In Flames @ Alcatraz, Milano (live report)

IN FLAMES + AT THE GATES + IMMINENCE + ORBIT CULTURE @ Alcatraz (MI) – 01-12-2022
Di Cerutti Giacomo

Stasera l’Alcatraz di Milano si terrà un evento all’insegna del metallo svedese, sul palco si esibiranno ben quattro band dove spicca una devastante accoppiata melodic death metal, composta dai mitici In Flames headliner della serata preceduti dai possenti At The Gates, con all’attivo il settimo disco The Nightmare Of Being uscito nel 2021, mentre sotto di loro abbiamo gli Imminence portatori di metalcore e in apertura gli Orbit Culture sempre del filone melodic death. Questo evento targato Vertigo Hard Sounds sarà sicuramente di forte impatto grazie a questi mostri sacri e gli special guest, andiamo a vedere come si ù svolto.

Purtroppo la lunga distanza e il traffico milanese non perdonano, di conseguenza perdo gli opener Orbit Culture e giungo al locale in tempo per assistere alle ultime tre canzoni degli Imminence, giovane band nata nel 2009 che mi ha fatto una buona impressione come tenuta di palco, ma soprattutto mi ha sorpreso l’inserimento del violino nel metalcore.

Il frontman Eddie Berg si destreggia sia con le corde vocali alternando scream graffiante e voce pulita, sia con le corde di violino dando una sorta di tocco folk melodico, creando un’insolita ma orecchiabile contrapposizione con ritmiche serrate scagliate da Harald Barret e Alex Arnoldsson, consolidate dalle linee di basso emesse da Christian Höijer, sostenute dal tenace lavoro alla batteria di Peter Hanström.

Avendo poco tempo a disposizione hanno concentrato il set soprattutto sul quarto nuovo disco Heaven In Hiding uscito nel 2021, infine con “Temptation” terminano la performance raccogliendo buoni consensi dal pubblico già numeroso.

Setlist:
I Am Become a Name

Ghost
The Sickness
Erase
Chasing Shadows
Paralyzed
∞
Heaven in Hiding
Temptation

Gli Imminence hanno sicuramente saputo riscaldare il pubblico, in attesa della prima agognata dose di melodic death metal che gli verrà iniettata dai micidiali At The Gates,con lo spegnersi delle luci si posizionano sul palco suscitando gran fermento, attaccando con “Spectre of Extinction” tratta dal nuovo settimo disco The Nightmare Of Being del 2021 ribaltano la platea.

Ha inizio un pericoloso susseguirsi di bombe lanciate senza pietĂ  da Tomas Lindberge compagni, estratte prevalentemente dai micidiali Slaughter Of The Soul e At War With Reality, dove le chitarre di Anders Björler e Martin Larsson sparano riff come fucili a pallettoni, amalgamati alle parti melodiche ma al tempo stesso inquietanti, difatti il ritorno alla violenza Ăš sempre dietro l’angolo e consolidato da viscerali linee di basso da parte di Jonas Björler, e ulteriormente rinforzato da Adrian Erlandsson che distrugge piatti e pelli senza sosta. Moshpit e crowd surfing agitano costantemente la platea tenuta saldamente dall’inossidabile frontman Tomas Lindberg, il quale raschia i timpani con un growl abrasivo mantenendo sempre viva l’interazione.

Sulla breccia dal 1990 gli svedesi procedono diretti come un carro armato, concedendosi pochissime pause bruciano rapidamente il repertorio sino alla conclusiva “The Night Eternal”, un’esibizione davvero intensa ma soprattutto concentrata in soli quaranta minuti, una durata davvero ridotta considerando l’importanza della band, infatti il pubblico che li ha sempre acclamati con applausi, urla e cori reclama altri pezzi, ma purtroppo gli At The Gates sono costretti a salutarci lasciando i fans con un po’ l’amaro in bocca ma assolutamente soddisfatti per la performance di alto magnitudo, preparandoli al meglio per i tanto attesi headliner.

