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Artwork
Potenzialità
Concept
Il terzo album dei Clustersun, uscito per la doppia etichetta Icy cold/Little Cloud, intitolato Avalanche, può essere considerato la naturale evoluzione del precedente Surfacing to breath. Partendo dalla shoegaze si è poi arrivati ad un psych-rock tellurico, ricco di suoni riverberati, una vera e propria cascata sonora.

Se volessimo fare un paragone sembra quasi di ascoltare i Black Angels, arricchiti da una buona dose di psych-gaze. L’opener Desert gaze è un brano ammantato di psichedelia, che rimanda all’immagine di un fiume in piena, drumming martellante e un muro del suono che non si pone limiti. All your pain parte piano con il basso pulsante, per poi attraversare territori lisergici degni del miglior sciamano; e ancora Avalanche (la title track), un rock alternativo che ricorda i primissimi Oasis (strano a dirsi ma vero).

Andando avanti si ci si imbatte in Sinking in to you, brano dalle reminiscenze shoegaze, ma con un tocco di tecnicismo in più, grazie agli assoli di chitarra di Mario Lofaro.
Meritevole di citazione anche Juggernaut, brano che ci mostra l’indole più gotich-rock della band catanese.

In conclusione tutto il nuovo lavoro discografico deve essere concepito come un unico flusso psichedelico, proprio come un viaggio space dalla tinte scure.
Ancora una volta ci sentiamo di scommettere sul rock nostrano, sempre più vivo negli ultimi anni.
Tracklist
- Desert Daze
- All Your Pain
- Closer/Deeper
- Juggernaut
- Avalanche (Legion 5)
- Barricades
- Sinking In To You
- Scar
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