Score
Artwork
Concept
Potenzialità
Perfetto!
Se c’è una cosa che mi ha sempre impressionato dei Rammstein, è la maestria con la quale il loro frontman e cantante Till Lindemann, è sempre riuscito a regalare musicalità e melodia ad una lingua tanto dura. Partendo da questo punto fermo, si può navigare agevolmente nelle sue metriche e nelle dinamiche estrose delle sue composizioni vocali, trovando sempre spunti piuttosto armoniosi quando serve, misti ai picchi burrascosi sempre presenti nelle loro composizioni. I Rammstein si sono sempre rivelati una band matura, un sanissimo Metal europeo perfettamente incastonato in una cornice Elettronic/Industrial, il tutto costruito intorno alla sapiente e profonda voce di Lindemann. in “Zeit” non troviamo nulla di diverso, come una ricetta sapientemente cucinata da mani esperte, preparata con cura per palati abituati ormai a certi sapori. Ed è proprio come andare nel tuo ristorante preferito, ti siedi e leggi il menù, ma dentro di te sai già che sapori vorresti avere in bocca.
Prima di iniziare l’ascolto, mi sono soffermato sulla foto di copertina, un capolavoro perfettamente costruito sull’immagine dei Rammstein, scatto firmato niente meno che da Bryan Adams, che tutti sappiamo essere un eccellente fotografo oltre che musicista.
Si inizia con Armee Der Tristen, prima di undici tracce che apre con una sinistra e pesantissima marcia in crescendo in pure stile Ramstein: chitarre ruggenti e ritmi possenti, una chiave di lettura che ci accompagna in ogni loro disco. Si passa quindi alla title track Zeit, dove una vaga sonorità epica e melodrammatica apre a cori malinconici. Si passa tra le varie tracce molto ben legate tra loro, fino a giungere a “Angst” (letteralmente Angoscia) ed al primo singolo estratto “Dicke Titten”, la semplice richiesta di un uomo che vorrebbe accanto a se una donna con una semplice caratteristica (Grandi Tette).
In chiusura “Adieu” ed ovviamente tutti abbiamo sperato che si tratti solo di un modo per concludere un disco e non una carriera… speriamo!
Come sempre la scelta dei suoni da parte dei Rammstein è pressoché perfetta, anche il modo in cui Lindemann utilizza uno strumento molto POP come l’autotune, riesce ad impreziosire le atmosfere cupe delle linee vocali.
Giù il cappello quindi, ancora una volta i Rammstein hanno soddisfatto i palati in attesa con un disco sublime, non manca nulla, soprattutto per una band che si sa, da il meglio soprattutto negli spettacoli live.