Setlist:
Spectre of Extinction
Slaughter Of The Soul
At War With Reality
Intro Der Widerstand
To Drink From the Night Itself
Cold
Under A Serpent Sun
Heroes and Tombs
Intro El Altar Del Dios Desconocido
Death and the Labyrinth
Blinded By Fear
The Night Eternal

Finalmente la lunga attesa Ăš finita e i fans sono come dei motori rombanti, pronti a partire per una folle corsa all’interno dell’Alcatraz quasi colmo, sfrecciando a suon di melodic death metal che non tarderĂ  ad arrivare, una volta spente le luci il locale rimbomba di urla e una dolce intro acustica precede l’entrata in scena dei musicisti, le urla culminano con un boato alla vista del mitico Anders FridĂ©n.

Ecco i devastanti In Flames al completo irrompere con “The Great Deceiver” dando subito un forte assaggio del quattordicesimo disco Foregone che uscirĂ  l’anno prossimo, dopodichĂ© ci scaraventano addosso i macigni “Pinball Map” e “Cloud Connected”, un inizio davvero esplosivo e dopo due parole introduttive sul ritorno alle origini, Anders manda tutti in delirio annunciando la terremotante Behind Space.

La band ha messo subito in chiaro che con loro non si scherza, carichi di energia estrapolano cannonate da quasi l’intera discografia come “The Hive”, “Only For The Weak” e “Alias”, inserendo ancora due pezzi nuovi “Foregone Pt.1” e “State Of Slow Decay” che si rivelano all’altezza del marchio In Flames.

Inutile dire che l’entusiasmo del pubblico tra moshpit, crowd surfing, ritornelli cantati all’unisono e cori spontanei cresce esponenzialmente, posseduti dal tipico Göteborg sound sprigionato dal pilastro portante Björn Gelotte, nonchĂ© unico musicista originale affiancato dall’ex Megadeth Chris Broderik, rispettivamente due mostri di bravura che investono la folla con ritmiche affilate come lame e assoli spietati, sempre contornate dalle caratteristiche parti melodiche che a seconda dei pezzi, mantengono comunque una certa tensione o facendo da stacco armonico stemperando la violenza, inoltre dal 2017 in sede live si avvalgono del tastierista Niels Nielsen.

La ritmica Ăš sorretta dalle fondamenta di cemento armato tracciate da Bryce Paul Newman al basso, mentre Tanner Wayne fa tremare il palco spaccando bacchette su piatti e pelli, questi ultimi sono entrati in formazione nel 2018 ed Ăš la prova che nonostante i vari cambi di line up, la loro potenza e soprattutto coesione sul palco non Ăš mai mancata.

Complessivamente sono una macchina da palco ben oliata e perfettamente manovrata da Mr. Anders, che catalizza l’intero audience facendo cantare in coro, applaudire a tempo, incitando circle pit e wall of death, dando lustro alle sue roventi corde vocali scaturendo un growl granitico alternato alla voce pulita. I nostri proseguono la loro inarrestabile corsa evitando pure la pausa prima del bis, infine danno il colpo di grazia con “Take This Life” asfaltando la platea, terminando un’esibizione distruttiva senza fare prigionieri e raccogliendo una pioggia di urla e applausi, possono lasciare il palco trionfalmente.

Senza dubbio il metallo svedese ha lasciato nell’Alcatraz un solco profondo, sinceri complimenti a tutte le band che hanno sputato sangue sul palco, spremendo i fans dalla prima all’ultima nota con esibizioni adrenaliniche, ringraziamo la Vertigo Hard Sounds per l’impegno nell’organizzare questo evento fantastico. Alla prossima!

Setlist:
The Great Deceiver
Pinball Map
Cloud Connected
Behind Space
Graveland
The Hive
Colony
Only For The Weak
Leeches
Foregone Pt. 1
Wallflower
State Of Slow Decay
Alias
The Mirror’s Truth
I Am Above
Take This Life


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Giacomo Cerutti

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