Pretty Boy Floyd – Siska – Venus Mountains 02/09/2022 -Druso -Ranica (BG)
testo Alessandro Masetto, foto Rose Profeta
Dopo qualche anno di assenza dal nostro Belpaese, (anche a causa della pandemia mondiale da Covid-19), in occasione di questo nuovo tour Europeo 2022, Steve Summers e il suo storico carrozzone Glam Metal ottantiano, decide di fare tappa ancora una volta anche in Italia, e stavolta per ben tre date, ravvicinate e distribuite a distanza di un solo giorno l’una dall’altra e tutte al Nord (Padova,Bergamo e Torino). La nostra scelta ricade sull’ospitalità del Druso di Ranica a due passi da Bergamo città, locale da sempre in prima linea per quanto riguarda questo tipo di eventi internazionali, e che ringraziamo per averci gentilmente ospitati. E nonostante una scarsa affluenza di pubblico (purtroppo), il Druso si e’ fatto trovare pronto al primo appuntamento stagionale, anche grazie ad un ampio giardino esterno e ad un palco professionale che agevolano molto gli intenti. I super ospiti di stasera, ovvero i californiani Pretty Boy Floyd rappresentano oggi indubbiamente una “nicchia” e una fetta esigua di fedelissimi nostalgici tra i Metal kids attuali, legati alle sonorità di bands MOTLEY CRUE, RATT, L.A.GUNS, dalle quali hanno ereditato il carisma e la fama negli States, scalando imperiosamente le classifiche di Billboard, e con le quali hanno incendiato i palchi di Hollywood e le vie del Sunset Boulevard! Steve Summers e i PBF non sono mai “cresciuti” e diventati “adulti”, vestendo sempre i panni di “eterni dannati del Rock”, preferendo la semplice miscela di moda negli anni ottanta a base di “Sex, Drugs & R’N’R”, a soluzioni moderne e al passo coi tempi! Di spalla i vicentini SiSka, fautori di un power/symphonic metal d’annata e di un disco d’esordio di successo con il quale stanno cavalcando con successo i prestigiosi palchi di mezzo mondo, mentre in apertura vengono proposti i bresciani Venus Muntains, che scalderanno gli animi dei presenti a suon di birra, blasfemie e rock’n’roll!
Vengono da Brescia questi quattro “sporchi e cattivi” metallari, con tre dischi all’attivo da cui andranno ad attingere nei sette brani in tutto in scaletta, con un tempo esiguo a loro disposizione, ma abbastanza per dimostrare di che pasta sono fatti: una miscela esplosiva di” Sex,Drugs e Rock’n’roll”, combinando il marciume dei Motorhead con la selvaggita’ dei MOTLEY CRUE, loro modelli e fonte di massima ispirazione! E dagli slogan lanciati non è difficile neppure intuire che la scuola fosse quella in tutto e per tutto (anche sessuale!). Il tutto però mescolato e rivisto con personalità e identità di gruppo, dove il leader Frax (voce/chitarra) si dimostra un vero trascinatore di donzelle (e Bad Boys). “Black snake”, “Locomotive”, e “RNR burning” sono stati i momenti più esplosivi di questo live dei Venus Montains , una band divertente ed irriverente, che già avevo avuto modo di apprezzare all’Isola Rock di qualche edizione fa, ma che in quest’occasione prestigiosa, e a distanza di un po’ di tempo, ho ritrovato piacevolmente cresciuta e più maturata. Cheapeau
Venus Mountains
