Heavy Demons Night – La storia dei Death SS (testo Alessandro Masetto, foto Rose Profeta)

HEAVY DEMONS NIGHT –  LA STORIA DEI DEATH SS: 

 

             –THE FACTORY S.MARTINO B.A. (VR) @ Sabato 05/09/20 

 

Con Steve Sylvester -Gianni Della  Cioppa – Steven “RICH” Ricetti 

 

Special guest:  Mario Tio Tiozzo (Speaker radiofonico e DJ)- Dahlila  (Performer Death SS)- Alberto AC Wild (Bulldozer) 

  

+ Tsunami Edizioni (Staff) 

 

+P.O.E.+ Sugar DJ  

 

Per il primo evento mondano di un certo rilievo e caratura della nuova stagione in corso, organizzato in esclusiva e in data unica (al momento) dal The Factory di Verona, (post lockdown forzato a causa della pandemia mondiale causata dal virus Covid-19) i gestori del locale sopracitato, Matteo, Carola e Bruce, riaprono i battenti in pompa magna! E lo fanno alla grandiSSima direi, ospitando la prima  presentazione ufficiale del  libro nero del Rock, o meglio, della “Bibbia Nera” dei Death SS, (perché di tale opera si tratta, dato il volume imponente e massiccio di reliquie storiche   e illustrazioni che la compongono), con ben 500 pagine corredate da una classica copertina rigida rigorosamente nera e a tema macabro/horrorifico (nella versione limitata) e con una tonnellata di foto scioccanti contenute al suo interno! Per l’occasione specialiSSima, vengono invitati a presenziare  sul palco del The Factory , tutti gli artefici e i protagonisti principali del libro, dall’indiscusso Maestro  protagonista della serata, ovvero sua Maestà “The Vampire” Steve Sylvester, passando per gli autori Gianni Della Cioppa a Steven Ricetti (tra le firme più prestigiose del Metal italiano di tutti i tempi), passando per Dahlila (la performer più  longeva dei Death SS), arrivando infine al mitico Alberto AC Wild, leader degli storici thrashers milanesi Bulldozer, nonché amico e collaboratore di vecchia data di Sylvester. Il tutto coordinato dall’illustre presentazione del relatore e moderatore (per l’occasione) Mario Tio Tiozzo, noto speaker radiofonico e affermato DJ Metal presso un’emittente locale di Padova, dove da anni conduce con successo una trasmissione tutta sua che parla di Metal a 360 gradi, e dove intervengono spesso ospiti prestigiosi della scena metal da lui stesso intervistati. Devo all’amico  Mario Tio il mio primo incontro con Steve  Sylvester (avvenuto molti anni fa or sono in una serata che lo vedeva protagonista lui stesso dietro la consolle  come DJ in un locale della zona di Vicenza), e che  fruttò anche il mio primo vero  autografato ricevuto di suo pugno ,con  tanto di dedica  personalizzata, immortalato  sulla cornice della tela del quadro dei Sancta Sanctorum,  che custodisco gelosamente tra i pezzi pregiati della mia collezione privata.  Una lunga ,piacevolissima  chiacchierata  tra artisti,  cultori  di metal e fans,  durata un’ora abbondante, che ha prodotto  un mix esplosivo di  memorabilia, di aneddoti, e di divertimento puro, in cui  il  protagonista della serata  lo è stato anche il pubblico,  che si e visto scivolare  via la serata  alla velocità della luce, con grande leggerezza, e con il quale i  nostri beniamini   hanno interagito continuamente, spesso pure scherzosamente, rispondendo sempre  con pacatezza, garbo e senza alcuna supponenza o senso di superiorità alle varie domande rivolte, ma  semmai direi  all’esatto  opposto, e cioè con grande  educazione ed umiltà. Doti, credetemi, assai rare da riscontrare oggigiorno in questi contesti, dove tutti si credono invincibili, inavvicinabili, come una sorta di “super-eroi” intoccabili (di sta minchia scusate il francesismo). Eppure, sul palco del The Factory c’era Steve Sylvester, non certo uno qualsiasi …uno dei più grandi e influenti frontman della scena Metal internazionale di tutti i tempi, e non solo Italiana come alcuni erroneamente affermano. Personalmente, nonostante Steve sia originario di Pesaro (Fiorentino d’adozione) e italianissimo come tutti noi, mi rende solo orgoglioso questo accostamento campanilistico, perché definirli “solamente” ripeto, la più grande HM band del nostro Belpaese, mi pare alquanto riduttivo e superficiale… Basta leggere il libro in questione, per comprendere il numero dei musicisti che i Death SS hanno influenzato negli anni, da King Diamond a Mortiis, precursori del tempo e di tutte le mutazioni musicali, evolvendo il loro “Horror Sound” (unico e inimitabile) sempre un passo prima degli altri, anticipando i tempi, sorprendendo e prendendo tutti  in contropiede. Oltre all’aspetto squisitamente musicale c’è poi quello umano di Steve, di un uomo di grande equilibrio, sempre gentile e raffinato, composto e a modo, lontano anni luce da quei falsi cliché’ di arroganti superstar che imperversano oggi. Una Rockstar insolita e d’altri tempi mi viene da dire, dove la semplicità e la normalità umana, rendono ancor più elevata (se mai possibile) la sua figura musical- iconografica. Ecco perché Il Maestro è cosi pazzamente amato dai suoi adepti. A fianco di un grande uomo normalmente siede quasi sempre una grande donna, o così si dice… e infatti Dahlila, bellissima e affascinante  performer della band da oltre vent’anni,(e a tutti gli effetti un sesto elemento dei Death SS),  non appena prende possesso del microfono per raccontare alcuni piccanti retroscena rimasti  inediti per molti anni  (tutti documentati sul libro  dove è TUTTO vero ciò che  vi si narra), diventa una protagonista assoluta della scena, dimostrando di avere ottima dialettica, capacità comunicativa e molto senso dell’humour, caratteristica che risulterà molto  gradita a tutti i fanSS DeathSSiani accorsi, sempre  molto attenti e composti, ma inevitabilmente come la band stessa, poco inclini a scandalizzarsi, e di larghe vedute. Il look esplosivo poi con cui ha fatto il suo ingresso, a metà strada tra una domatrice del circo burlesque in versione rock e   una performer dei celebri MOTLEY CRUE, agghindata in una sorta di cappello stile polizia americana e con vertiginosi e  attillati stivaloni  fino a metà gamba ,con tanto di calze a rete in evidenza, sono stati altri elementi che hanno aggiunto  pepe e calore in un Factory già  di suo bollente per le alte temperature della giornata.  Gianni e Steven, dal canto loro, hanno interpretato il loro ruolo di giornalisti con la consueta classe ed eleganza verbale che da sempre li contraddistingue, rispondendo in modo esaustivo e pertinente a ogni considerazione sull’Opera da loro stessi ideata e scritta a quattro mani (con il supporto di Steve ovviamente). Alberto AC Wild, infine ci ha svelato della sua grande amicizia con Sylvester dai tempi della vecchia Discomagic, e che lui stesso invitò Andy Panigada (storico chitarrista dei Bulldozer), ad unirsi a lui per collaborare ad eventuali progetti futuri, dopo che al tempo decise lo scioglimento momentaneo della band. Come sappiamo questa collaborazione portò degli ottimi risultati per entrambi, creando un’intesa perfetta tra i due, che composero assieme celebri brani all’epoca, ma anche molto più recentemente, in occasione della stesura dell’ultimo studio album “Rock’n’roll Armaggedon “del 2018. È sempre un piacere sentire parlare Alberto, perché possiede una grande carica emotiva nel suo linguaggio, e come Steve e’ in grado di trasmettere un grande carisma. Non ultimi per importanza, ma semplicemente perché sul palco non potevano esserci per ovvie ragioni, i ragazzi della Tsunami Edizioni che senza il loro contributo finanziario, e credendo fortemente in questo progetto, non avremmo mai potuto realizzare questo sogno. L’edizione Deluxe poi, con il libro extra sulla Discografia, e il Box limitato e numerato, sono qualcosa di clamoroso ed inimmaginabile quasi di potere poSSedere tra le mani al giorno d’oggi, dove il cartaceo (purtroppo), spesso viene snobbato a favore di freddi libri scaricabili o acquistabili on line! Un grazie speciale va dato inoltre al grande Gabriele Lipani,  sempre onnipresente in ogni occasione e  contesto in cui si parla  di Death SS  con il suo banchetto sempre fornitissimo di novità  e leccornie per i tanti collezionisti della band, che anche in questa circostanza lo hanno preso letteralmente d’assalto  svuotandolo quasi completamente a fine serata. Ma, aldilà di questo, come il Maestro Steve  ha ricordato  durante questo incontro,  se oggi le quotazioni   dei Death SS sono salite di molto, il merito va anche  sicuramente attribuito alla sua certosina e maniacale gestione del Cursed Coven (il fan club italiano per chi non lo sapesse), che annovera sempre più nuovi adepti, con una crescita esponenziale ora e con una  salita  continua, raggiungendo picchi   come non si era mai visto  in passato! C’è altro da aggiungere? Ah sì! Ci sarà un nuovo disco a breve (presumibilmente il prossimo anno), come ci ha svelato Steve stesso, sarà il decimo dei Death SS, che si intitolerà per l’appunto “X”! Nell’attesa, io mi vado intanto a rileggere “La Storia” e il “Negromante Del Rock” per l’ennesima volta, perché di DEATH SS non si è MAI abbastanza sazi!

