BLACK LABEL SOCIETY @Alcatraz Milano testo Alessandro Masetto

BLACK LABEL SOCIETY+DUST IN MIND

Alcatraz – Milano -Domenica 19 Giugno 2022

In una caldissima ed estiva domenica di metà giugno, torna protagonista assoluto l’Alcatraz di Milano, ospitando per l’unica data italiana di questo nuovo tour europeo 2022, la premiata ditta Black Label Society, a supporto del recente “Doom Crew Inc”, che ritorna quindi a distanza di qualche anno nel noto e celebre locale meneghino, punto fermo da anni per il Metal e il rock internazionale di un certo livello. E anche in questa particolare occasione, l’Alcatraz non si è fatto trovare impreparato all’appuntamento, dimostrando un organizzazione impeccabile sotto ogni punto di vista. Climatizzazione interna piacevole ed equilibrata, punti di ristorazione e aree dedicate ben distribuite, aree fumatori apposite, acustica e suoni perfetti, visibilità ottimale da ogni angolazione, sono stati tutti elementi che riuniti assieme, hanno contribuito positivamente alla riuscita dell’evento. Sforzi sicuramente premiati in termini di affluenza, che nonostante la concorrenza della data sovrapposta ed in concomitanza dei Metallica al Firenze Rock,( che ha tolto una buona fetta di fans “combattuti” sulla scelta da fare), si è sfiorato un quasi sold out, con una nutrita partecipazione di pubblico, molto eterogenea, a testimonianza che i Black Label Society sanno abbracciare e far convivere e confluire nei loro live, varie tipologie di pubblico, e non solo e necessariamente di estrazione metal.

DUST IN MIND

Tocca all’emergente industrial/modern metal band transalpina Dust In Mind, originari di Strasburgo, aprire le danze, con un compito direi arduo, ovvero quello di riuscire intrattenere ad un orario praticamente di cena, gli scatenati fans di Zakk Wylde, che rispondono in modo caloroso ai cinque Rockers francesi, dove spicca la bella e brava vocalist Jennifer Gervais. Sicuramente sono molto preparati tecnicamente e la loro proposta è originale, tanto da essere etichettati come la band del momento, ma nonostante gli sforzi profusi e l’impegno messo in atto, non mi hanno convinto, trovando la loro musica fredda e monotona, ma più in generale sbagliati nel contesto di un supporto ai BLS. Ricordo, sempre qui all’Alcatraz, in un tour di qualche annetto fa i Godsized, molto più centrati e a tema. Poco male comunque … ho avuto modo di conoscere e di approfondire una nuova band, i Dust In Mind, che non conoscevo e non avevo mai sentito nominare prima. Sicuramente, per gli amanti del metal moderno, saranno uno dei gruppi chiave del futuro, e avranno certamente soddisfatto il palato degli avvezzi al genere .

BLACK LABEL SOCIETY

Un minaccioso e gigante telone con il logo della BLS aleggia sul palco dell’Alcatraz, sfizioso antipasto apripista per ciò che ci attenderà a breve. Con circa venti minuti di ritardo sul tabellino di marcia, alle 21:20 parte l’intro che ci introduce al massacro .. un mix micidiale di Led Zeppelin/Black Sabbath, crea la miscela di combustione che innesca la miccia micidiale e il delirio generale, non appena si abbassa il telo, e un Zakk in splendida forma vocale e fisica (notevolmente dimagrito), e con tanto di kilt scozzese ed anfibi, introduce uno dei tanti cavalli di battaglia, “Bleed For Me”, estratta dallo storico “1919 Eternal”,ed il delirio generale inizia a prendere forma e sostanza, con tanto “gentil sesso” davvero scatenato ed agguerrito alla vista del macho americano muscoloso e barbuto Zakk! Sorretto dal consueto muro di suono creato dalla muraglia di casse alle loro spalle e da una bands sontuosa, Zakk e i Black Label Society, hanno dato vita ad un concerto clamoroso ed impeccabile, con una scaletta che ha giustamente tributato i loro grandi classici, senza però trascurare i dischi più recenti. Del recente album “Doom Inc Crew” si sono distinte particolarmente la graffiante “You Made Me Want To Live “, e la più intimistica “Set You Free”. Consueto cambio continuo di coloratissime ed eccentriche chitarre di Zakk praticamente ad ogni brano, che viene sorretto sempre e supportato da un Dario Corina sontuoso nell’assolo di chitarra “In This River” (momento toccante ed intimistico con tanto di gigantografie di Dimebag Darrell dei Pantera -R.I.P.- a cui è dedicato il brano), dimostrando di non essere tecnicamente tanto inferiore a Zakk stesso che con Jeff Fabb e John De Servio (rispettivamente batterista e bassista), formano una sezione ritmica clamorosa, creando di fatto una vera e propria superband! Da “Sonic Brew”, primo album in assoluto dei BLS, viene ripescata “Spoke In The Wheel” e dal capolavoro “Mafia” , “Fire It Up”, “Suicide Messiah “ (con tanto di lancio di palloncini gonfiabili giganti) . Trova spazio anche un ottima “Trampled Down Below” tra le più recenti ,ma la sorpresa vera arriva da “The Blessed Hellride”, brano storico che da il titolo al disco stesso del 2003! E proprio dal citato album, la conclusiva “Stillborn “ pone fine ad un ora e venti di delirio totale, con un Zakk Wylde impeccabile e sempre sugli scudi, che battendosi il petto a pugni chiusi in modo animalesco e brutale , saluta il nutrito pubblico italiano accorso, congedandosi da vincitore vero e da campione qual’è, ovvero un musicista/polistrumentista e compositore tanto bravo in studio, quanto semplice ed umile sul palco! Le magliette create appositamente, “BLS- Italian Chapter”, con tanto di teschio nel retro intriso nel tricolore della bandiera italiana, la dice lunga… e lunga vita a ZAKK, uno dei più grandi musicisti in circolazione nel Metal, che definire oggi “solo” un grandissimo chitarrista appare alquanto riduttivo ed anacronistico…Fuoriclasse puro! Era la quinta volta che vedevo i BLS e non sono ancora sazio…attendo con ansia la prossima occasione utile, dove sicuramente risponderò PRESENTE !

Alessandro Masetto


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Rita Rose Profeta

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