BEHEMOTH – OPVS CONTRA NATVRAM

Anticonformista e allergico alle convenzioni nella così musica come nella vita, Adam Darski alias Nergal con la sua creatura Behemoth da’ vita a “Opvs Contra Natvram” un album che ricalca il sentiero musicale e stilistico dei precedenti, ma che ingloba una maggiore potenza tecnica e strumentale, sull’onda di un death’n black metal che sprigiona una volontà di stupire nel voler andare contro ogni regola.

Non di stile sia chiaro, ma piuttosto un sovvertimento della morale, una rivolta musicale volutamente polemica contro ogni tabù, in pieno stile Nergal.

Il conformismo e tutto ciò che anche a livello musicale, rientra all’interno di un cluster moralmente imposto, viene ferocemente contrastato, e anche questa volta i Behemoth non sbagliano il colpo, presentandoci un aggressivo assalto musicale che già al primo ascolto trascina l’ascoltatore dentro un inferno di riff veloci, tecnici e studiati, al servizio del sound della band, che cerca di raggiungere un ulteriore step nell’evoluzione del suo stile.

L’inferno sono di “Opvs Contra Natvram” si apre con l’ apocalittica “Post-God Nirvana” una opening track evocativa dal sapore ritualistico di stampo velatamente sinfonico, dove l’inconfondibile voce di Nergal fa da introduzione a “Malaria Vvlgata”, seconda traccia dell’album, che ci catapulta in maniera diretta e inarrestabile nel core sound dei Behemoth, fatto di voce, blast beats e un tecnicismo death metal che vira in saliscendi verso un black metal che scardina ogni regola.

“The Deathless Sun” terza traccia dell’album, riprende le fila musicali coerentemente agli ultimi lavori della band, proponendo un brano subliminalmente orecchiabile e facilmente accostabile ad un death metal di stampo più sinfonico ed evocativo.

Si prosegue senza sosta con “Ov My Herculean Exile” quarta traccia e primo singolo singolo rilasciato dalla band a presentazione dell’album, che re indirizza l’ascolto verso una sonorità black metal di modalità più contemporanea, che crea un background di stacco dal cantato che non trova mai un punto di interruzione, se non per lasciare spazio ad un virtuosismo tecnico volutamente freddo, ad evocare l’onnipresente spettro del sound death metal creando una
sorta di sovrapposizione di stili.

“Neo Spartacus” e “Disinheritance” guidano l’ascolto attraverso questa tempesta musicale, introducendo un sound distintamente black metal che evoca, nemmeno tanto lontanamente, le sonorità di band come Dimmu Borgir, palesando la volontà dei Behemoth esplorare un suono che risulti quasi sinfonico, senza però ammorbidirlo troppo, in nome di un tecnicismo non esagerato, ma funzionale.

Con “Off To War” si riprende la marcia verso un suono black metal più classico, prima di focalizzare l’ascolto su “Once Upon A Pale Horse” probabilmente la traccia più ‘atipica’ in un certo senso, se confrontata al classico stile Behemoth.

Un piccolo contrafforte per cercare di spaesare l’ascoltatore e immediatamente sommergerlo nelle atmosfere evocative e volutamente sinfoniche di “Thy Becoming Eternal”.

Chiude questo infernale lavoro musicale, l’impressionante “Versvs Christvs” che fonde in maniera magistrale una narrazione musicale che ricorda in un qual modo certe modalità espressive utilizzate negli ultimi anni da band come Ulver, per poi esplodere, e sfociare in una sonorità black metal dei primordi, fredda ed estremamente tagliente, per poi alternarsi di nuovo in attimi ed atmosfere narrate e sinfoniche, e ancora scoppiare in una violenza musicale
estrema, studiata e ben eseguita.

La giusta chiusura di questo viaggio negli inferi, che da sola vale l’intero album.

Contro corrente e contro tendenza come stile di vita ma anche come approccio musicale al genere, Nergal e la sua creatura Behemoth, si mantengono fedeli alla linea stilistica che da anni portano avanti, ovviamente apportando man mano qualche piccola evoluzione nel loro modo di creare, ma senza mai stravolgere la linea creativa e di pensiero che sta alla base della band.

Amato e odiato al tempo stesso, Nergal riesce anche questa volta a confermare la sua presenza nella scena, e la presenza dei Behemoth come band di riferimento di un genere che fonde in maniera egregia il tecnicismo death metal e la rabbia espressiva e creatrice che contraddistingue il black metal.

“Opvs Contra Natvram” è l’ennesimo colpo ben assestato dai Behemoth verso tutte quelle
convenzioni sociali e religiose che confinano e costringono l’uomo, e la sua espressività.

Una rivolta musicale, una sovversione alle regole, un dito medio alzato di fronte all’ipocrisia e all’incoerenza di una società che limita espressione e creatività, ma soprattutto libertà di essere, senza limitazioni di sorta.

Un lavoro musicale, che utilizzando le metriche espressive della band, riesce a coinvolgere e a trascinare l’ascoltatore attraverso un inferno di riff e blast beats, e a farlo risorgere con una nuova consapevolezza; andare contro le regole imposte per ritrovarsi ed essere sè stessi.

“Opvs Contra Natvram”; un ascolto liberatorio decisamente da non perdere.

BEHEMOTH – OPVS CONTRA NATVRAM
Release date 16.09.2022
Via Nuclear Blast Records

Tracklist:

  1. Post-God Nirvana
  2. Malaria Vvlgata
  3. The Deathless Sun
  4. Ov My Herculean Exile
  5. Neo-Spartacvs
  6. Disinheritance
  7. Off To War!
  8. Once Upon A Pale Horse
  9. Thy Becoming Eternal
  10. Versvs Christvs

Line up:
Adam “Nergal” Darski – voce, chitarra
Patryk “Seth” Sztyber – chitarra, cori
Tomasz “Orion” Wróblewski – basso, cori
Zbigniew Robert “Inferno” Promiński – batteria


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Chiara Papi

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