The Postacards – The Good Soldier (T3, 2020) di Gianni Vittorio

Folgorante la iniziale Dead end, brano shoegaze dall’andamento epico, con una chitarra space (sembra quasi riprodurre la sirena di una nave), struggente nel suo incedere. Ma non sono inferiori le successive Fossilized e Spiderwebs (ricche di riverberi e delay); nella seconda parte il sound si ammorbidisce leggermente prendendo una direzione dream pop. Ottima senza dubbio la prova della vocalist Julia Sabra, che non si limita solo al canto; infatti la stessa suona anche la chitarra ritmica in molte canzoni, mentre è presente con i synth nella suggestiva Lost resort. Dal punto di vista stilistico si sentono le influenze di vari gruppi 90’s , tra tutti gli Slowdive. Ma si tratta di un vera e propria rivisitazione di quello che fu il sound shoegazer.

The Postcards sarà probabilmente una delle band emergenti di cui sentiremo parlare in futuro. Per adesso godiamoci questa perla musicale, che si muove a cavallo tra lo shoegaze ed il dream pop in maniera esemplare. Tra riverberi e suoni languidi.

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