Interpol – The Other Side of Make-Believe (di Gianni Vittorio)

Arrivati al loro settimo disco da studio, sempre con la Matador Records, gli Interpol mostrano il loro lato più malinconico ed introspettivo con The Other Side of Make – Believe (il lavoro precedente ci aveva lasciati abbastanza interdetti). Diciamo prima di tutto che alcuni pezzi non sono all’altezza.

Ad esempio il singolo Toni non ci sembra una scelta azzeccata, in quanto noioso e monocorde. Interessanti invece il brano Greenwich dalle atmosfere angoscianti, mentre Something changed è seguito al piano e ha un andamento jazzato.
Mr credit riprende un po’ il post-punk delle origini, basso e chitarra vanno a braccetto (ma Turns on The bright lights rimane inarrivabile). Le cose migliori arrivano a metà album con la canzone dal titolo Renegade Hearts. Qui le chitarre sono più espressive mentre Paul Banks dà il suo splendido contributo con la sua voce calda e baritonale. 

Qua e là si sentono ancora i riff chitarristici e sincopati (Grand Hotel), ma le sonorità si fanno più fluide. Senza dubbio il nuovo album risulta essere un disco più riflessivo dei precedenti, se questo significa un cambio di direzione solo il tempo ce lo potrà dire.

Nel complesso si nota una maggiore attenzione verso la melodia, i brani sono meno urlati, mentre le tonalità si fanno più dolci anche nella parte vocale. Ma ci mancano dannatamente i pezzi cupi e aggressivi del passato glorioso, come la splendida Evil, Hands Away, o gli arpeggi martellanti di Narc.

Rimane comunque lo spessore del gruppo che ha fatto rinascere la scena indie rock internazionale.

Tracklist:

1.  Toni
2.  Fables
3.  Into The Night
4.  Mr Credit
5.  Something Changed
6.  Renegade Hearts
7.  Passenger
8.  Greenwich
9.  Gran Hotel
10. Big Shot City
11. Go Easy (Palermo)


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Gianni Vittorio

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