NIGHTWISH + BEAST IN BLACK + TURMION KATILOT @ Alcatraz, Milano 06-12-2022
Di Cerutti Giacomo
Dopo vari rimandi a negli anni causa dell’epidemia da Covid-19, un cambio di special guest e il cambio di location deciso all’ultimo, finalmente i mitici Nightwish fanno ritorno nel nostro paese promuovendo il nuovo nono disco ‘Human :||: Nature’ pubblicato nel 2020. Inizialmente uno degli special guest dovevano essere gli Amorphis che purtroppo non hanno potuto partecipare al tour, al loro posto hanno chiamato una delle band più in vista del momento, i formidabili Beast In Black forti della pubblicazione del terzo disco “Dark Connection” uscito nel 2021, mentre in apertura abbiamo i Turmion Kätilöt con all’attivo il nono disco “Global Warning” 2020. Una tripletta finlandese per uno degli eventi più attesi dell’anno, richiamando numerosi fans che si riversano non più al Lorenzini District ma al Padiglione Zero della Fiera Milano City.
Purtroppo a causa della distanza e del traffico non ho potuto assistere all’esibizione dei Turmion Kätilöt, band industrial metal nata nel 2003 composta dal cantante MC Raaka Pee e il chitarrista Bobby Undertaker, affiancati nei live da Spellgoth alla seconda voce, Master Bates al basso, RunQ(Janne Tolsa)-Tarot alla tastiera e DQ alla batteria.
Raccogliendo dei riscontri tra i presenti durante il cambio palco, posso confermare che hanno saputo farsi valere con un’esibizione breve ma intensa, nonostante la diversità di genere con le altre band sono stati apprezzati dal pubblico già numeroso, grazie alla loro energica presenza scenica e agli scalmanati ritmi delle canzoni cantate in lingua madre. Sicuramente in molti vorranno rivederli quando torneranno in Italia da headliner il prossimo febbraio sempre a Milano al Legend Club.
Setlist:
Naitu
Verta ja lihaa
Sormenjälki
Isä meidän
Grand Ball
Sikiö
Sicuramente il pubblico è ben preparato per l’arrivo dei Beast In Black, già passati in Italia a Luglio di supporto agli Helloween all’Ippodromo Snai, ma dalle urla che si sollevano quando si spengono le luci e parte l’intro, si capisce che la numerosa schiera di fans non vede l’ora di rivederli.
Entrando in scena i musicisti partono diretti con Blade Runner spiazzando la folla, che implode con l’entrata in scena del frontman Yannis Papadopoulos, purtroppo devo far subito presente che la location è ampia ma dispersiva, di conseguenza l’audio risulta penalizzato infatti la voce e la chitarra risultano sovrastati dalla batteria e il basso. Fortunatamente la potenza dalla band vince sull’audio imperfetto catturando l’intero audience, che si esalta ad ogni canzone proposta come le nuove Moonlight Rendezvous e One Night in Tokyo, e, ovviamente le perle del passato come l’omonima Beast In Black, Sweet True Lies e l’immancabile Blind and Frozen.
L’accoppiata Kasperi Heikkinen e Anton Kabanen si rivela sempre vincente con taglienti ritmiche e assoli heavy-power, colorati dall’aggiunta in base di sonorità sinth-pop più moderne, complessivamente il sound è enfatizzato dal buon lavoro di Atte Palokangas alla batteria che con grinta e precisione conferisce ad ogni pezzo una marcia in più, inoltre il tutto è ben amalgamato dalle solide linee di basso tracciate da Máté Molnár, infine il frontman Yannis con la sua versatile voce a seconda dei pezzi varia da tonalità graffianti a pulite, affiancato dall’ex-Battle Beast Anton con la sua timbrica in stile Judas Priest nei pezzi più aggressivi.
Yannis ovviamente si rivela un ottimo frontman dinamico e coinvolgente, in generale la loro forte coesione e tenuta di palco esalta il pubblico che nonostante non si lasci andare nel consueto moshpit, rispondono con enfasi dando tutto il loro supporto con urla, applausi e cori, sino alla conclusiva End of the World. Con questa la band di Helsinky chiude un set ad alto potenziale aprendo al meglio la strada ai tanto attesi headliner, il pubblico li acclama a gran voce ancora più felice quando Yannis, annuncia che il prossimo febbraio torneranno da headliner al Live Club di Trezzo sull’Adda.
Setlist:
Blade Runner
From Hell With Love
Beast in Black
Sweet True Lies
Die By The Blade
Moonlight Rendezvous
One Night in Tokyo
Blind and Frozen
End of the World
Dopo questo alto dosaggio heavy-power i fans sono in febbricitante attesa dei loro idoli, durante il cambio palco la tensione è palpabile e questi ultimi minuti di attesa sembrano infiniti, finalmente le luci si spengono e il palco viene scoperto dal telone, lo sfondo è illuminato dai simboli riportati sulla copertina del disco ‘Human :||: Nature’, come intro parte “Music” e Kai Hahto prende posizione subentrando con le percussioni.
