ORION FEST 1 EDIZIONE (testo Alessandro Masetto/foto Rose Profeta)

ORION FEST : 1 EDIZIONE

EPITAPH+Megatherium +Throne+Hemp+Stoned Monkey+Hell Valley

Sabato 13 Novembre 2021

Per celebrare la festa di questa prima edizione della Orion Fest , (attivissima agenzie promoter nel settore metal underground italiano e non solo), viene scelto il The Factory di Verona come location ideale, dopo lo slittamento forzato della data originale, originariamente in programma ad agosto a Tregnago ( nel bel mezzo di delle colline veronesi). Lo spostamento risulterà comunque una soluzione finale vincente, sia da un punto di vista organizzativo che logistico, organizzando l’evento in questione in un locale capiente ed ampiamente attrezzato per ospitare eventi di questa caratura, come appunto lo e’ un festival di questo richiamo, incentrato sulle sonorita’ più oscure e sinistre del metal.. Oltremodo, il sabato umido e uggioso di questo 13 novembre (notare la data “casuale”), risulta essere un alleato vincente e una cornice ideale per un festival a forti tinte dark e funeree. Per motivi non dipendenti dalla nostra volontà e per oggettivi problemi di parcheggio auto nell’area esterna adiacente al The Factory, non ci è stato possibile assistere all’esibizione della giovane e promettente band locale veronese dei Hell Valley, dedita ad un sludge doom piuttosto battuto ed “estremo”, che fortunatamente ho avuto modo di vedere tempo fa, sempre in queste zone… un vero peccato averli persi, ma ci saranno tante altre occasioni future per rivederli in azione.

Al nostro ingresso in sala, sta già suonando la seconda band in programma, i Stoned Monkey, un trio di Varese, dedito ad un doom molto lento e compassato, melenso e a tratti direi molto noioso. La componente particolare (o pecca) di essere senza cantante non facilita di certo innalzare il tasso di interesse verso la loro proposta ed evitarne la noia mortale.

Stoned Monkey

Con la terza band, i ferraresi Hemp ci si rianima e si alza il tasso tecnico generale, attraverso il loro doom di indubbia e sabbathiana memoria, ma al tempo stesso molto stoner nelle ritmiche e nel sound. Band formatasi nel recente 2016, vanta un solo disco finora all’attivo, ma ben prodotto e curato, che sulla base di quanto sentito e messo in atto stasera, emergono qualità individuali che se ben gestite e sviluppate in futuro, non potranno che portare a loro solo che grandi soddisfazioni, facendoli entrare di diritto nel racking di quelli che contano nel genere doom metal italiano.

Hemp

Restiamo sempre in emilia, e più precisamente ci spostiamo a Parma, città di provenienza dei Throne, navigata band sludge/stoner -doom con svariate esperienze in molti festival all’estero (anche a supporto di band famose), che per l’occasione proporranno un set quasi interamente incentrato sul secondo album. Il sound dei Throne e’ sicuramente più moderno rispetto a quello dei conterranei Hemp (sentiti in precedenza), dove emergono più sonorita’ e più influenze combinate assieme nella loro proposta. . Esibizione ineccepibile e impeccabile, dove l’unico neo resta la durata troppo breve del loro show, cosa resosi necessaria per dar spazio alle altre bands che si esibiranno dopo di loro.

Throne

Megatherium

Il lungo lockdawn che la pandemia mondiale da Covid ha imposto a tutti noi, ha portato danni sociali e cambiamenti radicali nel quotidiano, non risparmiando nessuno e non risparmiando nessun settore. Anche il grande mercato discografico e’ stato inesorabilmente risucchiato in questo meccanismo, portando conseguentemente stop forzati, sia a livello di produzione che per quanto riguarda l’attività live. Anche gli EPITAPH (Headlinear di questa prima edizione dell’Orion FEST), non ne sono certo stati esenti o non toccati da tutto ciò, e anche su di loro si e’ abbattuto lo tsunami pandemico, che ha portato non poche novità e cambiamenti drastici, anche a livello di line-up.

