WHISPERING SONS: Several Others

I Whispering  Sons, con la nuova label Pias, giungono al loro secondo disco "Several Others" con la consapevolezza di essere passati da band emergente a band di spessore internazionale in pochi anni, senza però perdere la propria identità stilistica. Il loro sound è un un concentrato di post punk nero, cupissimo, ma sincero e diretto. Le loro armi sono due: la voce straniante della frontwoman Fenne Kuppens, e ed il chitarrista Kobe Lijnen, il vero artista del gruppo. Nel brano Heat l’inizio cadenzato è solo il prologo per le chitarre aggressive e post-punkeggianti; (I Leave You) Wounded ha un arrangiamento…

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I Whispering  Sons, con la nuova label Pias, giungono al loro secondo disco “Several Others” con la consapevolezza di essere passati da band emergente a band di spessore internazionale in pochi anni, senza però perdere la propria identità stilistica.

Il loro sound è un un concentrato di post punk nero, cupissimo, ma sincero e diretto. Le loro armi sono due: la voce straniante della frontwoman Fenne Kuppens, e ed il chitarrista Kobe Lijnen, il vero artista del gruppo.

Nel brano Heat l’inizio cadenzato è solo il prologo per le chitarre aggressive e post-punkeggianti; (I Leave You) Wounded ha un arrangiamento che si allontana in parte dal loro registro, sprazzi di elettronica accompagnano il cantato baritonale di Fenne. In Vision i suoni sono lugubri e decadenti, e ritornano le spigolosità cui ci avevano abituato nel loro debut album.

Screens è il pezzo più originale per composizione, con il suo loop elettronico spezzato da note di pianoforte, e qui l’intensità della cantante assume maggior intensità emotiva.

Una menzione di merito va attribuita a Surface, canzone stupenda ed ammaliante, nella quale confluiscono elementi industrial-no wave e sonorità post-punk, senza tralasciare le chitarre taglienti del solito Lijnen.


La seconda prova artistica dei W.S. sembra più matura dell’esordio, anzi pare che il quartetto stia cercando una “via” per allontanarsi dal derivatismo che accompagna molti gruppi della corrente divisioniana.

Ma la loro principale bravura consiste nel saper alternare atmosfere gravi e cupe ad altre di sorprendente dolcezza.

Tracklist:

  1. Stalemate
  2. Got A Light
  3. Alone
  4. Skin
  5. No Time
  6. Fragments
  7. Hollow
  8. Waste
  9. Dense
  10. No Image

https://www.youtube.com/watch?v=caJU1VkKU6Y


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Gianni Vittorio

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