AIRBOURNE + BLUES PILLS @ Alcatraz, Milano 05-12-2022
Di Cerutti Giacomo
Dopo la fortunata esibizione al Bologna Sonic Park 2022 di supporto agli Iron Maiden, che purtroppo non si sono salvati dall’annullamento causa maltempo, gli scatenati Airbourne fanno ritorno da headliner pronti a mettere a ferro e fuoco l’Alcatraz di Milano, proponendo il brano dell’ultimo disco “Boneshaker” uscito nel 2019. In origine gli special guest dovevano essere i Crobot, ma in seguito sono stati sostituiti dagli strepitosi Blues Pills capitanati dalla stravagante Elin Larssons, con all’attivo il terzo disco “Holy Moly!” pubblicato nel 2020, come gli Airbourne anche loro sono già passati in Italia a luglio, ma artisti di questo calibro le rivediamo sempre volentieri e in questa serata targata Vertigo hard Sounds, sullo stesso palco faranno scintille con la loro straordinaria potenza rispettivamente hard rock e rock-blues.
L’affluenza inizia dal pomeriggio e come di consueto quando aprono i cancelli, la prima fila del palco B viene rapidamente occupata, il pubblico è discreto ma durante l’attesa aumenta e quando entrano in scena i Blues Pills l’accoglienza è molto calorosa, carichi al massimo i blues rocker svedesi scuotono la platea con Proud Woman, seguita da altri due pezzi tratti da “Holy Moly!” dopodiché alternano cavalli di battaglia come High Class Woman e Black Smoke. Il loro sound anni ‘60/’70 dilaga nel locale facendo riassaporare l’atmosfera di Woodstock, dalle mani di Zack Anderson escono fiumi di riff d’intensità, velocità e melodia variabile, costellati da assoli sia pacati sia frenetici infatti ogni pezzo va in crescendo, grazie alle ben calibrate parti di batteria lanciate dallo scalmanato Andrè Kvarnstrom, mentre il session musician Kristoffer Schanders amalgama il tutto con linee di basso ben marcate. Il loro rock-blues a tinte psichedeliche è completato dall’indomabile front woman Elin Larssons, solitamente vestita di colori sgargianti stasera è total black e stivali bianchi ma la sua ineguagliabile voce, colora il sound con pennellate sia delicate sia graffianti con tonalità sia calde che esplosive, inoltre la sua presenza scenica è come sempre adrenalinica e carismatica, una vera scheggia che balla e salta per il palco cercando di esaltare il pubblico il più possibile, compito che gli riesce perfettamente e come se non bastasse invita sul palco una ragazza a ballare, e, durante Bye Bye Birdy scende tra la gente a cantare il ritornello coinvolgendoli a saltare e applaudire a tempo. Di fronte a questa band che dalla nascita nel 2011 e diventata una ben rodata macchina da concerto, il pubblico si esalta a ogni pezzo ripagando con urla e applausi, infine con Devil Man Eline compagni concludono un’esibizione scintillante rivelandosi un’ottima band di apertura, dimostrando una forte coesione e riscaldando il pubblico visibilmente aumentato per i tanto attesi headliner.
Setlist:
Proud Woman
Low Road
Kiss My Past Goodbye
High Class Woman
Bliss
Black Smoke
Bye Bye Birdy
Little Sun
Devil Man
Ora che il numeroso pubblico è ben carburato, durante il cambio palco accumula ulteriori energie per scatenarsi con gli headliner, mentre i tecnici costruiscono un muro di Marshall e viene issato il loro telone la tensione cresce, enfatizzata dalla playlist di sottofondo a base di Twisted Sister, Iron Maiden, Motorhead e altre icone del heavy metal. A un tratto le luci si abbassano e come intro parte la soundtrack di Terminator 2, la tensione è alle stelle e quando i mitici Airbourne prendono posizione le urla si fanno assordanti, senza perdere tempo irrompono con Ready to Rock travolgendo i fans con tutta la loro potenza. Un inizio mozzafiato che divampa come un incendio che si propagherà per tutta la sera, impossibile non esaltarsi di fronte a questi pazzi rokkettari la cui voglia di divertirsi con del sano hard rock contagia l’intero audience, ovviamente il moshpit e il crowd surfing prendono vita continuando a oltranza. Gli australiani sprizzano energia da tutti i pori macinando un pezzo dopo l’altro, Joel O’Keeffe si fa prendere in spalla da un tecnico per il tradizionale giro tra la folla, che ovviamente finisce con una doccia a base di lattine birra, una volta ritornato sul palco continua l’inarrestabile corsa. Joel è formidabile sia come cantante-chitarrista sia come frontman, con la chitarra non sprigiona semplici riff e assoli ma fulmini e saette, accompagnato dalle sei corde roventi di Harri Harrison entrato in formazione nel 2017, ormai perfettamente inserito infatti sul palco regna una potente simbiosi, a consolidare la ritmica ci pensa Justin Street con rimbombanti note di basso, mentre Ryan O’Keeffe dietro alle pelli è una continua scarica di dinamite, infine il sound è squarciato dalla tagliente voce di Joel, che con sguardo spiritato cattura l’attenzione della folla. Il delirio prosegue con cannonate come Girls in Black, Breakin’ Outta Hell e Burnout the Nitro quest’ultima tratta dall’ultimo “Boneshaker”, inoltre alcuni pezzi vengono volutamente prolungati per coinvolgere i fans ad applaudire a tempo o cantare in coro. In seguito giunge il momento in cui Joel esalta la memoria del compianto Lemmy dei Motorhead, per il quale dalla folla si solleva un coro dopodiché prepara sul palco dei coca jack per brindare in suo onore con i compagni e tutti noi, inoltre una parte dello show verso il finale sarà dedicato ai lanci di bicchieri di birra al pubblico. Con Stand Up for Rock ‘n’ Roll terminano la prima parte dello show, anche i fans possono riprendere fiato ma la sete di rock è ancora tanta, quindi tutti in coro reclamano la band che non si fa desiderare troppo, il primo a tornare è il batterista che aziona una sirena a manovella, poi raggiunto dai compagni più energici di prima ripartono a fuoco con Leave It Up, alimentando nuovamente l’entusiasmo e il macello generale, proseguendo con Rock’n’Roll For Life ed infine non poteva mancare il loro marchio di fabbrica, la micidiale Running Wilde oltre modo prolungata per far cantare il pubblico all’unisono, mixata con Paranoid dei Black Sabbath e inoltre Joelfa sedere tutti il pubblico, e, quando riattacca il pezzo tutti a saltare come pazzi fino alla fine. Il pubblico stremato raccoglie le ultime energie per acclamare e applaudire i loro idoli, che con un’esibizione devastante hanno ribaltato l’Alcatraz mantenendo l’entusiasmo alle stelle dalla prima all’ultima nota.
Che altro posso dire di questa serata? La potenza dell’hard rock-blues ha dominato su tutti i fronti, grazie ai Blues Pills e Airbourne che sul palco hanno dato l’anima suonano con immensa grinta e passione, entusiasmando ogni singola persona e soprattutto divertendosi, ringraziamo la Vertigo Hard Sounds per aver organizzato questa fantastica serata, sperando che ne arrivino altrettante. Alla prossima!
Setlist:
Intro Terminator 2
Ready to Rock
Too Much, Too Young, Too Fast
Girls in Black
Back in the Game
Burnout the Nitro
Bottom of the Well
Breakin’ Outta Hell
It’s All for Rock ‘n’ Roll
Stand Up for Rock ‘n’ Roll
Encore:
Live It Up
Rock’n’Roll For Life
Running Wilde