L’ultima volta che li vidi esibirsi sul palco gli EPITAPH , portavano a supporto il loro secondo album (“Claws”), e la scena era riempita dal carismatico ed insostituibile vocalist Emiliano Cioffi, che con le sue pozioni magiche, le letture e lo strappo delle pagine dei libri magici, le sue trasformazioni facciali miste ad una teatralità innata e spontanea, rendeva il loro show qualcosa di unico , affascinante ed inimitabile. Da allora, sono passati però ben tre lunghi anni, e tutto questo non esiste più (purtroppo). Gli EPITAPH del 2021 hanno mutato pelle, e cambiato drasticamente il modo di intendere i loro spettacoli, pur sempre dannatamente nel nome del dark sound d’annata. Mauro, Lorenzo e Nicola hanno semplicemente deciso in comune accordo, e senza alcun rancore personale, di separare le strade con il vecchio vocalist Emiliano a favore di Ricky Del Pane, compositore e leader dei leggendari doomsters Witchwood. Scelta che inevitabilmente farà discutere, e farà piacere a qualcuno, e storcere il naso ad altri; acchiappare nuovi fans e perderne di contro altri… ma come si suol dire, chi nella vita non rischia… non rosica! Personalmente, trovo stupido e privo di senso paragonare i due artisti in questione, in quanto diametralmente opposti nel modo di porsi, ma entrambi dotati di una grande ugola e personalità da vendere. Il modo di stare sul palco di Ricky Del Pane (e di conseguenza dei nuovi EPITAPH ) e’ più diretto, senza fronzoli, senza fare spettacolo ,ma non per questo meno efficace. Ho trovato anche molto corretto il fatto di non ricercare un “clone” di Emiliano, perché non avrebbe avuto senso per entrambi farlo, e anche perché non vi sarebbe stata alcuna svolta stilistica e crescita personale degli EPITAPH. Oggettivamente, un po’ perché era il debutto ufficiale di Ricky con loro, un po’ perché i brani sono stati riadattati alle sue corde, ho notato qualche imbarazzo e difficoltà iniziale sui primi due brani in scaletta (“Beyond The Mirror “ e “The Battle Of Inside”), cosa normalissima e assolutamente umana che sia accaduta, ma che e’ andata via via disperdendosi a man mano che il concerto proseguiva, e lui iniziava a prendere sicurezza e confidenza con i nuovi fans, i quali (va sottolineato), non lo hanno mai messo in imbarazzo, incitandolo e premiando senza pregiudizio alcuno la sua ottima e convincente esibizione. Ricky Del Pane è un grande artista e un grande professionista, che giustamente si è subito calato nel ruolo di nuovo frontman, mettendosi a disposizione in modo totale , mantenendo un profilo basso e discreto e senza smanie di protagonismo, dimostrando a tutti noi presenti stasera le sue doti canore, esibite con personalità e senza cercare inutili imitazioni o plagi del passato. Gli EPITAPH sono oggi più vicini ai Candlemass (per fare un esempio), meno evocativi e recitativi di un tempo , con un sound corposo e compatto, cosa peraltro emersa ascoltando i tre nuovi brani proposti, “Faceless Demon”, “Condemned” e “Embraced By Words”( forse la migliore del nuovo trittico ). Gli EPITAPH però non dimentichiamolo, non erano solo Emiliano allora e non sono solo ora Ricky oggi, ma navigati musicisti che anche in questa nuova reincarnazione della band, non hanno certo mancato di far risaltare il loro consolidati talento; Mauro Tolly (il fondatore) e’ un metronomo incredibile , incapace di sbagliare un solo colpo alla batteria, spalleggiato dal fido “prete” Paul Dark (oppss Nick The Doomer ) al basso che ogni pizzicata inflitta al suo quattro corde suona come una sentenza di morte, a cui si contrappone la chitarra di Lorenzo che (lo dico assumendone la responsabilità), sostiene tutta la struttura musicale degli EPITAPH .. un chitarrista con i controc***i per dirla in modo semplice e diretto! “The Necronomicon”, chiude il sipario, scoperchia l’ultima tomba, e pone fine al rito. Avevamo bisogno di un festival come questo, di respirare zolfo e musica sulfurea… gli EPITAPH sono resuscitati e fuorusciti dalla cripta , più agguerriti che mai…pronti a profanare cimiteri e cavalcare altri sentieri oscuri… siete avvisati!

EPITAPH

Un grazie di cuore infine, a Matteo Baroni e a Carlo Osbourne di Orion Agency, per averci gentilmente ospitati in questo festival riuscitissimo (anche nei numeri) ed imperdibile, a cui vanno i nostri più sinceri complimenti per essere riusciti attraverso una campagna promozionale mirata, portare molti metallari anche da lontano e da fuori regione al The Factory di Verona!

Alessandro Masetto


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Rita Rose Profeta

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