HERBIE HANCOCK

Il 12 aprile è l’anniversario del primo Uomo a orbitare nello spazio cosmico, il grande cosmonauta Jurij Gagarin fu infatti il primo essere umano ad avvicinarsi alle stelle.

Ma il 12 aprile, del 1940, è anche l’anniversario di un altro importantissimo evento, il compleanno del  leggendario Herbie Hancock, icona indiscussa della Musica moderna, ovvero una stella che si è avvicinata agli uomini.

Copie infatti 81 anni uno dei più importanti ed influenti musicisti del secolo, che per primo ha saputo arditamente e sapiente suonare e fondere generi apparentemente tra essi inconciliabili: il jazz e il funk.

Bambino prodigio del pianoforte, fu da giovanissimo scritturato con la prestigiosissima etichetta Blue Note per poi approdare, appena ventenne, nella scuderia di uno dei più grandi musicisti di ogni tempo: Miles Davis.

Quell’esperienza lo segnerà tantissimo, permettendogli sperimentazioni ardite ed entrando nel gotha mondiale del jazz sperimentale degli anni ‘60-’70.

Sempre in collaborazione con l’etichetta Blue Note pubblica quel periodo, e precisamente nel 1964, uno dei suoi massimi capolavori “ Cantaloupe bay”, indiscutibilmente uno dei brani più celebri degli ultimi 60 anni, conosciuto praticamente da tutti, dal metallaro al concertista da camera, tanto a essere ormai considerato unanimamente uno Standard moderno.

Sul finire degli anni ’60, per motivi di salute, fu costretto a lasciare il proprio posto di pianista nel monumentale quintetto di Miles Davis a favore di un altro grandissimo musicista, il recentemente scomparso Chick Corea.

Hancock però reagi con invidiabile resilienza a tali avversità, potento contare su un talento fuori dal comune ed una curiosità artistica inesauribile.

In parte “libero” da cono d’ombra che una leggenda come Miles Davis inevitabilmente proiettava su di lui, Herbie Hancock spinse la propria musica verso orizzonti nuovi, avvicinandosi sempre più esplicitamente al genere Funk, e con la successiva etichetta Warner Bross si lanciò definitivamente in questo campo.

Celebri sono alcuni suoi dischi di quel periodo, in particolare Fat Albert Rotunda che costituisce la fase di passaggio tra l’Hancock jazzista e quello funk, fino ad approdare al suo indiscusso capolavoro, ovvero l’album Head Hunters da cui nacque forse la perla più bella della produzione di Herbie: il singolo Chameleon, uno di quei brani che ti entrano nelle orecchie e nella testa per sempre.

Herbie Hancock e gli Head Hunters

Gli anni ’80 saranno quelli della sperimentazione elettronica, con non secondarie influenze disco, ma sempre dall’alto di un profilo monumentale e di immensa cultura musicale, anche classica: sono degni di nota a riguardo gli album Perfect Machine e Future Shock, nonché il bellissimo singolo Rockit, uno di quei brani che mai e poi mai si sarebbe potuto immaginare uscire  dalle tastiere dell’autore di Cantaloupe Bay.. ma il Genio è proprio questo!

Negli anni ’90 e poi a inizio millennio, l’ormai stella Erbie Hancok fa incetta di premi internazionali, tra cui innumerevoli Grammys, e da vita a numerose ed importantissime collaborazioni musicali nonché ad album di alto spessore dell’ormai maturità espressiva del genio Hancock, tra cui segnaliamo in particolar modo The new Standards.

In breve, non si può dire di essere conoscitori della musica moderna senza conoscere Erbie Hancock, e nessuno che abbia mai suonato uno strumento, dal metallaro al violoncellista da camera,potrà ignorare l’immensa abilità e miniera creativa che Hancock ha rappresentato e, alla venerandissima età di 81 anni, ancora rappresenta per la Musica con la “M” maiuscola.

Perciò a noi di relics Rock Magazine non resta che ringraziare il Maestro Hancock e fargli i nostri migliori auri di buoni 81 anni: 100 di questi dischi!

https://www.youtube.com/watch?v=3m3qOD-hhrQ

Cantaloupe Bay (1964)


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Paolo Guidone

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