HALESTORM – Back From The Dead

A quattro anni di distanza dall’ultimo lavoro “Vicious”, gli Halestorm capitanati dall’inossidabile Lizzy Hale sono tornati alla carica con il quinto disco Back From The Dead.

Il titolo, fortemente metaforico, è basato sul terribile periodo della pandemia da COVID-19 che tutti abbiamo vissuto, Lizzy ne parla in prima persona di com’era disconnessa dai compagni e dai fans, e nei testi racconta di un viaggio attraverso la salute mentale, la riscoperta di se stessi, la redenzione, la sopravvivenza e la fiducia nel genere umano. Il lavoro sul disco è iniziato nel 2020 poco prima dell’inizio della pandemia, durante la quale come tante altre band hanno dovuto interrompere il tour programmato o già in corso, cercando vie alternative per aiutare finanziariamente il proprio staff.

Anche l’artwork è molto forte con un’immagine a tinte rosso-nero raffigurante Lizzy che urla attraverso un vetro rotto, anzi data la sua potenza vocale e la situazione che sta vivendo sicuramente è lei che rompe il vetro con un grido che mescola rabbia, dolore ma anche speranza, voglia di combattere e di vincere.

Dopo questo preambolo è chiaro che Lizzy e soci avevano dentro tanta energia negativa da scaricare, infatti vi anticipo che questo disco è una bomba decisamente superiore del precedente “Vicious”.

Si apre con la title track “Back From The Dead”, primo singolo pubblicato ad agosto 2021, del quale hanno realizzato il videoclip, un inizio col botto dove Lizzy fa esplodere la sua voce potente e graffiata, altrettanto possente il sound che la circonda grazie al solido riffing sprigionato da Joe Hottinger affiancato da Lizzy, dure linee di basso tracciate da Josh Smith e uno scalmanato Arejay Hale che pesta su piatti e pelli.

Con “Wicked Ways” alzano il tiro soprattutto sulla batteria, la voce s’incendia nel ritornello e nelle altre parti diviene pulita ma sempre con un ritmo veloce, mentre in “Strange Girl” inizialmente il cantato ha un ritmo meccanico ma dal timbro accattivante che poi diviene scorrevole, sempre accompagnata da un sound ben sostenuto e solo dopo il secondo minuto, la voce si addolcisce divenendo protagonista per una trentina di secondi, dopodiché il pezzo riprende il tiro fino alla fine.

Si prosegue con “Brightside”, pezzo lineare dove musica e parole mantengono l’ascoltatore sul filo del rasoio, mentre il secondo singolo pubblicato quest’anno “The Steeple” è introdotto dai forti colpi di Arejay, seguono riff taglienti dopodiché Lizzy canta con tono fermo ma deciso, incutendo una certa tensione, infatti nel ritornello si riaccende il fuoco sia vocalmente che musicalmente, ciò si ripete modulare mentre sul finale ha la prevalenza il ritornello ripetuto sino all’ultimo acuto di lizzy che stoppa di netto il pezzo.

La rabbia trasmessa nelle canzoni tramite l’intercalare di parti lente ed esplosive condite con assoli spigolosi, è una costante dell’intero disco sino all’arrivo di “Terrible Things”, una toccante ballad che spezza l’aggressività sentita finora, i protagonisti sono la chitarra acustica con sottofondo di archi, i quali accompagnano Lizzy che spegne il lanciafiamme accarezzandoci con una vocalità dolce e carica di emotività.

In “My Redemption” un sottofondo distorto e batteria aprono la strada alla voce ricordando la struttura di “The Steeple”, che si ripeterà in “I Come First” con la differenza dell’inizio dal sapore grunge, mentre in “Bombshell” i riff ti piombano pesanti sulla testa mentre il cantato talvolta effettato, è abbinato a un basso tremolante e come negli altri pezzi il ritornello ti spacca.

“Psycho Crazy” riprende l’effetto grunge di “I Come First” con voce flebile ma accattivante sino al ritornello che va in crescendo nella parte finale, infine il disco si chiude con la seconda ballad “Raise Your Horns”, che dal titolo sembra il classico inno al metallo, invece è un inno di speranza e di riscatto sul non arrendersi: parte lenta con Lizzy al piano e il suo timbro ritorna soffice, nel ritornello è di forte impatto e con il procedere del pezzo il timbro si alza ritornando graffiante, crescendo a livello emotivo e spegnendosi dolcemente sul finale.

Gli Halestorm, dalla nascita nel 1997 a oggi, hanno richiamato a sé una schiera di fans sempre più ampia, abbracciando soprattutto le nuove generazioni avvicinandole al rock.

Con “Back From The Dead” sicuramente saliranno di livello, dato che le canzoni anche se sinceramente non eccellono dal punto di vista compositivo, hanno un tiro micidiale in quanto i pezzi intensi e concisi in un massimo di tre minuti, scuotono gli animi con ritornelli da gridare a squarciagola, sicuramente avranno un buon riscontro dal vivo come entrambe le ballads dove già immagino migliaia di accendini… scusate volevo dire di LED dei cellulari accesi.

Voto 8

HALESTORM – Back From The Dead
Release date: 06/05/2022
Via Atlantic Records

Tracklist:

01. Back From The Dead
02. Wicked Ways
03. Strange Girl
04. Brightside
05. The Steeple
06. Terrible Things
07. My Redemption
08. Bombshell
09. I Come First
10. Psycho Crazy
11. Raise Your Horns

Line-up:
Lizzy Hale – voce, chitarra, piano, sintetizzatore
Joe Hottinger – chitarra, cori, sintetizzatore
Josh Smith – basso, cori, sintetizzatore
Arejay Hale – batteria, cori

https://open.spotify.com/album/27Bw4tTQWjEv3jpp6ynGfu


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Giacomo Cerutti

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