 

Un grazie e sentito  al The Factory di Verona, e in particolare nelle persone di Matteo, Carola, Bruce, che anche in questi momenti bui e  difficili in cui viviamo, hanno saputo resistere e mettersi in discussione, creando un evento unico, memorabile e senza precedenti in città’! A loro vanno i miei più sentiti ringraziamenti e complimenti, premiati anche da un affluenza massiccia di partecipazione di pubblico giunto da ogni parte d’Italia (Sud compreso), che in pochi giorni ne hanno decretato un meritato SOLD OUT!

 

Interessante anche l’intrattenimento offerto dal live dei P.O.E. che si sono esibiti a fine serata  tutti truccati, che con il loro  Metal  a forti tinte horror e piuttosto oscuro, ma con un sound anche decisamente moderno e visionario, molto originale e per nulla scontato, hanno intrattenuto (i pochi per la verità) superstiti della serata, che una volta fatti autografi e foto di rito con i protagonisti,  sono letteralmente fuggiti  via alla velocità della luce! Roba da far invidia alla favola di Cenerentola che … “allo scoccare della mezzanotte l’auto si trasforma in zucca”…. E per fortuna che era pure un sabato sera, e che il 90% dei partecipanti il giorno dopo non lavorava immagino…Un  vero peccato, sia per la band che si è esibita davanti a pochi intimi,  e sia per il DJ set che ha fatto seguito subito dopo, al termine del loro show, dove davvero si contavano sulla punta di una mano gli irriducibili superstiti.

 

 POEPhilosophy of evil


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Rita Rose Profeta

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