Coven + Iron Walrus @Circolo Magnolia -Segrate (Milano) 13/11/2022
di Alessandro Masetto
La seconda storica calata in Europa della cult-satanic band statunitense COVEN in oltre cinquant’anni di carriera, (la prima fu nel 2019, esattamente un anno prima della pandemia mondiale da Covid), capitanati dall’istrionica e sensuale strega JINX Dawson, (che per avere questo fisico a settanta anni e passa suonati, deve aver per forza stretto un “Patto col Diavolo”), corrisponde a qualcosa di epocale e difficilmente ripetibile ancora in futuro per una serie di ragioni, da quelle anagrafiche citate della vocalist a quelle specificamente legate all’interesse che può suscitare una band di questo tipo nel “Vecchio Continente” e più nello specifico in Italia. Il Circolo Magnolia di Segrate (a due passi dal capoluogo lombardo, che ringrazio per avermi ospitato in veste di cronista), organizza per questo speciale ritorno in Europa, a distanza di tre anni dell’ultima apparizione di Jinx e dei suoi Coven , l’ unica data esclusiva Italiana di questo tour denominato “Magick Chaos Tour 2022”.
Gli elementi per celebrare una “messa nera” in pieno stile ritualistico c’erano tutti stasera: domenica 13 (che per chi mastica un po’ di esoterismo sa che non è certo un numero qualsiasi), pioggia battente, anno 2022 , che sommato 2+0+2+2 fa un bel 6 (altro numerochiave).
Eppure qualcosa è mancato…e’ andato storto …per il verso sbagliato…chi??cosa?? L’affluenza di pubblico!! VERGOGNOSO, e mi ripeto… VERGOGNOSO che ci fossero meno di 100 partecipanti (per lo più da fuori città o regione come il sottoscritto), a un evento di questa caratura, più unico che raro, che vedeva esibirsi un icona internazionale del rock occulto anni sessanta/settanta, e che forse, anche giustamente visti i risultati, non si ripeterà mai più! E non mi si venga a dire, eh ma era di domenica…il lunedì la gente lavora!
L’Alcatraz di Milano che proponeva in concomitanza nella stessa serata i Mongoli HU e il Live Club gli Amorphis +Eulivetie straboccavano di “metallari”, che quando i COVEN erano già una LEGGENDA, questi gruppi erano ancora in fasce! Nessuna polemica e rispetto massimo per i gusti di tutti, ci mancherebbe, ma la STORIA DEL ROCK non la scrivono certo i gruppi di moda oggi, che il pubblico metal odierno invece premia…posso “capire” un ventenne/trentenne , ma uno che si reputa metallaro o rocker di razza dai quaranta in su, non poteva e non doveva aver possibilità di scelta nello specifico! Sfogo più che legittimo a parte, andiamo ad analizzare questo evento sontuoso e di rara bellezza, per pochi eletti, che non ho difficoltà definirlo personalmente come concerto dell’anno!
IRON WALRUS
Non avevo mai sentito neppure nominare questi cinque tedeschi dediti a un Heavy Doom a forti tinte sludge e noise, in parole povere e tradotto un “doom dal sound moderno”. In attività dal 2013, vantano tre album e un paio di EP, da cui pescheranno in modo sparso per proporci la scaletta del loro show! Con un look pittoresco, composto da una sorta di passamontagna in testa stile “rapina a mano armata”, (eccetto il cantante a volto scoperto che ricordava fisicamente vagamente AC Wild nei nostri Bulldozer), mi hanno fatto una buona impressione, dimostrando personalità e tecnica, capaci di creare un sound molto aggressivo ma anche melodico al tempo stesso, rallentando e accelerando secondo i canoni tipici del genere. Se devo trovare una pecca alla loro esibizioni, l’uso smodato di alcune basi e la ripetitiva’ della proposta, che seppur di sostanza e di grande efficacia, alla lunga diventa troppo statica e rischia di annoiare. Ci sarebbe stata la possibilità di creare un abbinata perfetta in questi tour a mio avviso, ovvero con gli svedesi LUCIFER, che sono la loro reale prosecuzione filosofica e concettuale, nonché musicale, essendo entrambe due bands non catalogabili strettamente come “metal”, ma semmai nel filone del rock generico ! Detto ciò, promossi senza appelli i quarantacinque minuti a disposizione degli Iron Walrus, che non mi farò pregare di rivedere alla prossima occasione utile!
