Amon Amarth @Fabrique, Milano (di Giacomo Cerutti)

Amon Amarth e Machine Head, Fabrique Milano 04/10/2022

Attualmente l’Europa è attraversata dal “Vikings And Lionhearts Tour” che vede come co-headliner due giganti della scena metal mondiale, loro sono i terremotanti Amon Amarth e i devastanti Machine Head che stanno facendo tremare il nostro continente, inoltre come special guest abbiamo una band per l’anagrafe “emergente” ma dai componenti di importanza storica, stiamo parlando dei The Halo Effect composti dal Mikael Stanne dei Dark Tranquillity e gli ex-membri degli In Flames. Un’imperdibile triade che inizialmente doveva suonare il 4 ottobre 2022 al Lorenzini District, ma a causa dei ritardi nei lavori di allestimento è stata poi spostata al Fabrique grazie alla Vertigo Hard Sounds.

Purtroppo essendo arrivato tardi a causa della lontananza e del traffico, ho perduto l’esibizione dei The Halo Effect alla quale tenevo particolarmente, comunque entrando mi rendo conto che l’affluenza è numerosa e sicuramente quando hanno aperto i cancelli buona parte del locale si è riempita, e, come tradizione la transenna sarà stata presa d’assalto. Raccogliendo pareri tra gli spettatori, posso confermare gli svedesihanno suonato con grande energia i pezzi del debut album Days Of The Lost uscito quest’anno, facendo assaporare il loro melodic death metal con il tipico sound diGothenburg, i suoni erano ben calibrati e la risposta del pubblico è stata molto calorosa con qualche piccolo focolaio di moshpit, per dei pionieri come Mikael Stanne, Jesper Stromblad e compagni la buona riuscita della performance era assicurato in partenza, attendo con ansia che tornino da headliner per apprezzarli appieno.

Setlist:
Days of the Lost
The Needless End
Gateways
Feel What I Believe
Last of Our Kind
Conditional
Shadowminds

Dopo il calcio d’inizio da parte dei The Halo Effect la numerosa platea è in fermento, pronta ad acclamare i Machine Head infatti quando Robb Flynn e compagni prendono posizione, si sollevano urla e la gente si ammassa sottopalco, accendendo un violento moshpit non appena irrompono sulle note di Become The Firestorm, tratta dal decimo nuovo disco Of Kingdom And Crown pubblicato lo scorso agosto. La mole di decibel sprigionata dagli americani è bestiale, le chitarre di Robb e Vogg sono come ferri arroventati che scagliano riff e assoli micidiali, le note di Jared MacEachern al basso vibrano come un martello pneumatico, l’imponente batteria trema sotto i potenti colpi di Matt Alston entrato in formazione nel 2019 assieme a Vogg, nel corso della loro carriera hanno subìto molti cambi di formazione, ma Robb da sempre pilastro portante ha sempre scelto musicisti di grande calibro.

Il loro sound dalla nascita nel 1991 si è evoluto ma è una miscela esplosiva che va dal thrash al nu metal sempre intriso di groove, che si abbina perfettamente alla prominente voce dal timbro grezzo e sporco di Robb, che come frontman si dimostra sempre un esaltatore di folle continuando a chiedere circle pit sempre più ampi, anche il moshpit è costante e gli amanti del crowd surfing saltano fuori di continuo. L’unico momento per riprendere fiato è stato quando Robb prende la chitarra acustica e con un discorso accompagnato da dolci accordi introduce Darkness Within, pezzo semi-lento che va in crescendo cantato all’unisono, dopodiché riprendono i bombardamenti conditi con lanci di bicchieri di birra ai fans assetati e un lungo vangelo di bestemmie da ambe le parti.

Da Of Kingdom And Crown estraggono ancoraChoke On The Ashes Of Your Hate dando poi spazio a pezzi tratti da quasi tutti i loro dischi, fino al ritorno alle origini con Davidian per poi ritirarsi nel backstage, ma niente paura acclamati a gran voce con incitamenti e cori tornano alla carica con Halo, pezzo di lunga durata dall’andamento altalenante per un finale intenso. Grazie all’esibizione massacrante i Machine Head hanno alzato notevolmente il livello della serata, soddisfacendo appieno il vasto pubblico e aprendo un varco per i secondi tanto attesi co-headliner.

