diesel d’annata che non si piegano mai, regalandoci una performance come conviene vedersi fare  solo da  dei veri  professionisti consumati del loro rango.Monumentali!  Dario Cappanera e Rolando Cappanera…chitarra e batteria... l’anima pulsante della Strana. Ci sono solo due spiegazioni per potere umanamente cercare di capire da dove deriva la loro immortalità musicale e questo crescendo continuo di volta in volta, ogni anno che passa sempre di più, in costante miglioramento…o un” Patto col Diavolo”, oppure sono  illuminati e guidati  da lassù..da qualcuno che li ama tanto, come noi amavamo loro ... (Fabio-Roberto nei nostri cuori sempre). Dario non è stato mai fermo un secondo, ha saltato, cantato, incitato e  incantato tutti con la sua tecnica unica e il carisma  che solo i  grandi Guitar-Hero possiedono. Rolando ha letteralmente fatto uscire il fuoco dalla batteria, picchiandola con la rabbia di un forsennato, come se al posto delle bacchette avesse dei martelli! Ci ha felicemente disintegrato i timpani  a tutti noi “vecchi Defenders”  , stipati  a cerchio e   in prima linea fronte palco. Musicisti come i Cappanera avrebbero meritato di essere al posto di altri più blasonati in giro per il mondo (che valgono un quarto di loro), ma ahimè  siamo italiani,  e il metal  non è musica amica e convenzionale a queste latitudini… poco male .. c’è li godiamo a vita noi qui! Il delirio  inizia con un trittico tritaossa da paura, composto da “King Troll”, “War Games” e “Kiss Of Death”, tutti estratti da quel gioiellino sempreverde intitolato “Rock’n’roll Prisoners”. Con “Sole,Mare,Cuore” e “Vai,Vai” iniziano le perle in madrelingua (intervallate da “Falling Star”), dove i fans diventano a questo punto il quinto elemento ufficiale per quanto impeto e trasporto emotivo ci mettano nell’ aiutare a cantare un Bud molto su di giri e preso  molto bene da un pubblico partecipe e caloroso . “Luna Nera” ci teletrasporta  a ritroso negli anni 80, con tanta nostalgia, facendoci riemergere i ricordi dei mitici anni 80. . “Guerra Triste” e’ l’ultimo singolo estratto del recente “Law Of The Jungle”, ma per quanto bella è su disco e per quanto lo sia ancor più live come resa, è  stata  solo una pura e casuale coincidenza temporale che sia stata incisa in questi anni. Personalmente non trovo alcuna difficoltà a collocarla a fianco dei  grandi classici della STRANA OFFICINA quali “Non  Sei Normale”, “Autostrada Dei Sogni” e “Viaggio In Inghilterra”, che guarda caso, sono messe in scaletta stasera subito dopo “Guerra Triste”, per il godimento massimo finale. E’ notte fonda a Verona, il calore rovente proveniente dalla stufa del Factory si mescola al sudore del nostro pogo e a quello dei “ragazzi toscani”, ma c’è ancora voglia di un ultimo sussulto .. “Metal  Brigade”, brano epico  dell’Officina più pazza d’Italia, vero simbolo e portabandiera di ciò che significa appartenenza e  aggregazione,  racchiuso in un unico  credo .. Quello del Metallo! Grazie Ragazzi e continuate a Battere il Martello per noi ancora molto a  lungo! OFFICINAAAA!!!!!!!  

 

Un ringraziamento speciale a Matteo Baroni, ad Orion Agency  e a tutto lo staff del The Factory per avermi  gentilmente ospitato. Da segnalare, oltre  all’elevata affluenza di partecipanti già  precedentemente sottolineata, anche un ottimrendimento per quanto  riguarda  i suoni, molto più calibrati e meno fastidiosi che in passato,  grazie  alle migliorie recentemente apportate all’impianto del locale.  

 

Immagini di repertorio a cura di Francesco Lucia

 

 

 


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Rita Rose Profeta

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