TOM HELL’S ROCK FEST 2 @Arcitom Mantova (testo Alessandro Masetto/foto Rita Rose Profeta)

TOM HELL’S ROCK FEST 2

Hell In The Club- Edge Of Forever-Speed Stroke- Wheels Of Fire- Sandness

Arci Tom – Mantova -Sabato 7 Maggio 2022

Finalmente! E’ proprio il caso di dirlo e urlarlo (forte e chiaro)! Questa seconda edizione del Tom’s Hell Rock Fest,( più volte posticipata a data da destinarsi causa pandemia mondiale Covid-19 ancora in atto), in questo primo week-end di maggio, con il tempo tipicamente primaverile ancora un po’ capriccioso , ha trovato la sua regolare collocazione e svolgimento, attirando un nutrito numero di seguaci e cultori del genere più melodico del Metal, provenienti da un po’ tutte le regioni del nord Italia , con buona rappresentanza di appassionati delle città limitrofe a Mantova naturalmente. Al nostro arrivo nel locale (abbondantemente in anticipo rispetto al tabellino di marcia previsto dell’inizio dello spettacolo ), avevamo trovato una situazione alquanto preoccupante in termini di affluenza, in un quasi deserto totale, dove davvero si contavano a mano le persone. Fortunatamente, la serata ha via via preso una piglio diverso con il passare delle ore, portando un ottima affluenza complessiva e partecipazione in termine di numeri. D’altra parte, sarebbe stato un peccato mortale farsi sfuggire un occasione come questa, che in un solo evento racchiudeva il top dell’hard rock melodico italiano, che andava dagli Wheels Of Fire agli Edge Of Forever capitanati dal noto e conosciuto Alessandro Del Vecchio, sconfinando in sonorità più marcatamente sleazy/glam, dove hanno trovato la giusta collocazione eccellenze del genere quali Sandness, Speed Stoke e gli headlinear Hell In The Club, che risulteranno essere complessivamente i migliori e i più convincenti (a parere di chi scrive). Unica “nota stonata”, di un evento da ricordare e da incorniciare, il considerevole ritardo portato ed accumulato rispetto all’orario ufficiale delle esibizioni previsto in scaletta, quantificabile in oltre un ora di ritardo, che ha portato ad orari notturni inoltrati gli Hell In The Club sul palco (e di conseguenza i fans stoicamente presenti ancora in massa). Ma, non tutti i mali vengono per nuocere, perché oltre ad aver avuto molto tempo a disposizione per spulciare il fornitissimo banchetto di CD e vinili collocato all’ingresso, c’è stato pure modo di assaggiare il fantastico risotto alla mantovana dell’Arci Tom, accompagnato da un salutare bicchiere di lambrusco, come tradizione vuole! Ma ora e’ giunto il tempo di raccontarvi nei dettagli specificatamente musicali il Tom Hell’s Fest 2!

SANDNESS

Tocca ai giovani trentini Sandness il compito di aprire le danze di questa kermesse del Tom Hell’s Fest, giunto oggi alla seconda sua edizione, sempre più succosa e ricca di certezze, come lo sono appunto i Sandness! Sgomberiamo subito il campo della meritocrazia: i tre Rockers non sono stati posizionati in apertura seguendo una logica di importanza, ma al contrario, direi solamente casualmente, perché se andiamo poi a vedere il loro curriculum, scopriamo che Robby, Marky e Metyou (seppur in attività dal 2008), hanno ben tre album di successo europeo all’attivo (ed uno nuovo di zecca in imminente uscita a breve), inciso un paio di EP, ed hanno calcato prestigiosi palchi europei in compagnia di blasonate bands e artisti del calibro di Lita Ford, Nazareth e Tygers Of Pan Tang! Nel poco tempo a disposizione stasera, mettono in scena il solito look curatissimo ed impeccabile, e il loro travolgente e raffinato hard rock misto power pomp rock, divertente e spensierato, ma mai per questo scontato o banale. Dei soli sei pezzi inseriti in scaletta nel tempo a loro disposizione, si sono fatte preferire su tutte “High Tide” ed “Alive & Kicken”. Sandness, una garanzia assoluta di abnegazione e professionalità. Grandi!

