Score
ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT
Nel 2012 avevano rilasciato un EP chiamato Solo Guai, un miscuglio grezzo e imperfetto di rock, grunge e heavy metal, il quale aveva più che altro l’intento di far divertire i ragazzi che vi suonavano. Dopo un periodo di silenzio, nel 2017 i nostri sono tornati con una formazione rinnovata: cinque elementi (sax, chitarra, tromba e percussioni, batteria, basso) provenienti da ambienti musicali differenti, che uniscono le forze per dare alla luce il primo full-length omonimo.
È un cambiamento che un po’ spiazza, se lo confrontiamo con Solo Guai. Adesso la band si converte al jazz, sempre mantenendo le massicce dosi di quel funk presente agli esordi. Vi è molta più maturità e capacità tecnica, Chester Gorilla asseconda gli istinti di chi suona, ne segue i pensieri scomposti, ma nonostante questo non perde la sua solidità.
Il disco è saldo sulle sue radici old school-funk, e ha un che di colonna sonora per un film rétro, in particolare il pezzo di apertura. Puippara. La frenesia di questi ragazzi è ottimamente raffigurata dal ritmo di Shesone e Aripupollo Space, e abbiamo pure l’occasione di esplorare zone del mondo esotiche e variopinte, con i due pezzi Guacamole e Peter The Elephant, che strizzano l’occhio ai Maistah Aphrica, veri esperti del settore. Sorprende infine The Heat, il pezzo finale e l’unico ad essere cantato grazie alla partecipazione del cantautore italo-britannico Sergio Beercock.
Un bel salto avanti per i Chester Gorilla, che si rivestono di trame sgargianti senza perdere il loro spirito esploratore, dandoci un bel disco per scaldare questo 2020.
Tracklist:
1. Puippara
2. Shesone
3. Peter the Elephant
4. Aripupollo Space
5. Guacamole
6. The Heat feat. Sergio Beercock