Score
Artwork
Potenzialità
Concept
Dopo numerose collaborazioni e progetti collaterali (Twilight Singers, Blackbeat Band, Gutter Twins), Greg Dulli dà alla luce il suo vero primo album solista. Un disco nel quale il cantautore butta dentro tutte le sue esperienze passate, a partire dal rock anni ’90 degli Afghan Whigs, senza dimenticare i lavori prodotti col suo amico Mark Lanegan.
Certamente ciò che si nota è la libertà compositiva, possibile proprio grazie al fatto di essere l’unico arrangiatore del disco. Le sonorità sono diverse e cangianti, infatti si passa senza difficoltà dall’indie rock di Pantomina e The tide, al grunge acustico di Sempre. Ma la direzione preferita è quella della ballatona (la sentimentale Marry me), oppure la classica canzone affidata al pianoforte, allora Black Moon ne è un perfetto esempio, con la voce calda e graffiante di Greg in primo piano. Ma i brani migliori sono quelli in cui sono presenti arrangiamenti più articolati e imprevedibili, come la stupenda A ghost, song capace di unire suggestioni western con suoni folk, a tratti balcanici. Interessante anche la conclusiva Slow Man per la sua atmosfera soul.
Si può certamente dire che con questo “esordio” Greg Dulli ha centrato il bersaglio, producendo un disco capace di emozionarci entrando nell’anima di noi ascoltatori.
Tracklist:
- Pantomima
- Sempre
- Marry Me
- The Tide
- Scorpio
- It Falls Apart
- A Ghost
- Lockless
- Black Moon
- Slow Pan