Score
ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT
Si può ben dire che il parto del terzo full-length dei bolognesi Nero Di Marte sia stato un lungo travaglio, tra cambi di line-up, etichette, estenuanti tour. Ma tutta questa sofferenza è stata ampiamente ripagata.
Quello che ritroviamo è un quartetto maturo, più di quanto già non lo fosse in precedenza. E anche Immoto è maturo, estremamente maturo, forgiato dal fuoco delle difficoltà si erge fiero come un monolite tenebroso. Il death metal tecnico lo ritroviamo sempre, non a caso sono i Gorguts (con cui pare abbiano un bel rapporto) il gruppo che per primo salta alla mente quando si ascolta i quattro bolognesi, ma stavolta è profondamente accentuato il lato post-metal della formazione. I Nero Di Marte riescono saggiamente a dosare il caos forsennato con il silenzio solenne e ricco di pathos, non risultando banali o scontati nemmeno un secondo.
La struttura del disco è altamente complessa, i brani sono un continuo divenire, quasi una metamorfosi pagana, oltreché estremamente tecnici. Il post-metal di Sisyphos ci fa addentrare nel tortuoso labirinto creato dal gruppo, e da lì in poi è un continuo ribollire di nera materia, che si compatta in strutture immense come le architetture della title-track, oppure crea un clima di alta tensione (Semicerchi, Irradia), per poi collassare nell’entropia lacerante (La Casa Del Diavolo, L’arca). Anche i testi fanno benissimo il loro dovere, ermetici e pieni di simbolismo affascinante.
La tanto attesa terza prova dei Nero Di Marte è ampiamente superata, Immoto è saldo e certo, pieno di fascino, e si piazza con decisione tra le uscite metal più importanti di questo anno.
Tracklist:
- Sisyphos
- L’Arca
- Immoto
- Semicerchi
- La Casa del Diavolo
- Irradia
- La Fuga