Wolves In The Throne Room + Incantation + Stygian Bough, Legend Club (MI) – 27-10-2022
testo Giacomo Cerutti, foto Giulia Di Nunno
Eccoci al Legend Club di Milano per una serata che spazierà su tre generi distinti ovvero il black, il death e il doom metal, la Hellfire Booking Agency dopo i vari posticipi causati dalla pandemia da COVID-19 finalmente ha portato sul palco i Wolves In The Throne Room dei fratelli Aaron e Nathan Weaver, esponenti dell’atmospheric black metal statunitense forti della pubblicazione del nuovo settimo disco Primordial Arcana pubblicato l’anno scorso. I nostri lupi non sono solitari e condivideranno il palco con i deathster Incantation e gli Stygian Bough progetto funeral doom nato dalla collaborazione tra iBell Witch e gliAerial Ruin, si prospetta una serata dalle atmosfere oscure miscelate con pesantezza, malinconia e spettralità.
Quando apre il locale sono presenti poche persone e il sipario si apre con gli Stygian Bough, che entrano in scena in completa tranquillità accompagnati da un timido applauso, Erik Moggridge cantante-chitarrista degliAerial Ruin attacca con le gelide note di The Bastard Wind tratta dall’omonimo disco uscito nel 2020. Erik ci proietta nella dimensione del funeral doom accompagnandoci con la sua fievole voce, che abbinata alla gestualità più che cantare sembra declamare, infatti le parti vocali molto brevi e separate da lunghe parti strumentali, in seguito subentrano Dylan Desmond e Jesse Shreibman deiBell Witch, Dylan suona un basso a sette corde settato in modo da fungere anche da chitarra, facendo largo uso del tapping crea sonorità dense e cupe, accompagnate dagli sporadici interventi del batterista Jesse che accarezza i piatti, ma improvvisamente colpisce duro mantenendo un ritmo semi-lento e aggressivo, da quel momento i rispettivi strumenti entrano in simbiosi, con sonorità sinistre e incisive creando atmosfere tetre e claustrofobiche crescendo di intensità, inoltre anche Jesse contribuisce alle parti vocali con un growl oscuro e sussurrato, arricchendo il sound con parti di organo registrate in base. Con il procedere del pezzo di lunga durata, il pubblico aumenta rimanendo fermo all’ascolto e partendo con la mente per un viaggio in fredde lande desolate a tinte malinconiche, inoltre le basi annullano lo stacco netto creando una fusione tra il primo e il secondo pezzo The Unbodied Air, con il quale il viaggio introspettivo prosegue per altri venti minuti come il primo pezzo. Alla fine il pubblico ritorna nella dimensione terrena, applaudendo calorosamente la band per l’esibizione con la quale hanno positivamente intrattenuto, dimostrando notevoli capacità dal punto di vista tecnico e compositivo, gli Stygian Bough ringraziando umilmente lasciando degnamente il palco alla band successiva.
Setlist:
The Bastard Wind
The Unbodied Air
Stygian Bough
















La serata prosegue passando drasticamente al death metal dei devastanti Incantation,capitanati dall’inossidabile John McEntee eccoli prendere posizione acclamati da una nutrita schiera di fans, ai quali danno una scossa immediata irrompendo con Carrion Prophecy. Un’imponente onda sonora si abbatte sul pubblico parecchio aumentato, dopo il viaggio introspettivo ora c’è la cruenta realtà che Jhon e compagni ci sbattono in faccia, a suon di laceranti riff e assoli acuminati che Luke Shively e Jhon sparano a raffica, mentre il turnista Dan Vadim Von militante nei Morbid Angel fa rimbombare nello stomaco durissime linee di basso, infine il secondo turnista Charlie Koryn fa tremare il palco accanendosi su piatti e pelli. Ogni pezzo presenta ritmi serrati alternati a parti più cadenzate dove rallentano ma sempre mantenendo la pesantezza, ovviamente le roventi corde vocali del pilastro portante Jhon sono le redini che mantengono saldamente ogni canzone, sprigionando uno spiazzante growl cavernoso che investe la platea. Dalla nascita nel 1989 hanno pubblicato il dodicesimo disco Sect Of Vile Divinities nel 2020, dal quale traggono Propitiation e Siege Hive che si rivelano forti cannonate, dando poi spazio a martellate del passato come Demonic Incarnate, Impending Diabolical Conquest e altre, la tenuta di palco è dinamica e tra i membri si crea una sinergia, il pubblico risponde con entusiasmo generando qualche focolaio di moshpit. Gli statunitensi hanno decisamente alzato il livello della serata con una performance rovente, che si conclude con Siege Hive dopodiché raccogliendo meritati applausi si ritirano trionfalmente per aver aperto la strada ai tanto attesi headliner.
