Euthymia – intervista a cura di Gianni Vittorio
Abbiamo incontrato ed intervistato per voi gli Euthymia, giovane gruppo che si caratterizza da un sound post-punk, alternative rock con suoni tipicamente shoegaze.
Perché avete scelto questo genere musicale, che mescola post-rock e shoegaze, in un periodo
storico in cui il mainstream è sempre più la regola e, spesso, la scelta più comoda, quasi una
comfort-zone (pensiamo ad esempio ai progetti usciti con X factor)?
La scelta del genere musicale non è affatto casuale, in quanto concilia la personalità ed il
background artistico di ogni componente del gruppo. Post-rock e shoegaze sono oltremodo affini in
termini di sonorità e contenuti, ma non mancano neanche sezioni ritmiche che richiamano funk ed
alternative rock classico.
Il vostro sound è un post rock abbastanza accessibile, senza quelle suite tipiche di band storiche
come Mogwai o Explosions in the sky. Da cosa è dettata questa vostra scelta?
I testi dei nostri brani hanno forti riferimenti alla psicologia e all’emotività, quindi abbiamo ritenuto
opportuno che avessero il giusto risalto in modo da coinvolgere l’ascoltatore e stimolarlo a scavarsi
dentro.
Avete degli artisti come punto di riferimento?
Gli artisti di riferimento sono molteplici, ma ne citerò soltanto alcuni: i già citati Explosions in the
Sky, i Mono, gli Slowdive ma anche i Verdena, i Delta Sleep e i Sonic Youth.
Dopo questo EP avete altri progetti in lavorazione?
Attualmente siamo al lavoro su del nuovo materiale che presenteremo a breve e stiamo
organizzando un tour.
Avete esperienza di live?
Abbiamo già avuto modo di esibirci live in giro per la Calabria. Fra questi, risaltano il Mood Summer
Festival di Rende, ma anche il locali del calibro del Café Retrò di Lamezia Terme, l’Ostello Bello di
Napoli e l’Auditorium Popolare di Cosenza. In quest’ultimo, anche in occasione del Festival
intitolato “Focu Meu!”