Score
ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT
Sicuramente non è un disco e nello specifico non è un disco da Spotify o piattaforme simili, sicuramente non è un disco da live generalista su un palco qualsiasi, ma altra cosa che sicuramente non è, uno svarione intellettualistico senza capo ne coda.
Spesso mi è successo di dovermi trovare di fronte a dischi che quasi come riempitivo per poter avere un numero traccie sufficiente facevano comparire qua e la delle brevissime traccie di solo parlato mezzo poetico inserito qua e la tra brani veri e propri.
Questo non vale per Fiori Recisi, perché qui si può vedere e riconoscere con chiarezza un progetto completamente diverso e totalmente orientato in un ottica meta-musicale e non semplicemente citazionale.
Il Silenzio Delle Vergini elabora e comprime sonorità molto interessanti, sperimentali (ma non al confine dell’insopportabile) con una sorta di filo conduttore legato alla New Wave o New Age più composta che si mescola con testi (quasi esclusivamente parlati e narrativi) che ben si fondono con l’animo del progetto stesso.
Resta sicuramente una certa ambiguità e una non immediata ricezione del progetto, tuttavia forse spingendo il lavoro globale della band verso una dimensione maggiormente visiva e magari abbinando il lavoro musicale ad una forte collaborazione con un regista visionario si potrebbe giungere ad un prodotto maggiormente evocativo e qualificato dalla realizzazione magari di un corto molto estetico che accompagni l’intero disco.
Un consiglio di ispirazione per i sound della band è quello di rifarsi al videoclip capolavoro diretto da Romain Gavras per il brano Gosh di Jamie XX.
Tracklist:
- Non ho più paura
- Cuore di farfalla
- Mental code
- Radici di paradiso
- Necessità
- Cenere
- Gambino
- Fiori recisi
- Il treno dei desideri