Setlist:
Carrion Prophecy
Propitiation
Demonic Incarnate
Ascend Into the Eternal
Christening the Afterbirth
The Ibex Moon
Impending Diabolical Conquest
Siege Hive
Incantation



















Dopo la potenza del death metal si cambia ulteriormente registro con la band di punta della serata, il locale si è riempito e la tensione sale mentre i tecnici preparano il palco, sistemando i teloni scenografici e vari rami di alberi e piante applicate alle aste dei microfoni e alla batteria, ad un tratto le luci si spengono e parte l’intro del primo pezzo, ecco nella gelida nebbia comparire i Wolves In The Throne Room accolti con urla e applausi, il batterista Aaron Weaverda inizio aMountain Magick seguita da Spirit of Lightning estratti dal nuovo lavoro Primordial Arcana. I fratelli fondatori Aaron e Nathan Weaver aprono un varco conducendoci nelle foreste dove la natura incontaminata è irrorata dai fiumi e popolata dai lupi, catturando l’intero audience nell’aura dell’atmospheric black metal che espandono grazie al loro sound, essendo cantanti e polistrumentisti la composizione è tutta opera loro e si avvalgono di un chitarrista in studio/live e dei session member. Dalle chitarre di AaroneKodyfuoriescono riff oscuri e con sferzate di rigidi assoli che dilagano come gelidi fiumi, addensati dalle torbide linee di basso scaturite dal turnista Galen Baudhuin, mentre il motore portante Nathan Weaver tormenta piatti e pelli senza sosta calibrando la potenza in base all’andamento dei pezzi, che essendo di lunga durata sono articolate in un susseguirsi di parti veloci e spietate, alternate a ritmi più lenti ma dai suoni pesanti e compressi, infine Aaron sfodera un growl dal tono grattato e maligno con l’apporto del profondo growl di Cody e compagni. La band è costantemente immersa nella nebbia tanto che sulle chitarre hanno applicato dei led blu per illuminare il manico, mantengono quasi sempre le loro postazioni e l’unica parentesi scenografica è quando Cody porta un contenitore con dell’incenso, l’interazione con il pubblico è nulla si limitano ad alzare il pugno a fine canzone ma dato il genere proposto la scelta e voluta, il riscontro dei numerosi fans immersi nel loro sound è positivo e non fanno mai mancare il proprio sostegno. Data la lunga durata dei pezzi proposti toccare l’intera discografia è impossibile, con solo sei pezzi terminano l’esibizione con I Will Lay Down My Bones Among the Rocks and Roots, lasciando il palco ritirandosi nella sinistra nebbia disperdendosi tra i copiosi applausi.
Posso confermare che al Legend Club si è svolta l’ennesima serata di successo, dove gli Stygian Bough, Incantation e Wolves In The Throne Room hanno suonato con grande professionalità, soddisfacendo i rispettivi e sicuramente conquistandone altrettanti, ringraziamo la Hellfire Booking Agencye tutto lo staff del Legend Club per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!
Setlist:
Mountain Magick
Spirit of Lightning
Angrboda
Prayer of Transformation
Vasteness And Sorrow
I Will Lay Down My Bones Among the Rocks and Roots
Wolves In The Throne Room















