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Abbiamo ascoltato per voi il nuovo lavoro di Eddie Vedder, il terzo della sua discografia solista, uscito l’11 febbraio in digitale e in CD, mentre per la versione in vinile bisognerà aspettare l’estate.
L’aspettativa, come per ogni lavoro del frontman dei Pearl Jam, era molto alta, ma i singoli che hanno preceduto l’uscita dell’album hanno rivelato qualcosa che ha spiazzato i fan dei Pearl Jam e del Vedder solista stesso, ma delle singole tracce ne parleremo più avanti.
Il lavoro partorito dal frontman di Seattle vede la collaborazione di musicisti di spessore e ricordiamo, tra gli altri, Chad Smith e Josh Klinghoffer – rispettivamente batterista ed ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers -, Elton John, Ringo Starr, Stevie Wonder, il tutto orchestrato da Andrew Watt, produttore e chitarrista del progetto.
Un supergruppo, quindi, sulle orme di quelli che avevano sconvolto la scena rock mondiale, che si erano formati proprio a Seattle. Un ritorno alle origini, quindi, per Vedder, che poco più di 30 anni fa duettava con l’amico Chris Cornell nei Temple of the Dog.
E una dichiarazione di intenti, c’è già nella traccia d’apertura dell’album Invincible, in cui Vedder annuncia di presentare “a bit of Echo Victor”, che tradotto dall’alfabeto aeronautico diventa “un po’ di EV”, appunto Eddie Vedder. Invincible traghetta l’ascoltatore verso le chitarre distorte di Power of Right, un pezzo tirato che si apre molto nel ritornello. Segue un poco velato omaggio a Tom Petty, Long way, primo singolo estratto dal Earthling che, però, non aggiunge niente di nuovo alla discografia di Vedder, ma anzi, suona un po’ datato.
Decisamente più interessante è la successiva Brother the cloud, terzo singolo dell’album. Ad un primo ascolto tutti hanno pensato che la canzone fosse una dedica al compianto Chris Cornell, ma un commento di Jill Vedder, moglie del cantante, in merito a questa canzone, lascia intendere che Brother the cloud sia una dedica al fratello di Vedder, scomparso qualche anno fa. Tuttavia, con una delle frasi finali del pezzo “Put your arm around my brother, my friend” Vedder disegna un quadretto che potrebbe includere sia il fratello, che l’ex frontman dei Soungarden.
Degno di nota è il trittico Good and Evil, Rose of Jericho e Try, che rende sicuramente liete le orecchie di chi si aspetta da Vedder un suono simile a quello die Pearl Jam. Nel mezzo The Haves, secondo singolo dell’album: una storia d’amore che mette in luce la voce, sempre potente e toccante del cantante.
In coda all’album è giusto menzionare Picture e Mrs. Mills, la prima, che vede la partecipazione di Elton John, sembra più un pezzo uscito dalla discografia di quest’ultimo, a cui Vedder presta la voce. In Mrs. Mills si sente tutta l’influenza che i Beatles hanno avuto sulla carriera del leader dei Pearl Jam; Ringo Starr alla batteria fa il resto.
Nel complesso, Earthling è un album che mostra la voglia di sperimentare del Vedder solista: sia chiaro, non c’è niente d’avanguardia nell’album, ma una ventata di novità l’album la porta. Il nuovo produttore Andrew Watt, che produrrà anche il prossimo album dei Pearl Jam, porta alcune novità interessanti, soprattutto nei pezzi più tirati dell’album, mentre restano delle perplessità nelle ballate.
Il lavoro, in generale, regala un ascolto gradevole, complice anche la straordinaria capacità di Vedder di trovare melodie vocali decisamente accattivanti, ma mai scontate.
Tracklist:
1- Invincible
2- Power of Right
3- Long Way
4- Brother the Cloud
5- Fallout Today
6- The Dark
7- The Haves
8- Good and Evil
9- Rose of Jericho
10- Try
11- Picture
12- Mrs. Mills
13- On My Way