Joshua Radin @ Monk, Roma (foto di Sabrina Vani)

Metti una serata di Settembre, in mezzo alla settimana, troppo stanco per fare chissà che cosa, ma ancora con la voglia di fine estate di vedere gente, ascoltare musica, sentirti in vacanza… metti che poi a sua volta un’artista si stia vivendo le sue date previste in Italia da vero turista, con la voglia di conoscere, leggere, studiare, chiacchierare. Fatto? Ecco come è stata la serata perfetta di fine estate al Monk di Roma con Joshua Radin: chitarra, cappello e tante storie da raccontare. Un incontro intimo (neanche troppo, i posti a disposizione erano tutti occupati!) per raccontarsi come artista e come uomo, per cercare di metabolizzare questi anni di pandemia che hanno lasciato tutti spiazzati e con cui ognuno di noi ha dovuto a modo suo convivere. Tanti brani che, come dice lui stesso, sono scritti facendo finta di fare riferimento a qualcuno “altro da lui”, ma in realtà sono dediche che fa a sé stesso, per ricordarsi di un consiglio, una sensazione, che strada facendo ha raccolto e che non vuole dimenticare, condividendola con il proprio pubblico.

In apertura: Vitto.


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Sabrina Vani

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