Giunti ormai agli sgoccioli di questo 2021 è opportuno tirare le somme dell’anno che si sta per concludere.
Un anno importante per l’Italia, sotto tanti punti di vista e, non per ultimo, quello musicale. Inutile continuare a versare inchiostro sull’ascesa dei Maneskin che, pur dando visibilità al nostro Paese, ancora divide la folla tra fenomeno mediatico e futuro del rock. Ma se vogliamo mettere tutti d’accordo è impossibile non parlare del gradito ritorno degli Zephiro.
La band romana presenta due nuovi singoli che anticipano il nuovo, attesissimo album, Baikonur, previsto negli scaffali dei migliori negozi di dischi tra qualche mese, ad inizio 2022.
Il primo regalo degli Zephiro ai loro fan è Kublai Khan, uscito il 15 settembre in occasione dell’anniversario della nascita di Marco Polo. Il brano rimanda al viaggio compiuto dal mercante veneziano, lungo la Via della Seta, per prestare giuramento al condottiero mongolo Kublai Khan. Un’importante sezione ritmica e un ritornello difficile da dimenticare già dal primo ascolto sono il filo che collega le tante perle storiche disseminate in tutto il brano.
Così come una perla è Amelia, secondo singolo della band capitanata da Claudio Todesco. La storia di Amelia Earhart ha da sempre affascinato la cultura popolare, e gli artisti in genere (Joni Mitchell su tutti): in un mondo contemporaneo in cui il ruolo della donna è sempre più centrale, è importante conservare la memoria dell’impresa di quest’aviatrice americana che, nel 1937, ha tentato di compiere il giro del mondo a bordo del suo bimotore. Il viaggio di Amelia, però, si concluse sul fondale dell’Oceano Pacifico, senza lasciare dietro di sè alcuna traccia dei resti del veivolo e alimentando le teorie che la vedono vittima di un complotto.
Così come fece Joni Mitchell nell’omonimo pezzo, è interessante l’attenzione che gli Zephiro pongono sul dialogo tra l’aviatrice e la torre di controllo, alimentando ancor di più la dietrologia celata in questo avvenimento.
L’eccellente produzione dei due brani è affidata a Fabrizio Simoncioni, in grado di esaltare il sound scuro della band, senza essere invasivo, e di regalare, agli amanti del genere e ai neofiti, una gemma di rara bellezza che aspetta solo di essere consumata sul piatto di un giradischi ad inizio 2022.
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