KAYAK: il video del secondo singolo “Waiting”

I leggendari prog rocker olandesi KAYAK hanno recentemente annunciato la release del nuovo album “Out Of This World”, in uscita il 7 maggio 2021 su Inside Out Music. Dopo il lancio del primo singolo lo scorso mese la band è oggi orgogliosa di presentare il video del secondo brano estratto, Waiting, guarda il video qui:

“Non è il tipo di canzone che ci si aspetterebbe dai Kayak, suppongo, ed è stato un motivo in più per scriverla. Un piccolo sguardo nella nella mente di qualcuno che è eccessivamente ossessionato da ciò che pensa sia il suo amore per un’altra persona.”

Ton Scherpenzeel:

Disponibile anche il video del precedente singolo Mystery qui:

L’album è già disponibile per il preorder nei formati Limited CD Digipak, Gatefold 2LP+CD e in digitale QUI

Kayak – la storia

I Kayak si sono formati a Hilversum, nei Paesi Bassi, nel 1972, grazie al tastierista Ton Scherpenzeel e al batterista Pim Koopman che avevano stretto amicizia nei primi anni dell’adolescenza dopo essersi incontrati in un club di pallavolo locale. Si erano impegnati a scrivere materiale originale. Con un sacco di canzoni melodiche e sinfoniche in tasca, reclutarono un altro studente del conservatorio di musica, Max Werner (voce principale) e Johan Slager (chitarra). Con l’arrivo del bassista Cees van Leeuwen si completò la prima formazione della band, che venne scritturata da EMI Records e lanciata come nuovo supergruppo. Il loro album di debutto See See The Sun (1973) conteneva un singolo di successo, Lyrics; con “Mammoth” e anche la title track, raggiunsero la top 40. L’album vendette bene in Olanda, fornendo alla band un notevole plauso di critica e ingrossando un esercito crescente di followers.

Dopo una serie di album e diversi singoli di successo in patria, i Kayak giunsero sull’orlo di una svolta internazionale nel 1977 quando il singolo Want you to be Mine, tratto dall’albumStarlight Dancer, raggiunse il successo nelle classifiche USA, raggiungendo il # 55 nella Billboard Charts. I Kayak vennero addirittura votati come band più promettente dell’anno dall’influente rivista musicale americana “Record World”. Tuttavia, poichè il carismatico cantante Max Werner volle riempire la posizione vacante di batterista, la band si trovò improvvisamente senza un cantante, rendendo impossibile intraprendere un tour americano.

I Kayak, invece, si è concentrarono sulla ricerca di un cantante. Iniziarono inserendo un bando nella rivista britannica “Melody Maker”, che attirò l’attenzione di Edward Reekers, un grande fan della band sin dai primi giorni. Superando l’audizione a pieni voti, egli divenne il nuovo frontman dei Kayak e, con l’aggiunta di due voci femminili, la band tornò in studio di registrazione per incidere il sesto album, il pluripremiato Phantom of the Night. Esso si rivelò l’apice della loro carriera. La loro miscela di rock progressivo e pop immacolato ha permesso alla band di raggiungere un successo fenomenale. L’album raggiunse il numero uno delle classifiche, conquistando il disco di platino, e “Ruthless Queen“, divenne il loro singolo meglio piazzato in classifica (# 4 nelle classifiche olandesi).

L’album successivo, Periscope Life (1980), simile per stile e registrato a Los Angeles, consolidò la posizione della band come una dellepiù famose d’Olanda.
Con il loro sforzo successivo, Merlin (1981), i Kayak tornarono alle radici progressive e symphonic rock, con una suite sul leggendario mago medievale sul lato A. Molti fan la considerano una pietra miliare nella carriera della band. I diverbi personali e musicali all’interno della band, tuttavia, portarono a una rottura nel 1982. La prima era dei Kayak terminò dopo l’uscita dell’album semi live Eyewitness.

Nel nuovo millennio i Kayak sono risorti dopo una pausa di 18 anni, e sono tornati con l’album di crossover sinfonico Close to the Fire‘(2000), con ancora Pim Koopman alla batteria e Max Werner alla voce. Sfortunatamente, a causa di problemi di salute, Max fu presto costretto ad andarsene, sostituito dall’ex cantante dei Vandenberg Bert Heerink, che già si era unito alla band sul palco. Con Heerink sono stati registrati tre album in studio, tra cui le rock opera Merlin – Bard of the Unseen e Nostradamus – The Fate of Man, i loro sforzi più ambiziosi. L’opera rock, dominata da composizioni più lunghe e basate sul prog, ha mostrato anche il lato teatrale della band, con un cast esteso di cantanti e ballerini, che contribuivano ad un’esperienza dal vivo di prim’ordine. Ha inoltre segnato il ritorno di Edward Reekers e ha introdotto Cindy Oudshoorn come prima voce femminile.

Il capitolo successivo della carriera di Kayak è iniziato nel 2006 con Kayakoustic, che presentava una band composta da sette elementi, in un ambiente intimo. Il 2008 è stato un anno importante per celebrare il loro 35 ° anniversario e intraprendere un grande tour che ha portato il gruppo nei teatri e nei club. Viene pubblicato The Anniversary Box, un DVD contenente il concerto del Paradiso e una raccolta di brani scelti dai fan.

La tragica e inaspettata morte del batterista e compositore Pim Koopman un anno dopo, nel bel mezzo del tour Letters From Utopia, ha portato quasi alla fine della band, ma due anni dopo il gruppo è riemerso con Hans Eijkenaar alla batteria e l’album Anywhere But Here, dedicato a Koopman. Dopo un periodo di due anni di preparazione e registrazione della nuova opera rock, Cleopatra- The Crown of Isis è stata pubblicata nel 2014. Poco prima del tour, i cantanti Reekers e Oudshoorn hanno annunciato inaspettatamente il loro abbandono, lasciando la band nel caos. Ma come si suol dire “ciò che non ti uccide ti rende più forte” e, come il proverbiale gatto a nove vite, nel 2018 i Kayak sono tornati con una vendetta e “Seventeen“.

KAYAK sono:
Ton Scherpenzeel – Keyboards, lead and backing vocals 
Bart Schwertmann – Lead and backing vocals 
Marcel Singor – Guitar, lead and backing vocals 
Kristoffer Gildenlöw – Bass, lead and backing vocals
Hans Eijkenaar– Drums

KAYAK online:
www.kayakonline.info
https://www.facebook.com/Kayak-209230952473801/
https://www.facebook.com/ton.scherpenzeel


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Giovanni Cionci

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