Beat Festival @ Empoli (testo di Martina Lucchesi, foto di Luca Passerotti)

Beat e ancora beat.
Un suono, un riff sinuoso che vibra nell’aria, seducente e irriverente.
È questa l’essenza del Beat Festival.
Festival musicale toscano, ospitato nella venue del Parco di Serravalle ad Empoli, accoglie ogni
anno i volti, emergenti e non, della musica italiana contemporanea. Il MainStage dell’edizione
2022 del festival è stato solcato da artisti il cui beat è tutto ciò che può essere racchiuso nella
parola musica.
Ditonellapiaga, Tananai e Massimo Pericolo ci hanno trasportato nell’universo dei loro beat. E noi
non possiamo far altro che raccontarvelo.
Un mantra. “Cosa mi fai, dimmi?”. Inizia così la “Morphina” di Ditonellapiaga. Ed è il paradiso.
Sensuale, magnetica e straordinariamente pop, Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga, è una
vera e propria carismatica allucinazione. Classe 1997, romana doc, irrompe con il suo flow,
dettato da sonorità che spaziano dal puro dancefloor fino ad un romantico R&B. Il beat corre sui
testi dall’impronta teatrale, come lei stessa li ha definiti, protagonisti del suo album di esordio
“Camouflage”. “Non ti perdo mai” o la frenetica “Chimica” sono solo alcune profumi della
fragranza di “Camouflage”. Non resta quindi che innamorarsi perdutamente di Ditonellapiaga
perché tanto alla fine è solo una “questione di chimica”. O no?

Ditonellapiaga


“Giugno è il mese più freddo dell’anno”. Non c’è verità più scomoda di questa. E chi può dire la
verità in un modo apparentemente ingenuo e incosciente se non Tananai?
Travolgente e letteralmente elettronico, Tananai sale sul palco e non ce n’è più per nessuno.
Alberto Cotta Ramusino, in arte Tananai, stupisce. Ogni secondo di più.
Istrionico e dannatamente magnetico, ripercorre la sua storia, nata tra le quattro mura della sua
cameretta milanese. Come un equilibrista, riesce a correre (e non camminare) sul filo del rasoio,
tra atmosfere malinconiche come “Giugno” e irresistibili come “Sesso occasionale”.
Tananai mostra senza vergogna le sue ferite, lasciando intravedere ciò che si cela “Sotto il seno
sinistro”. Incarna la rivincita dei perdenti, di quelli che vengono etichettati come ultimi. E si diventa
vittime della sua insaziabile fame di amore.

Tananai


Si cambia totalmente registro con l’entrata in scena di Massimo Pericolo.
Denuncia, verità scomode e rabbia sono i protagonisti dei testi del rapper. Il beat di Massimo
Pericolo corre sulle parole di “7 miliardi” e “Scacciacani” ed istantaneamente sconvolge.
Cresciuto nella periferia di Brebbia, la sua carriera è segnata dalla volontà di svelare, una volta per
tutte, la polvere sotto al tappeto. Aggressivo e cinico quanto basta, sradica ogni tipo di stereotipo.
Niente peli sulla lingua e nessun giro di parole: “Bugie”, “Ansia” e “Sabbie d’oro” sono un pugno
allo stomaco che non lascia vie d’uscita. Sale cosi una febbre insistente dalla quale si può guarire
solo e soltanto assumendo una dose significativa del “Signore del bosco”.
Il Beat Festival quest’anno è stato una sinfonia perfetta.
È il luogo dove ogni beat può finalmente uscire allo scoperto.
Appuntamento alla prossima estate, con nuove storie, nuova musica e nuovi beat da ammirare.

Massimo Pericolo.


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