Igorrr – Spirituality and Distortion (Metal Blade Records, 2020) di Giuseppe Grieco

E mo’ da dove comincio? Questo è il mio primo pensiero appena finito Spirituality and Distortion. Capirete presto il perché del mio cruccio, intanto cerco di iniziare da un punto abbastanza indietro nel tempo. Ho conosciuto la musica di Igorrr con Hallelujah, disco che vedeva la luce nel 2012 tramite Ad Noiseam, cavolo quanto tempo è passato. Ve ne erano altri usciti prima, ma questo lo considero la summa di quello che potremmo chiamare idealmente “primo periodo”, con buona pace di Nostril, che lo segue per poco. L’album era ed è tuttora una bomba, non ha perso nemmeno un…

Score

ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT

Voto Utenti : 4.5 ( 3 voti)
E mo’ da dove comincio? Questo è il mio primo pensiero appena finito Spirituality and Distortion. Capirete presto il perché del mio cruccio, intanto cerco di iniziare da un punto abbastanza indietro nel tempo.

Ho conosciuto la musica di Igorrr con Hallelujah, disco che vedeva la luce nel 2012 tramite Ad Noiseam, cavolo quanto tempo è passato. Ve ne erano altri usciti prima, ma questo lo considero la summa di quello che potremmo chiamare idealmente “primo periodo”, con buona pace di Nostril, che lo segue per poco. L’album era ed è tuttora una bomba, non ha perso nemmeno un minimo del suo potenziale, stessa cosa per quelli precedenti.

Insomma, Igorrr mi segnò e mi accompagnò nei primi passi dediti alla scoperta dell’infinito mondo musicale. Seguirono due eccellenti EP, uno split con Bong-Ra chiamato Tombs / Pallbearer (dall’artwork bellissimo) e uno in collaborazione con Ruby My Dear, dal nome Maigre.

Poi, il 2017. Questo è l’anno del vero ritorno di Gautier Serre, il genio che di Igorrr ne è l’anima. Per la gigante Metal Blade Records esce Savage Sinusoid, il tanto atteso nuovo full-length che porta finalmente anche il riconoscimento di pubblico che Gautier meritava sin dall’esordio. Un gran disco a cui segue un ricco tour (finalmente riesco a vederlo dal vivo), tutto dimostra che Igorrr si rifiuta di assecondare le mode e bada solo al suo estro creativo, noi tutti di questa scelta lo ringraziamo infinitamente.

E ora, nel 2020, dove Savage Sinusoid aveva cementato, Spirituality and Distortion rinforza e salda.

I musicisti coinvolti sono tutti di assoluto spessore: il violinista Timba Harris (Mr.Bungle, Secret Chiefs 3), il bassista Mike Leon (Soulfly), il pianista Matt Lebofsky, (Secret Chiefs 3) il musicista Mehdi Haddab all’Oud, il fisarmonicista Pierre Mussi, la musicista Fotini Kokkala al Kanoun e il clavicembalista Benjamin Bardiaux. Immancabili poi gli storici: Laure Le Prunenec e Laurent Lunoir alla voce, Sylvain Bouvier alla batteria, infine la new entry Martyn Clement alla chitarra.

Non c’è un vero e proprio concept, l’obiettivo è sempre quello sacrosanto la libertà espressiva di Serre, che insegue gli stati emotivi che lo coinvolgono. Una sorta di idea di base, però, la possiamo trovare nella musica orientale tradizionale, da cui Gautier si dichiara molto attratto, soprattutto nelle possibilità che si presentano quando la si accosta alla musica heavy. Registrato presso l’Improve Tone Studios in Francia, Serre ha coinvolto lo stesso team tecnico di Savage Sinusoid, senza l’aiuto di produttori esterni. Operato tanto ambizioso quanto difficile, come racconta lui stesso: :“Sono rimasto chiuso nello studio per molto tempo senza interruzioni. La differenzacon ‘Savage Sinusoid’ ‘è che ho fatto lo stesso lavoro ma per un periodo molto più lungo. Le sessioni di ‘Spirituality and Distortion’ sono state molto più intense considerando il fatto di averlo realizzato in un tempo molto più breve; è stato un lavoro duro che mi ha spinto verso i limiti più difficili che potessi sopportare. Ad essere sincero, ho sofferto molto nel processo di creazione di questo album, e sono molto felice, nonostante tutte le difficoltà, tecniche e umane, che sono comunque riuscito a gestire per preservare quella qualità che volevo per questo album”.

Ed eccolo, l’album. Ad aprire le danze troviamo Downgrade Desert, che introduce prima le influenze orientali, per poi gettarle tra le altre influenze che contraddistinguono lo stile di Igorrr. Nervous Waltz è fedele al titolo, uno spasmodico valzer che sposa il death metal. Very Noise ci riporta all’Igorrr dall’anima più breakcore, vicino ai due EP sopracitati. Bellissimo il video dedicato al brano, realizzato dal team Meat Dept. lo stesso che si cela dietro la macchina da presa dei video di Mr. Oizo aka Quentin Dupieux (questo basta e avanza per capirne la follia). Hollow Tree unisce il clavicembalo della storica cultura napoletana alla furia metal, la stessa dedica partenopea la ritroviamo nella molto più elettronica Paranoid Bulldozer Italiano. In Camel Dancefloor ritorna prepotente l’oriente, nella successiva Parpaing troviamo un’ospite d’eccezione: “Abbiamo avuto l’onore di dare il benvenuto al mio eroe musicale preferito in questo album: ‘George Corpsegrinder’ Fisher dei Cannibal Corpse. George presta la sua voce leggendaria sul brano ‘Parpaing’. Lui è tipo l’ultimo ‘Boss del death metal’, il migliore. Ho trovato molto coerente il contrasto tra l’estrema pesantezza e violenza della sua voce e la melodia di una musica 8 bit, che, diciamola tutta, è la musica meno pesante sulla faccia della Terra. Questo contrasto è molto bello per le mie orecchie”.

In Musette Maximum ritroviamo le influenze della musica francese, la patria di Gautier, segue Himalaya Massive Ritual, brano a cui serre è molto legato per la sua introspezione e spiritualità. Ancora, troviamo la tesa Lost In Introspection e poi Overweigh Poesy, dove troviamo lo strumento turco chiamato Kanoun. In Barocco Satani ad essere contaminato massicciamente è lo stile barocco, successivamente abbiamo la metal oriented Polyphonic Rust. A chiusura di tutto vi è Kung-Fu Chevre, summa di tutto quello che abbiamo trovato: musica gitana, balcanica, classica, barocca, metal, breakcore, con un bellissimo inserto funk.

Alla fine non servono che poche parole, Spirituality and Distortion è 100% Igorrr, e tanto basta a designarlo come magnificenza. Grazie Gautier.

Tracklist:

  1. Downgrade Desert
  2. Nervous Waltz
  3. Very Noise
  4. Hollow Tree
  5. Camel Dancefloor
  6. Parpaing
  7. Maximum Musette
  8. Himalaya Massive Ritual
  9. Lost in Introspection
  10. Overweigh Poesy
  11. Paranoid Bulldozer Italiano
  12. Barocco Satani
  13. Polyphonic Rust
  14. Kung-Fu Chèvre

 


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Giuseppe Grieco

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