Haggard @ Phenomenon, Fontaneto d’Agogna (NO)

HAGGARD + ETERNAL SILENCE + DRACONICON @ Phenomenon – Fontaneto d’Agogna (NO) – 01-12-2022
Di Cerutti Giacomo

Dopo quattro anni dal loro ultimo passaggio in Italia il Phenomenon ha l’onore di ospitare i mitici Haggard, capitanati dal formidabile Asis Nasseri fondatore e mente compositiva di questo particolare progetto, che fonde il metal con la musica classica, rinascimentale e medievale. Per questa data la Cerberus Booking ha scelto due band dal nostro vasto panorama underground, il privilegio spetta agli Eternal Silence e ai Draconicon, rispettivamente portatori di symphonic metal ed epic-power metal che sicuramente sapranno intrattenerci al meglio in attesa degli headliner.

La serata si apre con Draconicon nati nel 2020 e solo dopo un anno hanno già sfornato il debut album Dark Side Of Magic, nell’oscurità del palco il forntman Arkafnel s’inginocchia a centro palco incappucciato, facendo delle movenze come se fosse un rituale mentre viene raggiunto dai compagni, finché le luci si accendono e partono con “Fiery Rage”.

I nostri riscaldano subito l’atmosfera con il loro epic-power metal dettato dalla vincente accoppiata Alex Moth e Grym Hünter alle chitarre, che fanno dilagare potenti riff contornati da mirabolanti assoli, la ritmica è impreziosita dalle melodie di violino registrate in base, dato che purtroppo il violinista Simon Borgen non ha potuto presenziare. Manuel D. Ascendent è il motore propulsore che conferisce a ogni canzone la giusta spinta, viaggiando sul doppio pedale e picchiando su piatti e pelli senza sosta, ma in mezzo a questa potenza grazie alle parti melodiche di chitarra e violino, creano atmosfere epiche esaltate dal cantato pulito e dirompente di Arkafnel.

Procedendo l’esibizione dimostrano sinergia e dinamicità oltre alla cura nei costumi, inoltre fa la sua apparizione anche un’affascinante danzatrice del ventre dando un tocco esotico, la risposta del pubblico è molto positiva e ripagano ogni brano applaudendo, sino all’esecuzione della title track con la quale terminano una performance breve ma intensa, assolvendo pienamente l’arduo compito di aprire la serata.

Setlist:
Fiery Rage
Monsters’ Breakaway
Blackfire
Draconis Theocracy
Edge of Power
Dark Side of Magic

La serata prosegue con i varesotti Eternal Silence cheintrodotti dalla violinista Katija Di Giulio, entrano in scena iniziando lo show sulle note di “The Way of Time”, proiettando il pubblico nella loro dimensione symphonic gothic metal.

Dalla nascita nel 2008 a oggi hanno pubblicato nel 2021 il quarto disco Timegate Anathema, sul quale concentreranno il repertorio continuando con determinazione, ritmiche tenaci colorate da assoli sono sferrate da Alberto Cassina e Martino Boneschi, creando una miscela di potenza e melodia arricchita dalle armoniose parti di violino abilmente amalgamate da Katija.

La ritmica è tenuta saldamente dalle profonde linee di basso tracciate da Alessio Sessa, il tutto è sostenuto dal buon lavoro alla batteria di Andrea Zannin che pestando con grinta e precisione rende ogni canzone più incalzante, infine entrano in gioco le parti vocali ad opera di Alberto Cassina e Marika Vanni, il loro connubio nei duetti è perfettamente bilanciato, singolarmente Alberto ha una voce pulita dal tono marcato mentre quella di Marika è sia squillante che tenue a seconda dell’andamento dei pezzi e di grande estensione.

Marika inoltre è una frontwoman carismatica che tiene saldamente il pubblico, il quale risponde positivamente a ogni pezzo sia per la potenza sonora sia per la presenza scenica, grazie alla loro energia e costante sinergia che regna per tutta l’esibizione sino a Hell on Earth, unico pezzo tratto dal secondo disco Chasing Chimera che segna la fine del loro show che ha riscosso buon successo, ripagati dal primo all’ultimo pezzo con calorosi applausi gli Eternal Silence possono lasciare il palco ai tanto attesi headliner ai quali hanno degnamente spianato la strada.

Setlist:
Intro
The Way of Time
Ancient Spirit
Edge of the Dream
Heart of Lead
Glide in the Air
Hell on Earth

Signore e signori dopo le energiche esibizioni delle nostre band, siamo giunti al momento tanto atteso e durante il cambio palco la tensione cresce, finalmente si apre il sipario ed ecco gli Haggard di Asis Nasseri assieme ai suoi fedeli elementi, prendere posizione sul grande palco accolti molto calorosamente dal pubblico in trepidante attesa.

Senza indugi con In A Fullmoon Procession danno inizio al concerto, che per i fans non sarà una semplice esibizione ma un vero e proprio viaggio, grazie alle meravigliose sonorità classiche che li riporteranno all’epoca del Rinascimento e Medioevo, specialmente nel periodo di Nostradamus e dei terribili giorni della peste in Europa, concept del secondo disco “Awaking the Centuries” e di Galileo Galilei sul quale si basa il terzo lavoro “Eppur Si Muove”.