Posso tranquillamente affermare (con orgoglio e presunzione) di aver visto crescere e formarsi artisticamente il mio amico concittadino Mattia Sisca, chitarrista fondatore del progetto Siska, che altro non è che la sintesi e la consacrazione massima del suo talento , dopo anni e anni di dura gavetta, che gli sono valsi la collaborazione e la condivisione dei palchi di mezzo mondo con Rockstar del calibro di Jennifer Batten, Dennis Stratton, Miguel Angel Batio , Geoff Tate, e non ultimo di importanza questo attuale delle date italiane come gruppo co-headlinear principale dei Pretty Boy Floyd! Mattia Sisca non è un semplice chitarrista, ma un vero compositore e un funambolo sul palco, dotato di una tecnica sopraffina e di una velocità supersonica, naturalmente coordinata ad una precisione certosina sulle corde, nella battitura della tastiera e della pennata con il plettro. Le sue movenze sul palco, sempre molto spettacolari e scenografiche, unite alle coloratissime chitarre e alle sue camicie aperte e canotte scollate, portano inevitabilmente l’accostamento con il maestro svedese Yngwie J.Malmsteen, grande idolo di Mattia e sua principale fonte di ispirazione! Ma i SiSka, non sono solo lui, si completano con altri musicisti di primissimo livello e talento, a cominciare da quello vocale di Diego Trenti, un vero leader carismatico al microfono, passando per la sezione ritmica composta dal bassista Bunny Bertetti e dal nuovo batterista Riccardo Fantinel, e per concludersi con Marco Fragala’ alla seconda chitarra. La scaletta proposta e’ tutta incentrata sull’unico album ufficiale sinora uscito dei SiSka, “Romantic Dark & Violet” del 2018, dove si sono distinte particolarmente in questo show del Druso “Waiting Now” e “Demons”, che sono anche le mie preferite su disco. I SiSka sono una band vicentina di classico power metal vintage, che non inventa nulla (e forse non hanno neppure la presunzione neppure di farlo), ma lo fanno così bene, con così tanta attitudine e mettendoci quella passione che trasuda da tutti i pori, da innamorarsene al primo ascolto! Questa peculiarità e devozione alla causa, ha portato i SiSka a raggiungere traguardi sempre più prestigiosi, e in futuro raggiungeranno mete e fama apparentemente impensabili per loro ora, ne sono fermamente convinto di questo ! Chi non li aveva mai sentiti nominare, ma stasera ha avuto la fortuna di conoscerli e di vederli in azione dal vivo al Druso , certamente si porterà a casa il ricordo di una grande band e di una prestazione coi controcazzi dei SiSka! TOTALI!
Siska
Anno Domini 1989… Pretty Boy Floyd- “Leather Boyz With Eletric Toys”- Sunsent Boulevard, Whiscky A Go-Go- Hollywood C.A…Successo planetario, milioni di dischi venduti in USA, Giappone (dove erano delle celebrità) e un discreto numero di copie vendute anche nel vecchio Continente Europeo! Credo che all’epoca, Steve Summers e la sua combricola Glam Metal galleggiassero nei punti più alti delle classifiche di Billboard, incalzati solo dai ben più famosi già e celebri Motley Crue… Il problema e’ che sono passati oltre trent’anni da quell’epoca magica ed irripetibile, e negli States chi suona questo genere, oggi vive solo di ricordi e passato.. Anche in Europa la situazione non è migliore, apparte la Scandinavia che all’inizio del nuovo millennio aveva vissuto una seconda giovinezza Sleazy Glam con molte band derivative proprio dai PBF e Crue, alcune compiendo veri e propri plagi, musicali e a livello di look- movenze sul palco, altre creando più che altro un effetto nostalgia. E vista l’esigua affluenza di pubblico di stasera al Druso, con le solite facce note di Metal kids, mi viene da pensare che Steve Summers & Co. abbiano effettivamente suonato difronte ad attempati quarantenni/cinquantenni nostalgici per lo più, anche se qualche bella giovane glamsters ventenne/trentenne di @New Generation” e di della presenza fortunatamente non mancava! Mi rattrista pensare che questo risultato sia sicuramente frutto e figlio di un genere musicale che in Italia e’ sempre stato indubbiamente sempre snobbato , di nicchia e per “pochi intimi”, ma andando però ad analizzare la situazione più nello specifico, si trovano meno