Score
ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT

I Thàlassa mas lo chiamano i Greci, Akdeniz i Turchi, Deti Mesdhe gli albanesi e albahr al’abyad almutawasit gli arabi, mille modi diversi per chiamare lo stesso Mare, quello Mediterraneo. Prodotto dall’etichetta indipendente Manitù Records, insieme alla label Concertone, I Thàlassa Mas è un disco che sogna l’unione, è la world music che condensa culture differenti.
Coerentemente, i due musicisti non perdono occasione di collaborare con altri esperti del genere: ecco che allora figurano in qualità di ospiti Fabiana Dota (voce in Cano e Neglia e Luna), Jali Babou Saho (voce e kora in Cano) ed Esharef Alì Mhagag (voce in Sognando un’altra Riva).
Ho avuto l’impressione, ascoltando le nove tracce dell’opera, di assistere a una tiepida conversazione tra due amici. La chitarra e il sax dialogano dolcemente, narrandosi vicendevolmente di visioni e storie vissute lungo le sponde di questo mare, esperienze assimilate e rielaborate, infine comunicate. La partecipazione di ulteriori artisti dona la giusta varietà a questo album che fa dello spirito di fratellanza il suo messaggio principale, a toni caldi e colorati simili ad altre band che qui a Relics già conosciamo, ovvero i Maistah Aphrica e gli Afar Combo.
I Thàlassa Mas ha il sapore dell’antico, un messaggio che attraversa i secoli ma rimane sempre attuale.
Tracklist:
- Bent El Rhia
- I Thàlassa Mas
- Cano
- Soul in September
- Sognando un’altra riva
- Vento da est
- Holy woods
- Neglia i luna
- Portrait D’italie