Score
Durante queste festività la redazione di Relics – Controsuoni ha scambiato quattro chiacchiere con Luca Worm, chitarrista e fondatore degli Animatronic, per parlare del suo nuovo progetto, il debutto da solista con il disco “Now”, uscito il 15 dicembre 2020. Registrato, mixato e masterizzato a La Maison Music Factory (Suisio, BG).
- Ciao Luca, quando è nata l’idea di intraprendere un lavoro discografico da solista?
Ciao! L’idea di intraprendere un lavoro discografico da solista è nata tra il 2017 e il 2018: ero da poco rientrato a casa dall’esperienza del Tour Music Fest e la band nella quale militavo dal 2012 (“Smegmachine”) si era sciolta. E’ stata la passione per la musica a guidarmi in tutte le scelte così come in questa. Ho avuto molte band di progetti inediti dall’età di 13 anni e ora sentivo la necessità di dirigere i lavori a modo mio.
- Questo album presenta una moltitudine di suoni, si passa dall’hard rock con accenni metal, alla psichedelia, al blues, fino a toccare anche, in alcuni casi, il classico cantautorato, come nel brano La sottile linea orizzontale. Forse perché tante sono le tue passioni ed il tuo background musicale?
Sì, diciamo di sì, Now è tutto cio’ che sono! Nel corso degli anni ho suonato in progetti tra loro differenti a livello di genere e di ruolo chitarristico, mi sono trovato ad avere fino a sei progetti in parallelo; ho quindi suonato dal Rock al Pop, dal Funk al Blues… ma anche dall’Hard Rock al Metal-Core… Per un periodo ho suonato nei bar e nei pub da solo con la mia chitarra acustica, avevo un repertorio composto da brani inediti e da cover di L. Battisti, A. Ducoli, C. Godano… Ad esempio “La sottile linea orizzontale” è un brano nato durante una vacanza in Toscana nell’estate del 2015. Ho a cuore anche la musica classica, fu per me oggetto di studio negli anni in cui cominciai a suonare e tutt’ora mi attraggono le sonorità barocche neoclassiche.
- Tra i pezzi che mi hanno maggiormente colpito vorrei citare Nowhere, brano strumentale dal mood quasi “fusion”. Vuoi dirci se ti sei ispirato a qualcosa che hai ascoltato in passato?
“Nowhere” è tra i brani strumentali che preferisco, mi ha suggerito lui stesso il nome del disco, come a voler dire “Ora e da nessuna parte!”. Nel momento in cui l’ho composto pensavo a creare un brano completo che si sviluppasse in modo molto dinamico. Non ho pensato ad altro anche se in modo indiretto i miei ascolti passati ne hanno sicuramente influenzato le sonorità.
- In questo periodo di pandemia dal quale speriamo di uscirne al più presto, ne ha risentito la creatività? Sotto il profilo artistico come hai vissuto questa fase?
In questo periodo ho avuto tempo di mettere ordine alle idee che tenevo nel cassetto, bozze di brani che erano ancora allo stato primordiale; ma anche di scrivere nuove composizioni strumentali. Ho un sacco di materiale su cui lavorare, manca solo il potersi costantemente trovare con la band! Ho avuto altresì modo di lavorare ulteriormente alla tecnica sullo strumento rinnovandomi completamente nell’utilizzo della mano destra, sviluppando l’Hybrid Picking ed un più efficace modo di “economizzare” attraverso geometrie che non avevo ancora scoperto ed approfondito, puntando ad un numero maggiore di note plettrate rispetto a quelle legate.
– Sicuramente saranno tanti i chitarristi che hai ascoltato negli anni, ma ti senti più legato a qualcuno in particolare?
Tra i chitarristi a cui mi sento più legato ci sono Yngwie J. Malmsteen, Andy Timmons e Paul Gilbert. Di Malmsteen adoro tutti i dischi tra il 1983 e il 1995, da “No parole from Rock’n’roll” con gli Alcatrazz fino al suo album “Magnus Opus”. Il suo modo di vibrare le note lo ritengo unico ed esemplare, la sua foga nell’attraversare le scale è da tachicardia! Timmons e Gilbert sono altrettanto unici nella loro differente e innovativa tecnica e nella ricerca melodica! Altri due grandi chitarristi che mi hanno influenzato nella recente ricerca di sviluppo tecnico sono Richie Kotzen ed Eric Johnson.
- Con gli Animatronic hai in cantiere un nuovo progetto?
Ci troviamo spesso, facilitati dal fatto che abitiamo tutti e tre a pochi chilometri di distanza, quindi sì; stiamo scrivendo nuovi brani! Sempre per il piacere di suonare, in modo del tutto naturale, mai con la pretesa di dover per forza arrivare ad un traguardo!
- Purtroppo i concerti sono ancora sospesi, e l’industria discografica è una di quelle che sta pagando un prezzo molto alto. Voi musicisti avete pensato di percorrere una strada alternativa come i live in streaming?
E’ un periodo di profonda crisi per l’attività Live, tuttavia non credo che l’opzione Streaming sia la giusta strada da percorrere per vari fattori tra i quali la qualità del suono, il pathos che si va a perdere tra musicisti e pubblico, il contatto umano e i rapporti sociali… nonostante ciò posso capire e comprendere chi lo sta facendo… Nel mio sento la necessita’ di temporeggiare lavorando a nuovi brani, nell’attesa del giorno in cui si tornerà più forti di prima a calcare il palco!
Membri della band:
Luca Worm: chitarra elettrica, chitarra acustica, voce
Cristian Negrini: basso elettrico
Mauro Ferretti: batteria e percussioni
Musiche e testi: Luca Terzi, eccetto Little Daisy scritto da Gianpiero Liuzzi
Tracklist:
- The Way You Love
- My Example
- La Sottile Linea Orizzontale
- Cheers!
- Anime Nel Vento
- Stands With A Fist
- Nowhere
- Il Piacere Di Vivere Male
- It’ll Still Be There
- I Can Ride With The Wind
- Little Daisy
- Radio Ouija