WHEELS OF FIRE

Il secondo gruppo proviene invece dalla Lombardia, e propone un hard rock melodico un po’ più sostenuto e ruggente, tanto da ricordarne un misto tra i primi Bon Jovi (somiglianza fisica impressionante del vocalist con quel JBJ anni 2000) e i gruppi scandinavi dell’ultima generazione. Naturalmente, l’ottimo apparato organizzativo e strutturale, attraverso il quale si erge la musica dei Wheels Of Fire, passa non solo attraverso il già citato carismatico frontman Davide Barbieri, ma anche e soprattutto nel contributo tecnico dato da tutti gli altri musicisti della band, dove spicca il fondamentale lavoro del nuovo tastierista Federico De Biase, che conferisce un vigore maggiore ai brani, specie quelli estratti dall’ultimo album “Begin Again”, sul quale hanno quasi esclusivamente incentrato la scaletta i Wheels Of Fire, con una sporadica e veloce virata al passato, dove dei due album precedenti sono state estratte “Pain” (da “Up For Anything”) e “Hollywood Rocks” dall’ononimo disco di debutto del lontano 2010. E a conti fatti, mi sento di dire che la scelta ha pagato, perché la freschezza dei brani più recenti, come “Lift Me Up” o “Scratch That Bitch”, sono nettamente migliori, anche in virtù del tempo intercorso tra il secondo disco del 2012 e l’ultimo del 2019. Non li conoscevo, e non avevo mai sentito parlare dei Wheels Of Fire prima di stasera, che oltre ad essermi piaciuti molto e aver convinto tutti con la loro grintosissima performance, posso affermare con certezza che sono stati la vera sorpresa di questo Tom Hell’s Fest 2!

SPEED STROKE

Gli Speed Stroke, originari di Imola (nel bel mezzo della Romagna), e con tre album al loro attivo, rappresentano forse il top del Made in Italy attuale nel genere Sleazy/Glam n’Roll, sia come livello qualitativo su disco, che sul palco, dove anche in questa occasione dimostrano di temere ben pochi rivali, sfoderando una prestazione maiuscola, impeccabile ed incendiaria, giocandosi fino in fondo la leadership dell’evento con gli amici Hell In The Club! Jack, Fungo, D.B, Andrew e Michael conoscono molto bene i loro polli, e sanno bene cosa offrire sul palco e soprattutto cosa vogliono da loro i fans: attitudine punk n’ roll , esplosività, grinta e un pizzico di follia! E questi ingredienti sono stati tutti sapientemente dosati e serviti al bancone degli imputati, in un concentrato di nove brani dinamitardi estratti dai loro album più rappresentativi, ovvero il recente “Scene Of The Crime” del 2020, e “Fury” del 2016 (ad oggi ancora il mio preferito!). Si parte con l’acceleratore pigiato sparando in faccia le nuove “Hearbeat” e “Nothin”, che hanno l’effetto di un boomerang scagliato sui denti a zero metri, così come della consistenza lo sono “Scene Of The Crime” e “Soul Punx”! Unico momento di “relax” intimistico del loro show avviene attraverso le noti dolci e melense di “No Love”, ma e’ solo una piccola pausa, perché “The End Of This Flight” , “From The Scars To Stars”, ci riportano a pogare duro , fino all’apoteosi di “Demon Alcohol” e “Believe” in chiusura di un concerto con zero compromessi e tanta selvaggita’ messa in atto! Gli Speed Stroke sono la risposta italiana ai vari Hardcore Superstar e Crazy Lixx, senza se e senza ma! Grandiosi Jack & Co.!