giustificazioni… Innanzitutto era un venerdì sera (con il sabato di riposo lavorativo per la stragrande maggioranza dei lavoratori), di una serata calda ma con una temperatura più che gradevole, ed infine immagino che l’hinterland milanese e limitrofi, abbia una platea beh più ampia di cultori di Glam Metal di quella presente, che hanno disertato colpevolmente e senza giustificazione un evento raro e di questa portata, a pochi chilometri da casa e a pochi euri ! Poco male, perché ci siamo gustati meglio, da vicino e con maggior spazio Steve Summers & Co., icone del Glam Metal, lontani anni luci da atteggiamenti altezzosi di Rockstar capricciose, ma al contrario, sempre carini, disponibili e sorridenti per autografare decine di CD (presente nella corsa!),e fare foto ricordo sia nel banchetto della merchandising o nel party alcolico post concerto (a cui non ho partecipato per distanza dal Druso, tardo orario e auto nelle mie mani per due ore di guida). Eccetto il leader Steve Summers, di quella formazione anni ottanta dei PBF e’ rimasto ben poco, inclusa la defezione dello storico chitarrista Kristy Majors, che per questo tour europeo non viene manco rimpiazzato dalla”seconda scelta” di casa, ovvero l’altro prestigioso chitarrista Kerri Kelly. Al loro posto si presenta sul palco questo sconosciuto Ashes, che con il bassista Chris e il batterista Nick, sono di fatto la formazione al completo per questo tour europeo. Speravo almeno sulla presenza di Vik Foxx, (l’ex Enuff ‘Z’Nuff), dietro le pelli per dare maggior lustro, ma anche in questo caso la risposta e’ negativa, e arriva la seconda mezza delusione… mezza solo però, perché se da una parte l’assenza di prestigiosi musicisti con cui ha collaborato Summers ha lasciato l’amaro in bocca, dall’altro devo ammettere che questi nuovi giovani gregari si sono dimostrati molto efficaci, motivati e sempre sul pezzo, dandosi un gran da fare sul palco, e supportando Steve al meglio con i cori e l’intrattenimento dei fans, con i quali sono continuati incessantemente sorrisi, strette di mano, e simpatici siparietti per tutta la durata dello show degli americani (anche con tanto di bottiglia del classico Jack Daniels in mano a Steve, tracannato a lunghe sorsate come conviene fare ai vecchi Rockers consumati). Un ora e trenta di pura adrenalina ed energia, dove i PBF hanno riproposto undici storici brani, quasi tutti estratti dallo storico “Leather Boyz With Eletric Toys”, eccetto un paio da”Porn Stars”. E proprio dalla title -track (Leather Boyz..) del celebre album di debutto inizia la festa, con i cori tra il pubblico che si alzavano in un collettivo “oooh., ohhh.. ohhh…wowww..ohhh” proseguita con “Toast Of The Town” e “(R’N’R) Set The Night Of Fire”, passando per “I Wanna Be With You”, “48 Yours”, “Your Mama Won’t Know” e “Rock’n’roll Outlaws”! L’aria a questo punto diventa elettrica ed esplosiva, ed ecco che allora Summers spegne un attimo la miccia, concedendo un momento di pausa intimo e romantico con la splendida “Wild Angels” (anche se non gli perdono di non aver eseguito la struggente “Summer Love”!) .Neanche il tempo di riprenderci dall’estasi dei ricordi adolescenziali, che si torna a saltare sulle note di “Good Girl Gone Bad” e “Last KISS” che mentalmente riportano ai fasti dei vecchi, luridi e maleodoranti Night club californiani, tallonate a breve distanza da “Only The Young” e “Saturday Night”, che almeno per una notte ancora ci hanno fatto rivivere il “grande sogno americano”…Nostalgia canaglia.. grazie Steve Summers per rendere ancora possibile tutto ciò nel 2022! Clonate i PBF e metteteli patrimonio mondiale dell’Unescu! GLAM F***n ON!!!
Pretty Boy Floyd