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Concept
Potenzialità
Lo sappiamo bene, una band come i Kreator non ha certo bisogno di presentazioni, il loro curriculum musicale e la loro quarantennale carriera parlano da soli, così come la loro attitudine che è rimasta intatta negli anni.
Padrini del thrash metal d’annata e ispiratori delle menti creative appartenenti ai più vari generi della scena metal, tornano di nuovo sulla scena dando alle stampe tramite Nuclear Blast Records, il nuovo, nonché quindicesimo full lenght ” Hate uber alles “, un album che continua a picchiare duro, fedele nei modi ,e se vogliamo, in parte anche nelle sonorità, alle linee di quel thrash/speed metal che è sempre stato il focus centrale della band nel corso degli anni.

Con un sound che vuol essere una sorta di amarcord degli anni ’80/’90, ma che inevitabilmente ne esce più arrotondato e in un certo senso ammorbidito e riadattato per essere localizzato nell’epoca presente.
Undici tracce che sfrecciano via durante l’ascolto una dietro l’altra, veloci e precise come proiettili, che urlano la volontà dei Kreator nel far sentire loro voce e i loro riff taglienti ancora una volta, e ancora una volta farlo nel nome del thrash metal.
In apertura dell’album la band mette in primo piano un omaggio che non può certo passare inosservato, “Sergio Corbucci is dead” è un chiaro degno saluto alla memoria di uno dei più eminenti registi del genere ‘spaghetti western’, che i Kreator omaggiano con un brano di morriconiana memoria.
Si entra piano piano nel cuore dell’album, con la title track “Hate uber alles“, presentata come primo singolo estratto, che subito introduce l’ascoltatore nel mondo e nelle melodie veloci e cattive caratteristiche della band fin dagli inizi.
Si continua in una corsa a perdifiato con “Killer of Jesus” e “Crush the Tyrants” dove riff affilati come coltelli e una batteria ritmata, secca e decisa, fanno da sfondo alla voce di Mille Petrozza, sempre più potente e decisa.
Secondo singolo estratto e quinta traccia dell’album “Stronger of the strong” ripropone tutta la capacità vocale e tecnica della band, consegnando all’ascolto un brano, ed un singolo in particolar modo apprezzabile.
Si prosegue questa folle corsa con “Become immortal” ultimo singolo estratto in ordine temporale che tenta in tutto e per tutto di riportare l’ascoltatore indietro di qualche anno, a quel trash metal grezzo nei modi e nelle forme, dando ampio spazio alla ritmica di Jürgen “Ventor” Reil.
“Conquer and destroy” arriva diretta e precisa, deviando leggermente il registro sonoro con l’aggiunta di cori e contro cori che strizzano l’occhio ad un sound molto più confidente e a tratti melodico.
Ma è con “Midnight sun” che la rotta cambia definitivamente, batteria e comparto chitarre procedono spediti e affilati, ma sullo sfondo è la voce femminile di Sofia Portanet che accompagnata da cori e back vocals dona una vena decisamente melodica, al cuore di questo album.
“Demonic future” e “Pride comes before the fall” tornano a correggere la rotta e a riportare il sound dei Kreator sui propri passi, nel nome della velocità tecnica e di un cantato sempre aggressivo.
Si arriva in chiusura con “Dying planet” che concentra l’attenzione ancora una volta sulla velocità tecnica
dei riff sempre più aggressivi, ed un cantato che non perde tono ma che, anzi, rimane stabile e ben saldo traccia dopo traccia fino alla fine.
“Hate uber alles” è sicuramente un album tecnicamente ben studiato e ben eseguito, un lavoro che sicuramente ha il potenziale per incontrare il consenso di un pubblico più giovane che non ha vissuto di persona il thrash metal degli anni 80/90 ma può tranquillamente essere anche un gradevole viaggio nel ricordo dei fasti del passato per gli ascoltatori più maturi.
I Kreator vogliono far emergere ancora una volta la volontà di produrre un lavoro musicale ancora in grado di essere graffiante e impattante sotto tutti gli aspetti, e non risparmiano i tecnicismi ed i virtuosismi del caso.
Sicuramente ne esce un prodotto musicale apprezzabile e godibile, ma inevitabilmente più morbido rispetto ai lavori precedenti, con un sound più in linea alla generalista modernità musicale di oggi, forse anche grazie ad una produzione (purtroppo o per fortuna) più moderna e tecnologicamente più avanzata.
Ancora oggi, dopo tanti anni di carriera i Kreator continuano a parlare e a far parlare..
In ogni caso, un ascolto è consigliato…in ricordo dei bei tempi andati.
KREATOR – “Hate Uber Alles”
Release date: 10.06.2022
Via Nuclear Blast Records
Tracklist:
- Sergio Corbucci Is Dead
- Hate Über Alles
- Killer Of Jesus
- Crush The Tyrants
- Strongest Of The Strong
- Become Immortal
- Conquer And Destroy
- Midnight Sun
- Demonic Future
- Pride Comes Before The Fall
- Dying Planet
Line up:
Mille Petrozza – voce, chitarra
Sami Yli-Sirniö – chitarra
Frédéric Leclercq – basso
Jürgen “Ventor” Reil – batteria