Deathspell Omega – The Furnaces of Palingenesia (Norma Evangelium Diaboli, 2019) di Luca Battaglia

Settimo album in uscita per i francesi Deathspell Omega che danno alla luce The Furnaces of Palingenesia, sotto l'ala dell'etichetta Norma Evangelium Diaboli. A tre anni di distanza dal loro ultimo disco, The synarchy of molten bones e dopo i controversi cambi di line-up dovuti al coinvolgimento di alcuni membri nel satanismo, i Deathspell Omega rimangono comunque una delle band più oscure e misteriose della scena black metal francese, tanto da non avere nessuna immagine ufficiale dei loro live in circolazione. La premessa per chi volesse approcciare l'ascolto di questo disco è che non sarà facile portarlo a termine, non sarà facile da masticare…

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Settimo album in uscita per i francesi Deathspell Omega che danno alla luce The Furnaces of Palingenesia, sotto l’ala dell’etichetta Norma Evangelium Diaboli.

A tre anni di distanza dal loro ultimo disco, The synarchy of molten bones e dopo i controversi cambi di line-up dovuti al coinvolgimento di alcuni membri nel satanismo, i Deathspell Omega rimangono comunque una delle band più oscure e misteriose della scena black metal francese, tanto da non avere nessuna immagine ufficiale dei loro live in circolazione.

La premessa per chi volesse approcciare l’ascolto di questo disco è che non sarà facile portarlo a termine, non sarà facile da masticare per le vostre orecchie, ma dopo un ascolto attento sarete pronti a cogliere una miriade di sfumature, sfumature di cui The Furnaces of Palingenesia è pieno zeppo.

Abbandonati i canoni del black metal odierno, il disco è freddo, oscuro, quasi a sottolineare una sorta di sofferenza dei membri nell’eseguire le tracce dello stesso. L’aproccio a tratti Lo-Fi è un classico del black metal transalpino, e nei 45 minuti di riproduzione dell’album, rende l’esperienza dell’ascoltatore un viaggio mistico, trasmettendo quasi un’agonia insita nelle melodie.

Analizzando nel particolare l’opera dei Deathspell Omega si nota da subito l’assenza di qualsiasi tecnicismo musicale del terzetto di Poitiers. I riff di Asjarl sono affilatissimi e puntano subito alla gola del vostro apparato uditivo per la via principale, senza mai perdersi in sentieri secondari. La voce di Mikko Aspa è gelida e calza a pennello nella sezione ritmica di tutto il disco, una vera perla per chi metabolizza un black metal cantato senza il canonico scream.

Le canzoni che vi consigliamo di ascoltare con più attenzione sono senza dubbio la numero 2 The fires of frustration e la numero 5 Imitatio dei.

Ad onor del vero dobbiamo anche confessare che ci siamo imbattuti in sezioni melodiche davvero troppo caotiche, quasi impastate tra di loro, che ci hanno reso l’ascolto un po’ faticoso, quasi a discostarsi dall’approccio davvero diretto che l’album ci scaglia contro fin dalle prime battute.

Il lavoro dei Deathspell Omega rimane comunque di altissimo livello anche se, mai come in questo caso, non sarà apprezzato da uno spettro di pubblico particolarmente ampio, ma anche questo era lo scopo della band francese: non essere per tutti e creare una sorta di élite tra i propri sostenitori.

Tracklist:

  1. Neither meaning nor justice
  2. The fires of frustration
  3. Ad arma! Ad arma!
  4. Splinters from your mother’s spine
  5. Imitatio dei
  6. 1523
  7. Sacrificial theopathy
  8. Standing on the work of slaves
  9. Renegade ashes
  10. Absolutist regeneration
  11. You cannot even find the ruins…

 


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Luca Battaglia

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