LPOM: Live Teatro Rossi (MC)

Un anno senza concerti. Un anno in cui una gestione discutibile degli eventi culturali non ha permesso agli artisti di esibirsi. Almeno in Italia. Sabato 22 maggio, però, dopo tanti, troppi, tristi concerti online c’è stato un ritorno alla musica.

Quella suonata. Quella su un palco. Quella vera.

Little Pieces of Marmelade

Ad aprire la stagione dei concerti, almeno per quanto riguarda la regione Marche, tocca ai Little Pieces of Marmelade, duo batteria/voce (DaniD) e chitarra (Frankie Wah) dell’entroterra anconetano. I due giovanissimi ragazzi, già noti per aver suonato un po’ ovunque in provincia, arrivano al grande pubblico con la partecipazione a Xfactor 2020, sotto la guida di un grande Manuel Agnelli che non solo non ha snaturato l’attitudine Punk-rock dei due ragazzi, ma che è riuscito addirittura a farli maturare dal punto di vista artistico, portandoli ad un livello decisamente alto, quasi da non sembrare un gruppo italiano.

Certo, un teatro sembra non essere il luogo più adatto al genere di musica dei LPOM e qualche istante prima del concerto iniziava a farsi largo, nella mente di chi scrive, l’ipotesi di una rivisitazione acustica dei pezzi. L’intro onirico di Crib, però, fuga ogni dubbio: l’atmosfera inizia subito a scaldarsi con la chitarra distorta di Frankie Wah a farla da padrona. I giri si alzano, e non di poco: il duo è in formissima, DaniD picchia le pelli come un martello, mettendo a dura prova le sue corde vocali;

Frankie incendia i circa 200 paganti con i suoi assoli, facendo volteggiare più volte la chitarra sopra i rasta. Il pubblico è in delirio: dai palchetti si vede soltanto un ondeggiare di teste al ritmo, impeccabile della batteria.

I Little Pieces se ne rendono conto e continuano ad aumentare la carica: da segnalare, in questa prima parte di concerto, un tiratissima L.P.O.M. Ma il vero fulcro della serata è Akane, che concede anche un momento di respiro ai presenti: alla voce, DaniD dà il meglio di sé, eseguendo magistralmente la ballata. Il concerto, però, rallenta solo per un istante perché poi i ritmi tornano infernali: Digital Cramps e il singolo trainante One cup of happiness mettono a dura prova le norme anti-covid del teatro, dal momento che tutta la platea sembra alzarsi in pogo da un momento all’altro.

Dopo un’ora esatta di puro rock, il duo scende dal palco, ma soltanto per qualche minuto: giusto il tempo di dar respiro alle corde vocali di DaniD prima dell’impeccabile quanto impegnativa cover degli Alabama Shakes, Gimme all your Love, altro momento di picco della serata.

I Little Pieces of Marmelade salutano il pubblico, che si alza in piedi e chiama nuovamente il duo sul palco. Duo che non si fa pregare troppo e dopo qualche istante torna per un secondo bis, riproponendo One cup of happiness. Il pezzo si conclude con l’immagine iconica di Frankie che fa scivolare l’elettrica sulle assi di legno del Lauro Rossi, con la standing ovation del pubblico.

Si è conclusa così la data “0” del tour dei Little Pieces, tour che li vedrà suonare sui palchi delle principali città italiane durante la prossima estate. Una data spettacolare, in cui è emersa l’anima rock del duo e che dà grande speranza al rock italiano inteso come genere, specie in un momento in cui c’è bisogno di prendersi una rivincita, sull’indie pop e sulla trap che lo hanno messo da parte per tanto, troppo tempo.

I due ragazzi di Filottrano (AN) mostrano delle qualità impressionanti: il loro rock duro, sanguigno, con venature di psichedelia, di punk e di blues accende un lumicino di speranza per le nuove generazioni e un revival per chi, negli anni Ottanta ha vissuto questo genere in prima persona e che ora, in un momento di quasi vuoto nel panorama italiano, può tornare a vivere quel suono tanto amato in passato.

https://www.facebook.com/littlepiecesofmarmelade


Commenti

Edoardo Latini

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Click here to connect!