PLACEBO: Never let me go (2022)

Si attendeva da quasi un decennio un ritorno in grande stile dei Placebo, band inglese ormai diventata un duo con l’abbandono del batterista. La loro storia ha visto alternare alti e bassi nel corso della loro carriera, e anche le ultime uscite avevano fatto evidenziare poche idee creative. Finalmente con Never let me go Brian Molko torna a scrivere grandi canzoni (si tratta del miglior album dai tempi di Meds). La parte centrale è quella che propone le cose più interessanti. Si parte con Surrounded by spies, esempio di alt-rock dalle tinte scure; Twin demons invece è il brano…

Score

Artwork
Potenzialità
Concept

Voto Utenti : 2.74 ( 1 voti)

Si attendeva da quasi un decennio un ritorno in grande stile dei Placebo, band inglese ormai diventata un duo con l’abbandono del batterista. La loro storia ha visto alternare alti e bassi nel corso della loro carriera, e anche le ultime uscite avevano fatto evidenziare poche idee creative. Finalmente con Never let me go Brian Molko torna a scrivere grandi canzoni (si tratta del miglior album dai tempi di Meds).

La parte centrale è quella che propone le cose più interessanti. Si parte con Surrounded by spies, esempio di alt-rock dalle tinte scure; Twin demons invece è il brano più rock del lotto, certamente quello su cui hanno voluto osare di più, in termini di ricerca del suono.

Poi vengono inseriti un paio di pezzi di matrice noise/pop come l’interessante Hurtz, mentre Forever Chemicals attraversa atmosfere depechemodiane (con un maggior uso di elettronica).
I testi ci parlano di droghe, alienazione, ma anche redenzione e speranza. “Sono alcuni dei mostri di questa società moderna in cui regna la deificazione del capitalismo e della sorveglianza” ha affermato Molko.

Si torna sul solito stile pop/rock melodico con Happy birthday in the sky, ballad malinconica, ma un tantino autocitazionista. A volte si tentano nuove strade alternative come la bellissima The Prodigal, caratterizzata da una architettura sonora ricca di archi e violini. Infine, nella coda finale dell’album, i toni si ammorbidiscono coi brani Went Missing, e Fix Yourself.

Nel complesso il lavoro risulta ben arrangiato ed il risultato è certamente un disco più maturo e ad ampio respiro rispetto al recente passato. Ora li aspettiamo in Italia dal vivo visto che saranno presenti questa estate in diversi festival musicali, tra cui il Firenze Rocks

Tracklist

  1. Forever Chemicals
  2. Beautiful James
  3. Hugz
  4. Happy Birthday in the Sky
  5. The Prodigal
  6. Surrounded By Spies
  7. Try Better Next Time
  8. Sad White Raggae
  9. Twin Demons
  10. Chemtrails
  11. This Is What You Wanted
  12. Went Missing
  13. Fix Yourself




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Gianni Vittorio

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