EDGE OF FOREVER

Alessandro Del Vecchio ( mente, autore e creatore degli Edge Of Forever), per chi segue da qualche decennio la scena hard rock italiana ed internazionale ad un certo livello, e’ un monicker chiave che non ha certo bisogno di molte presentazioni, fuoriclasse assoluto ed artista completo in tutto e per tutto. Il percorso degli Edge Of Forever, ha radici molto lontane, fondati nel 2003, hanno vissuto momenti gloriosi ed altri altalenanti, tra separazioni interne, scioglimenti e ressurezioni. Dal 2016, sotto l’ala protettrice della Frontiers Records, hanno rivissuto una seconda giovinezza, sfornando consecutivamente due gioiellini di hard rock melodico quali “Native Soul”, e il più recente “Seminole”, (uscito a gennaio di quest’anno), che gli Edge Of Forever stanno promuovendo con tour e date sparse in tutta Europa, a fianco di prestigiosi artisti della scena internazionale, riscuotendo ovunque consensi e un successo clamoroso! Tale livello qualitativo, oltre che per merito del già citato Alessandro Del Vecchio, va suddiviso in egual misura con i quotati ed eccellenti musicisti che completano l’organico, cominciando dal compositore, produttore e chitarrista solista Aldo Lo Nobile (Secret Sphere ed ex Death SS tra gli altri) , passando per la sezione ritmica composta dal bassista Nik Mazzucconi, e completata dal talentuoso batterista Marco Di Salvia, un vero talento dietro le pelli. Il set viene incentrato naturalmente sul nuovo album “Seminole”, che oltre la title-track, trovano spazio anche “Get Up On Your Life” , “Shift The Paradigm” e “Breath Of Life”. Ma non viene trascurato neppure il glorioso passato , ripescando perle quali “Edge Of Life” dal secondo album “Another Paradise” e addirittura le storiche “Prisoner” e “Feeding The Fire” per il gran finale! Bellissima anche in versione live “Native Soul” del 2019, che risalta per una produzione maggiormente aggiornata e curata rispetto al passato, arrivando così infine alla vera ciliegina sulla torta … il nuovo singolo “Calling”, superlativo manifesto di melodica ed intreccio sonoro d’alta scuola, che farà felici tutti i palati fini più esigenti . Dopo quasi un ora di delizia per i nostri padiglioni auricolari, e’ arrivato il momento (purtroppo) di congedarsi anche da parte degli Edge Of Forever, per lasciare spazio all’ultima band, ovvero gli headlinear del festival, gli alessandrini Hell In The Club. Quello che e’ certo comunque , sara’ il fatto che ci rimarrà impressa a lungo e nel tempo questo loro concerto, e che attesta gli Edge Of Forever come vera punta di diamante dell’Hard rock attuale su scala mondiale . Gli scroscianti, intensi e convinti applausi di un pubblico in estasi, sono la testimonianza oggettiva del loro grado di apprezzamento, e della qualità della loro musica espressa.

HELL IN THE CLUB

Tocca quindi ai piemontesi Hell In The Club quindi chiudere questa fantastica seconda edizione del Tom Hell’s! E oltre a farlo alla grande, e con la consueta professionalità che li contraddistingue, mi sento di ribadire che la loro collocazione di band headlinear mi trova concorde, perché a conti fatti sono quelli che hanno messo in atto la prestazione migliore complessivamente, coniugando con i loro brani sempre piacevoli e mirati, scorrevolezza, melodia ed armoniosita’ esplosiva clamorosa sul palco, sempre sul pezzo, con un Dave stellare, non solo vocalmente parlando, ma pure in veste di intrattenitore e di esuberanza fisica sul palco. Mark poi , ha letteralmente demolito la batteria, percuotendo i muti con selvaggia aggressività, tanto da arrivare a distruggere le bacchette nell’ultimo pezzo finale. Picco e’ il più “tranquillo” dei quattro Rockers, ma le trame passano tutte attraverso la sua sei corde, mentre Andy non è solo un talentuoso bassista, ma un grande arrangiatore e produttore, la vera mente creativa degli Hell In The Club in parole povere ! In una scaletta ricca e varia, che da giustamente spazio a tutti i cinque dischi incisi sinora, mi sarei però aspettato un maggior risalto al più recente “Hall Of Fame” del 2020, da cui vengono estrapolate le sole “Last Of An Undying Kind” e la splendida “Lucifer’s Magic”. “Natural Born Rockers” (dal primo “Let The Games Begin”) e “Shadow Of The Monster” (dal disco omonimo), sono il “biglietto per l’inferno” con cui si presentano , ripescando anche da “See You On The Dark Side”,l’ottima “We Are On Fire”! Ma, non potevano mancare certo in scaletta brani di “Devil On My Shoulder”, come “We Are The Ones”, “Proud” e l’omonima song che da il titolo al disco stesso! Agli Hell In The Club piace “scherzare con il Diavolo” e le tematiche sono da sempre incentrare nell’horror “Satanico” o sul surreale fantasy mostruoso, ed ecco appunto che casualmente non poteva mancare un loro tributo personale allo Zio americano, inventore del teatro del gran guignol /horror rock AliCe Cooper: “He’s Back”, che Dave ha magistralmente interpretato con tutta la devozione che deve a Vincent Fournier da Detroit Rock City! Cover peraltro presente nel nuovo EP “Kamikaze” uscito in questo inizio 2022, succosa (speriamo) anticipazione di nuovo materiale discografico a breve… Sono quasi le 2:00 quando partono le note di “Devil On My Shoulder”, che chiude definitivamente il sipario di una esibizione magistrale (con la nota di merito per la tenuta a questi orari), e di fatto di questa rassegna musicale, che ha visto protagonisti tutti, i musicisti in primis, il locale (l’ Arci Tom, a cui vanno i nostri ringraziamenti per averci gentilmente ospitato), e non ultimo il pubblico che e’ rimasto nutrito e partecipe fino alla fine!

Alessandro Masetto


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