COVEN
Chicago, USA, 1967…1969 anno di uscita di “Witchcraft Destroy Minds And Reap Souls”, inizio del Culto,
l’inizio dei COVEN e della musica sinistra e satanica, ritualistica vera e propria, neppure lontana parente da
quella rozza e volgare proposta da molti gruppi di metal estremo attuali (non tutti). Nei Coven c’era la
ricerca musicale, recitazione, l’uso di molti suoni creati con la voce, con gli strumenti e la poca tecnologia a
disposizione all’epoca. Eppure il loro rock psichedelico ed oscuro, mescolato con il metal e il prog, risulta
ancora fresco e attuale, elevandosi per qualità dalla media dell’ottanta per cento dei gruppi estremi. Eppure
i Coven parlano di Satana, di Lucifero, di Sabba, di Messe Nere, di sacrifici umani al Maligno nei loro testi,
sono blasfemi e perversi, evocano il male attraverso il tipico segno delle corna, ma non sono volgari,
scontati e pacchiani! E qua sta la grande differenza…JINX DAWSON è una fuoriclasse, un incantevole e
bellissima strega bionda lungocrinita, capace di condurre l’ascoltatore in un vorticoso viaggio mentale, in
una sorta di esperienza orgiastica musicale, che resta sospeso tra la realtà e l’immaginario, tra la lucidità e
la non consapevolezza, il tutto concentrato in un sorta di esperienza a base di sesso e droga di
Crowleyniana memoria. Ecco, abbiamo assistito a tutto ciò stasera al Circolo Magnolia… non solo ad un
concerto di musica rock!
Dicevamo quindi prima “Musica Satanica”, “Rock Satanico”, in tutto e per tutto ma di classe…perché?
Innanzitutto il look curatissimo di JINX, tipico di una donna anni settanta d’altri tempi, completamente
avvolta in un abito a mantello nero, stivali con tacco rigorosamente neri portati su pantaloni aderenti che
evidenziano il fisico ancora asciutto e statuario, con tanto di guanti borchiati, collane di perle bianche,
maschere luccicanti di strass e trucco delicato…in altre parole una ricerca dell’estetica e di egocentrico
maniacale ! D’altraparte vanta un passato di tutto rispetto negli States come attrice e modella, che fu uno
dei motivi per cui si interruppe il progetto Coven! In pieno stile seventhies anche quello da sciamano del
chitarrista e del bassista, che indossa solo un mantello nero portato a petto nudo, e con tanto di baffoni
stile Lemmy. E poi soprattutto la musica.. i COVEN fanno Rock a trecentosessanta gradi, dove ci si può
trovare dentro di tutto; psichedelia, recitazione, metal, prog, in un miscuglio diabolico he miscela la
“pozione magica” e liturgica del rito…già , perché lo show dei COVEN non è “solo un concerto di musica”,
ma un vero e proprio rituale, che coinvolge band e pubblico in una sinergia unica, come quando Jinx stessa
chiede di alzare al cielo le mani con il classico segno delle corna, in una sorta di comunione ed evocazione a
Satana, recitando un grimorio malefico e maledetto nel banchetto allestito stanotte in suo onore!
Il cerimoniale ha inizio al buio pesto, dove cinque musicisti in abiti neri e rigorosamente incappucciati sul
palco, sono intenti a prendere posizione in una sorta di rito propiziatorio, sulle note di sottofondo di un preregistrato intro diabolico.
“Sulle note di “Out Of The Lock”(dall’albun Rarities) appare sulfurea uscendo da una bara posizionata a centro palco la Sacerdotessa, lasciando tutti di stucco e creando un atmosfera ancor più funerea e malsana, lasciando stupiti e sconvolti i partecipanti “
La setlist è praticamente una riproposizione quasi completa del loro disco d’esordio del 1969 , che li ha resi
celebri e famosi, ovvero il censurato (e ritirato dal commercio) “Witchcraft Destroy And Reaps Soul”: si
parte al contrario (seguendo la tracklist del disco) con la “messa nera” recitata (reale) di “Black Sabbath”,
per passare a “Coven In Charing Cross”, proseguire con “White Witch Rose Hall”, e “Wicked Woman”. La
band di Chicago sa come intrattenere i propri fans, proiettando sul maxischermo posizionato sul palco dietro la batteria alcuni videoclip, interagendo tra di loro e con il pubblico, usando teschi,lanterne , maschere e
gestualità, oltre a mettere in campo doti musicali eccellenti, su cui spicca una voce ancora ottima, pulita e
cristallina di Jinx Dawson, seppur più bassa di tonalità rispetto ai tempi che furono. La seconda parte dello
spettacolo si apre con “The Crematory”, per tornare subito agli esordi con la celebre “Choke,Thirst,Due”, con una minacciosa Jinx che ora tiene in mano un teschio sollevando fino all’ altezza della testa,
contrapponendo la lanterna su “Black Swan”, che risulta con “Epitaph” essere anche l’ultimo
sconfinamento, discografico da “Witchcraft..”, entrambe estratte dal disco più recente “Rarities”. Chiude il
sipario definitamente”Blood Of The Snow” dal terzo disco ufficiale dei Coven, e di un qualcosa più unico che
raro e forse irripetibile! Sul palco del Magnolia il giorno 13 sono calate le tenebre, si e materializzato il Male
e l’oscurità ha preso il sopravvento.. “La Messa Nera è finita ..andate in pace..AMEN”
Complimenti al Circolo Magnolia per aver realizzato questo evento, per la perfetta organizzazione, per
l’acustica ottima e i suoni ben calibrato e mai fastidiosi, per la puntualità e cortesia di tutto lo staff nei miei
confronti, facendomi sentire sempre a mio agio.
Grazie e a presto!