Stasera si presentano con una formazione composta di soli dieci elementi, con qualche rimaneggiamento a causa dei rispettivi impegni dei musicisti, ma ovviamente per una band-orchestra di tale calibro Asis si circonda sempre di professionisti di altissimo livello, che dimostrano il loro talento e professionalità ad ogni nota.

Con il procedere dell’esibizione la band è totalmente immersa nel sound, i loro strumenti sono come estensioni di loro stessi con le quali esprimono al meglio la più alta forma di musica, alle corde abbiamo Johannes Schleiermacher al violoncello e klára šindelková al violino,Cătălina Popa-mörck al flauto, mentre alle tastiere Licia Missori e Elena Crolle (Sound Storm) la quale si cimenta pure nelle parti di viola. Dalle loro abili mani sgorgano fiumi di note armoniose dalle tonalità e velocità variabili, che intrecciandosi confluiscono in un’unica sinfonia, la quale sfocia nella platea inebriando i fans perennemente catturati come da una forza magnetica.

Alla parte sinfonica Asis contribuisce suonando arpeggi con la chitarra acustica, mentre riguardo la prettamente parte metal abbraccia quella elettrica, affiancato dal secondo chitarrista Claudio Quarta e Frank Schumacher al basso, costruendo una possente ritmica death metal (genere per il quale era nato il progetto), rinforzata dai duri colpi di piatti e pelli scagliati da Mattia Rubino (Sound Storm).

Le composizioni sono scrupolosamente studiate nei minimi dettagli, a seconda dei pezzi la parte death metal e quella orchestrale si susseguono come un cielo che da sereno diviene tempestoso e viceversa, infine per completare questa magnifica opera entrano in gioco le voci, uno straordinario trio composto dallo stesso Asis che nelle parti sinfoniche canta sia in pulito sia in growl che diviene più gutturale nelle parti death, la cantante soprano Janika Gross è paragonabile ad un usignolo, con voce limpida, soave e squillante ammalia il pubblico, mentre al suo fianco il bassista Frank sfoggia la sua profonda ed intensa voce da tenore, inoltre durante le canzoni le loro parti vocali possono essere soliste o fondersi, dimostrando sempre il loro talento.

Riguardo all’esecuzione dei pezzi oltre alla costante sinergia, si nota proprio una forma di rispetto di ruoli perché durante le parti strumentali, soprano e tenore non stanno in postazione ma si fanno proprio da parte, apposta per non coprire la visuale e viceversa Asis e Claudio nei loro confronti. Per l’intera esibizione tutti mantengono un atteggiamento elegante e composto, ma inevitabilmente quando il brano subisce la brusca accelerazione metal, ovviamente l’headbanging è spontaneo e Claudio e Frank si scatenano, mentre il pubblico da tutto il prezioso supporto morale con urla, applausi e cori d’incitamento o rimane concentrato all’ascolto come in contemplazione.

L’unica volta che qualcuno ha provato a spingere delle persone in prima fila, sono cadute perché data la tipologia di concerto assolutamente non se l’aspettavano, per questo Asis ha interrotto la canzone avvicinandosi per assicurarsi che tutti stavano bene per poi ricominciare, davvero un nobile gesto con il quale ha dimostrato di essere una bravissima persona oltre a un eccezionale artista, e, in seguito coinvolge l’orchestra per cantare Happy Birthday a un loro tecnico, ma anche ad una bambina su richiesta del padre una scena davvero toccante.

Infine con Awaking The Centuries terminano la prima parte dello show, concedendosi una meritata pausa accompagnati dagli incitamenti dei fans, dopodiché Claudio rientra in scena presentando uno alla volta i componenti che riprendono posizione, eseguendo Seven From Afar facendo credere ai fans di aver finito per poi chiudere in bellezza con Eppur Si Muove.

Per una band del genere è difficile trovare gli aggettivi, li definirei uno splendido mosaico di dieci tasselli perfettamente equilibrati che hanno suonato magistralmente, facendo emozionare il pubblico dalla prima all’ultima nota, dal quale ricevono durante i saluti finali uno scroscio di applausi e incitamenti.

Posso confermare che la serata ha superato le aspettative, innanzitutto sinceri complimenti ai nostri Draconicon ed Eternal Silence, che sul palco hanno dato l’anima tenendo alto l’onore del metallo italiano, mentre Asis e i suoi Haggard si meritano un ovazione per aver trasformato il Phenomenon in un Teatro dell’opera, con una performance superlativa sotto ogni aspetto che spero di rivedere al più presto, infine ringraziamo Saverio della Cerberus Booking e la Bam Booking per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!

Setlist:
In A Fullmoon Procession
Of A Might Divine
The Hidden Sign
In A Pale Moons Shadow
Heavenly Damnation + The Finale Victory
Herr Mannelig
The Observer
Prophecy Fulfilled + And The Dark Night Entered
Upon Fallen Autumn Leaves
Per Aspera Ad Astra
The Day As heaven Wept + Origin Of A Crystal Soul
Tales of Ithiria
Awaking The Centuries

Encore 1
Seven From Afar

Encore 2
Eppur si muove


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Giacomo Cerutti

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