Score
Artwork
Potenzialità
Concept
Un disco registrato dal vivo, senza sovraincisioni, in presa diretta, come faceva la Street Band da cui tutto trae origine. Si, perché il ventesimo album del Boss – Letter To you – è nato proprio grazie all’idea di rivisitare alcune demos rimaste nel cassetto sin dagli anni 70.
Un lavoro da vero artigiano del suono, come un anziano falegname che intaglia il legno sa fare.
Venendo alle canzoni selezionate si parte con One minute you’re here, ballata minimale ed intima, un vero classico del genere; a differenza di Burning’ train, cavalcata rock sullo stile dei primi album di Springsteen.
Molto bella anche Janey needs, brano mid tempo con un organo ed armonica in primo piano. Rainmaker si fa apprezzare per la sua melodia diretta e per il sound ricco ed avvolgente; la vena folk-rock è presente in If i was the priest, dylaniana fino al midollo. E poi si arriva al pezzo più bello del lotto, Ghosts, con le sue chitarre taglienti, potente ed emozionante (qui siamo dalle parti di Born to run), ed uno stile che si avvicina al grande Tom Petty.
Tutto sommato il risultato finale pare essere riuscito, specie rispetto agli ultimi lavori, mentre questo Letter to you sembra essere più intenso e mostra l’anima pura del vecchio Bruce.
Tracklist
- One Minute You’re Here
- Letter To You
- Burnin’ Train
- Janey Needs A Shooter
- Last Man Standing
- The Power Of Prayer
- House Of A Thousand Guitars
- Rainmaker
- If I Was The Priest
- Ghosts
- Song For Orphans
- I’ll See You In My Dreams