Dopo l’esordio al tardo pomeriggio alla Villa Comunale di Reggio Calabria con i migliori interpreti giovani del jazz locale, la terza edizione del Derive Festival si è spostata nella splendida cornice del Parco Ecolandia. Stavolta il genere è diverso, o per dirla meglio un miscuglio di generi concentrato nella band dei Soviet Soviet, terzetto marchigiano in ascesa dal 2013 con tre dischi energici che oltrepassano il genere post-punk creando un mood sonoro a tratti gotico, a tratti coldwave, ma dallo stile pur sempre personale e riconoscibile.
Il gruppo diventa leggendario dopo la surreale ‘disavventura’ del 2017, un tour promozionale negli Stati Uniti dove il gruppo è stato respinto dagli agenti di frontiera, i tre furono considerati immigrati clandestini! Ma i Soviet Soviet hanno la scorza dura e hanno fatto dell’episodio un motivo di rivalsa per scatenarsi durante i live. Questo lo si capisce subito durante la serata dall’istrionismo ballerino del leader. Giometti aggredisce il basso dalla forma stretta ed inconsueta come una chitarra, e si muove con passi leggiadri, Tegu ci regala assolo limpidi e in contemporanea distorti in feedback di concatenante bellezza, mentre Ferri, il batterista, detta ritmi forsennati e si adagia alle note del basso quando diventano più lineari e calmi. Più riconoscibile e molkiano diventa il canto di Giometti dal vivo rispetto al timbro vocale più impastato in studio.
Il gruppo si dedica soprattutto alla presentazione dell’ultimo album, Endless dove spiccano Remember Now e Going Through, e pesca tracce storiche dai lavori precedenti come Nice, seconda fatica del 2016 e Fate, esordio del gruppo nel 2013. Il concerto fa andare tutti su di giri e provoca verso la fine un aneddoto inconsueto. Il pubblico eccitato dalla musica balla e crea un piccolo assembramento, invoca un sacrosanto bis. Il batterista fa cenno che la decisione deve prenderla Giometti. Il leader, vuoi per il clima emergenziale, vuoi per il cattivo umore causato da un piccolo inconveniente ad un amplificatore, lo nega! Pazienza, per questa volta si può sorvolare, è stata l’unica ‘nota stonata’, davvero bravi e potenti!