Setlist:
Become The Firestorm
Imperium
Ten Ton Hammer
I Am Hell
Choke On The Ashes Of Your Hate
Darkness Within
Now We Die
From This Day
Davidian

Encore:
Halo

Siamo giunti al culmine della serata e i paladini del melodic death metal svedese stanno per approdare sul palco, dove la crew sta sistemando il gigantesco elmo vichingo sul quale si erge la batteria, la canzone di sottofondo che precede l’inizio del live è la celebre Run To The Hills giusto per dare ancora più carica, sull’assolo finale va scemando e parte l’intro che fa crescere la tensione, la platea riempita sussulta e uno alla volta i mitici Amon Amarth capitanati da Johan Hegg fanno il loro ingresso, le urla si fanno sempre più forti e quando attaccano con Guardians of Asgaard l’atmosfera si riscalda all’istante.

La chiamata alle armi del comandante Johan è giunta al cuore dei fans che si trasformano in orda vichinga, fomentata dalla band armata di strumenti che spara cavalli di battaglia come Deceiver Of The Gods, Destroyer Of The Universe e l’immancabile The Pursuit Of Vikings, mentre dal nuovo dodicesimo lavoro The Great Heathen Army uscito quest’anno estraggono la title track e Heidrun, peccato solo che i primi dischi sono sacrificati. I nostri vichinghi sono in forma smagliante, le ritmiche di Olavi Mikkonen e Johan Soderberg sembrano un duello a colpi d’ascia e spadecon assoli fendenti, amalgamate alle linee melodiche ma sempre affilate che conferiscono epicità, con sottofondo il frastuono delle linee di basso sferrate da Ted Lundstrom, mentre Jocke Wallgren apre un varco nel Walhalla riversando tutta la sua potenza su piatti e pelli.

Sul palco regna la dinamicità e la sinergia con frequenti affiancamenti e scambi di posizione su e giù dalle pedane, ma il dominatore assoluto è il mastodontico Johan armato di corno e microfono, il suo growl forgiato nel metallo dal timbro cavernoso spiazza la folla e anche la sua interazione è notevole, gli basta pronunciare le semplici parole “Buonasera Milano!, Come state? Tutto bene? Molto bene?” e qualche imprecazione per tenere alto l’entusiasmo.

Non essendo in un palazzetto non era permesso l’uso delle fiammate, ma sul palco non sono mancati i guerrieri che combattevano con spade e scudi e l’apparizione di divinità inquietanti, tutti elementi che aumentano la spettacolarità della performance e ovviamente non poteva mancare il brindisi di tutta la band dai rispettivi corni, dove Johan innalzando il suo corno gigante invita la folla a brindare con un sonoro “Skaaaaal!!!”, inoltre la folla stessa diventa parte dello spettacolo, quando spontaneamente all’inizio di Put Your Back Into the Oar si siede a terra cominciando a remare come sui velieri vichinghi.

Complessivamente lo show è stato un tripudio tra canti, cori, applausi, momenti epici, moshpit e crowd surfing, l’entusiasmo è stato costante sino alla conclusiva Raise Your Horns che vede la band ritirarsi per una meritata pausa, durante la quale prendono forma la coda e la testa del dragone della copertina di Twilight Of The Thunder Gods che invadono i lati del palco. Ecco la band ritornare alla carica con Johan armato del possente martello di Thor, che brandisce fieramente aspettando l’approvazione del pubblico in fibrillazione, nel momento in cui lo scaglia a terra parte l’omonima canzone per un finale mozzafiato. I vichinghi di Stoccolma hanno letteralmente trasformato il Fabrique nel tempio del Walhalla, con la loro granitica potenza sonora e scenica hanno esaltato la folla, alla quale è rimasto quel poco fiato in corpo per acclamarli mentre trionfalmente lasciano il palco.

Senza dubbio la triade composta dai The Halo Effect, Machine Head e Amon Amarth ha soddisfatto le aspettative dei fans, che hanno acclamato a gran voce i loro idoli per aver suonato con infinita energia e passione, ringraziamo la Vertigo Hard Sounds per aver portato in Italia questo fantastico evento sperando in tanti altri. Alla prossima!

Setlist:
Intro – Run to the Hills (Iron Maiden)
Guardians of Asgaard
Raven’s Flight
Deceiver of the Gods
The Pursuit of Vikings
The Great Heathen Army
Heidrun
Destroyer of the Universe
Put Your Back Into the Oar
Cry of the Black Birds
The Way of Vikings
First Kill
Shield Wall
Raise Your Horns

Encore:
Twilight Of The Thunder Gods

https://www.amonamarth.com

https://www.machinehead1.com


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Giacomo Cerutti

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