Paolo Benvegnù – Dell’odio dell’innocenza (Black Candy Records, 2020) di Gianni Vittorio

Il nuovo album dell’ex fondatore degli Scisma è nato a seguito della scoperta di una serie di provini per chitarra/voce trovati in una busta a lui recapitata senza alcun riferimento, quasi come un manoscritto perso. Così ne è seguito un lavoro che ha puntato di più sulla "parola" e un po' meno sulla "musica". Questa è l’origine Dell’odio dell’innocenza, un disco che ci dice con ironia e ferocia quello che siamo diventati, ciò che eravamo, e ciò che possiamo fare per migliorare il nostro futuro. Il tema centrale è la separazione tra l’uomo e la società, brevi riflessioni sull’incomunicabilità…

Score

Artwork
Potenzialità
Concept

Conclusione : Poeta dei nostri tempi

Voto Utenti : 4.75 ( 1 voti)

Il nuovo album dell’ex fondatore degli Scisma è nato a seguito della scoperta di una serie di provini per chitarra/voce trovati in una busta a lui recapitata senza alcun riferimento, quasi come un manoscritto perso. Così ne è seguito un lavoro che ha puntato di più sulla “parola” e un po’ meno sulla “musica”.

Questa è l’origine Dell’odio dell’innocenza, un disco che ci dice con ironia e ferocia quello che siamo diventati, ciò che eravamo, e ciò che possiamo fare per migliorare il nostro futuro.
Il tema centrale è la separazione tra l’uomo e la società, brevi riflessioni sull’incomunicabilità dei nostri sentimenti rispetto alle relazioni che viviamo nel quotidiano.

Tra i pezzi da ricordare va menzionata Pietre, canzone poco consolatoria, dal piglio apocalittico (“più conosco gli umani, più capisco le pietre”), una presa di coscienza del male che ci attraversa; tra i riferimenti musicali ci sono i Radiohead di Ok Computer; molto suggestiva Infinito 1, brano in cui si ravvisa l’alternanza tra chitarra elettrica ed acustica. Le invettive politiche si fanno più marcate in La soluzione, arrangiata magistralmente con una struttura ambient (si intuisce qualche assonanza con lo stile di Brian Eno); si prosegue con Non torniamo più (chitarre, fiati, spazzole), molto vicina alla canzone d’autore di scuola italiana.

In coda si cambia ancora registro (seppur il mood rimanga sempre minimal) con Infinito 2, strumentale, con synth e riverberi in loop. Probabilmente dopo la trilogia della lettera il cantautore milanese ha sentito l’urgenza di scrivere qualcosa di più essenziale ed accessibile, per arrivare al cuore delle persone.

In conclusione con questo suo settimo disco Paolo Benvegnù realizza uno dei migliori album da solista della sua ottima carriera, con alcuni momenti di toccante malinconia.

Tracklist:

1. La Nostra Vita Innocente
2. Pietre
3. Infinito 1
4. Nelle stelle
5. Infinito 3
6. La Soluzione
7. Altra Ipotesi Sul Vuoto
8. Animali di Superficie
9. Infinito 2
10. Non Torniamo Piu’
11. Infinitoalessandrofiori


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Gianni Vittorio

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