MARK SPIRO: Travelling Cowboys

Il 7 maggio 2021 è stato finalmente pubblicato il nuovo album solista del celebre chitarrista e paroliere rock Mark Spiro intitolato Travelling Cowboys. Per il grande pubblico della musica commerciale il nome di Mark Spiro potrebbe forse non dire granché, eppure si devono a lui molte delle più belle canzoni rock melodiche degli anni ’80 –’90. Già song writer di artisti del calibro di David Lee Roth, Julian Lennon (figlio del leggendario John Lennon), nonché di rock bands quali Bad English e i Giant, Mark Spiro si è cimentato in un nuovo disco solista. Travelling Cowboys è un lavoro…

Score

Potenzialità
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Concept

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Il 7 maggio 2021 è stato finalmente pubblicato il nuovo album solista del celebre chitarrista e paroliere rock Mark Spiro intitolato Travelling Cowboys.

Per il grande pubblico della musica commerciale il nome di Mark Spiro potrebbe forse non dire granché, eppure si devono a lui molte delle più belle canzoni rock melodiche degli anni ’80 –’90.

Già song writer di artisti del calibro di David Lee Roth, Julian Lennon (figlio del leggendario John Lennon), nonché di rock bands quali Bad English e i Giant, Mark Spiro si è cimentato in un nuovo disco solista.

Travelling Cowboys è un lavoro di ben 15 tracce di puro sapore rock melodico e  tutte ispirate al senso di precarietà e necessario cambiamento che l’umanità sente sempre più immanentemente, sia per i fatti legati alla pandemia covid19 che per il sovraffollamento del nostro sempre più piccolo pianeta.

Il brano 7 billion people risulta di particolare interesse anche perché scritto assieme a Julian Lennon e Tim Pierce.

Da un punto di vista melodico il disco si inserisce all’interno di un ipotetico triangolo costituito da altri grandi artisti del pop-rock come Bryan Adams, Rod Stewart e Bruce Springsteen.

Nel puro stile di Mark Spiro, l’album richiede un ascolto attento e partecipato per poter esprimere tutto il proprio potenziale, risultando invece piatto e scontato ad un ascolto distratto e veloce.

L’opener Travelling Cowboys, che da anche il titolo all’album, vede ad esempio un misurato uso dell’auto-tuning vocale, del riverbero e di effetti di tastiere, dunque completamente diverso dalle atmosfere romantiche e malinconiche di altri brani quali Going o di Let the Wind Decide.

Mark Spiro

Il tocco della chitarra di Mark Spiro è sempre sicuro e raffinato, ma volontariamente sono stati tralasciati virtuosismi tecnici, per dare spazio alle atmosfere armoniche dei brani e, soprattutto, per dare centralità al pezzo forte dell’artista: le parole.

Il lavoro è dunque interessante, soprattutto per gli amanti del genere pop-rock e, ancor di più, per coloro che amano le canzoni che parlano coi loro testi, oltre che con la propria musica.

Mark Spiro è senza dubbio un grandissimo paroliere e solo in secondo luogo anche un artista polistrumentista, e noi crediamo che questo album rispecchi esattamente questa condizione.

Di certo non è il più bel disco pop-rock degli ultimi anni, e neppure il migliore di quelli sin qui prodotti da Spiro, ma a volte la musica chiede all’ascoltatore di dedicarle un ‘attenzione particolare per potergli esprimere il meglio di se.

Avremmo sicuramente apprezzato una più marcata differenziazione musicale tra i brani, magari con qualche traccia in meno ma più variegate tra di esse: forse il grande “scrittore” di canzoni ha un po’ eclissato il “musicista” che ha così peccato di scarso coraggio espressivo.

In definitiva un disco che, seppur perfettibile, risulta comunque interessante.

Tracklist:

1- Traveling Cowboys
2- Rolls Royce
3- Vanderpump
4- Going
5- 7 Billion People (Featuring Julian Lennon)
6- Someone Else
7- Kingdom Come
8- I Ain’t Leaving
9- Between The Raindrops (Revisited)
10- Dance
11- Feel Like Me
12- Let The Wind Decide
13- Nothing In Between Us
14- The Fisherman 3 2020
15- Still

Facebook: https://www.facebook.com/Mark-Spiro-142862805815557


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Paolo Guidone

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