Le urla dei fans aumentano mentre arrivano gli altri componenti che attaccano sulle note di Noise, esplodendo alla vista della straordinaria Floor Jansen che parte diretta a cantare catturando l’attenzione della folla. Signore e signori ecco i Nightwish al completo sommergere il Padiglione Zero con un’ondata sympohonic metal, concentrando il repertorio soprattutto sugli ultimi dischi estraendo pezzi come Élan, Sahara e Last Ride Of The Day, brani nuovi come Tribal, harvest e altri, mentre del periodo con Tarja ne traggono solo da “Once” come Dark Chest of Wonders.
Ormai la band guarda sempre di meno al passato seppur glorioso, sicuramente i primi dischi rimarranno sempre nel cuore dei fans, i quali hanno comunque accettato la loro evoluzione, rispondendo con grande entusiasmo a ogni canzone sia per l’impeccabile prestazione della band sia per la scenografia a base di fiammate, colonne di fumo, luci pirotecniche e proiezioni video.
I nostri sono in forma smagliante a cominciare dal chitarrista Emppu, storico pilastro portante di possenti ritmiche affiancato dal secondo e ultimo membro originale Tuomas Holopainen, le cui abili mani viaggiano da un capo all’altro delle tastiere sfociando in melodie e orchestrazioni, creando atmosfere armoniose o cariche di tensione, arricchite dal polistrumentista Troy Donockley che con grande versatilità si destreggia tra chitarra, flauto, zampogna e bouzouky.
Come risaputo Marco Hietala ha lasciato la band e sinceramente penso sia l’unica nota dolente dello show, per quanto sia tecnicamente bravo il suo sostituto Jukka Koskinen(Wintersun), Marco è una figura davvero difficile da rimpiazzare in sede live ma soprattutto dava un fondamentale apporto vocale, infatti nei relativi pezzi le sue parti vocali sono eseguite da Troy, certamente degno di nota il suo duetto con Floor in “How’s the Heart?” eseguita in acustico, unico momento tranquillo della serata dove il palco è tutto loro e il pubblico ascolta in religioso silenzio.
Il loro sound articolato e variabile d’intensità e velocità è sostenuto dal batterista Kai Hahto, che sapientemente è in grado di bilanciare la sua potenza in base all’andamento dei brani, infine la regina del palco è l’inossidabile Floor dalla cui ugola d’oro sgorga una voce sia potente sia delicata e perfettamente controllata incanta la folla, mantenendo un atteggiamento composto talvolta movimentato da vortici di headbanging, considerando il recente intervento al cancro al seno e le conseguenti radioterapie, la sua forma fisica e performance sono eccezionali non da meno il suo potere di coinvolgimento è pari ad una forza magnetica.
Il pubblico è talmente in estasi che per l’intera esibizione il moshpit non è nemmeno accennato, è totalmente catturato dalla loro bravura infatti sono come gli ingranaggi ben lubrificati di una perfetta macchina da concerto, tra loro regna una forte alchimia e si supportano a vicenda.
Purtroppo i tempi sono tirati e non fanno nemmeno una pausa prima del finale, i fans vorrebbero che continuassero ad oltranza ma le cose belle finiscono, i finlandesi finiscono in bellezza con The Greatest Show On Earth, stupenda canzone composta da cinque parti eseguita per intero per una durata di ventiquattro minuti di pura magia, dove sul finale il ritornello “We were here” cantato all’unisono appare sullo sfondo a tempo, inoltre fanno apparire il loro amico Alexi Laiho compianto ex leader dei Children Of Bodom, un bellissimo e nobile gesto in sua memoria.
I Nightwish si ritirano accompagnati da uno scroscio di urla, applausi e cori d’incitamento, quando rientrano per i saluti finali con sottofondo “Ad Astra” lasciano ancora la parola a Floor che esegue una parte del gorgheggio, dopodiché lasciano il palco trionfalmente per aver segnato un’altra vittoria sul suolo italico.
Dopo anni di attesa i fans sono stati ampiamente ripagati da questo evento il cui risultato è andato oltre le aspettative, sinceri complimenti ai Turmion Kätilöt e Beast In Black che con tenacia e determinazione hanno saputo scaldare i motori, mentre per i Nightwish un’ovazione per averci fatto sognare con uno show strabiliante, eseguito con immensa professionalità e passione che trasudava sia dalla loro pelle che dagli strumenti. Ringraziamo la Vertigo Hard Sounds che ha lottato fino all’ultimo, per permettere la realizzazione di questo fantastico evento. Alla prossima!
Setlist:
Intro Music
Noise
Storytime
Tribal
Élan
7 Days to the Wolves
Dark Chest of Wonders
Harvest
I Want My Tears Back
Nemo
How’s the Heart? (acustico)
Sahara
Shoemaker
Last Ride Of The Day
Ghost Love Score
The Greatest Show On Earth
Outro Ad Astra