KATATONIA – Sky Void of Stars

Dai limpidi cieli del nord Europa, arriva inaspettato e brillante come una cometa che squarcia la notte Sky Void Of Stars, il nuovo full lenght degli svedesi Katatonia, giunti al loro dodicesimo album, pubblicato sotto etichetta Napalm Records.

Ancora una volta i Katatonia attraversano le pieghe dell’animo umano, e questa volta lo fanno con un occhio di riguardo a delle sonorità progressive metal che, in quanto a tecnicismo, ci fanno respirare un’aria in tutto e per tutto di stampo svedese.

Quarantacinque minuti di fiaba musicale che musicalmente si dipana attraverso un unico filo conduttore, creando un unicum, una danza continua in cui sonorità progressive e alternative creano una spirale sonoramente variegata che si fonde con la voce di Jonas Renkse.

“Austerity” prima imponente traccia, nonché secondo singolo estratto, apre questo volo musicale che ci introduce al mood dell’intero album, con un cantato pulito, una voce cristallina a tratti pungente quanto basta, e riff ricercati in funzione alla narrazione musicale.

La linea sonora prosegue dritta e spedita con “Colossal Shade”, brano ben scritto e costruito, con un sound che strizza l’occhio a delle audaci incursioni nel mondo dell’elettronica. Una musicalità borderline, sempre in bilico tra il tecnicismo strumentale progressivo e la vocalità narrativa di Renkse.

Il confine tra tecnica ed emozione viene varcato da “Opaline” che attraverso intermezzi puramente strumentali e malinconici assoli esalta la brillantezza di un cantato che stravolge i confini dell’ascolto arrivando dritto sotto pelle.

Ed è con “Birds” che i Katatonia rialzano il tiro, e si torna ad un ascolto indirizzato alla tecnica, con un drumming di tutto rispetto che accompagna i riff che vi si sovrappongono in rapida sequenza.

Il viaggio malinconico ai confini dell’anima prosegue con “Drab Moon” e “Author”, brani che definiscono e confermano il core dark e riflessivo dell’album, facendo da introduzione a “Impermanence” e il suo vortice di tecnicismo chitarristico, brano che vede la partecipazione di Joel Ekelöf.

L’oscuro e malinconico filo conduttore che ci accompagna per tutto l’album prosegue a decadere con “Sclera”, traccia che riecheggia velatamente certe sonorità già sperimentate prima dai conterranei Opeth.

Il lento decadimento verso il sound più malinconico dei Katatonia continua con “Atrium” e “No Beacon To Illuminate Our Fall” in cui rabbia e malinconia si fondono creando un suono a tratti oscuro, malinconico, che tiene sempre attento ed alto l’ascolto fino alla fine.

“Absconder” undicesima e ultima traccia chiude questo viaggio sonoro nell’apocalisse dell’anima della band, in cui voce e strumenti si fondono creando una tempesta musicale che si dissolve quasi improvvisamente, lasciando sospeso il nostro ascolto e la nostra attenzione.

“Sky Void Of Stars” è un album complesso, difficile da decodificare, a dispetto di quanto possa sembrare ad un primo superficiale ascolto.

Sotto molti aspetti si distacca, e non poco, dai precedenti lavori dei Katatonia, specialmente i primi, nei quali erano presenti sonorità più heavy, che strizzavano l’occhio al mondo Black e Doom in maniera libera e sfacciata.

Attraverso questo lavoro la band tutto sommato non cambia rotta, ma piuttosto cambia le modalità con cui prosegue il proprio viaggio nei meandri dell’animo umano.

Lo fa attraverso la ricerca di un tecnicismo riflessivo, non solo a livello strumentale ma anche a livello vocale, continuando a concentrarsi nell’esplorazione delle proprie emozioni, e sradicando tutti gli archetipi dell’animo umano attraverso un sound che evoca atmosfere malinconiche e dark, ma che è al tempo stesso riflessivo e disperato, in una continua danza senza sosta, senza fiato, che scorre metodica e precisa, che all’apparenza sembra facilmente interpretabile dall’ascoltatore, ma che in realtà nasconde un universo musicale ed emozionale sommerso.

Un sorriso amaro che nasconde il dolore dell’esistere.

Forse qualcuno rimpiangerà musicalmente i ‘vecchi’ Katatonia, ma forse qualcun’altro capirà che tutto sommato i Katatonia non se ne sono mai andati, anzi.. sono più vivi che mai.

KATATONIA – SKY VOID OF STARS

RELEASE DATE: 20.01.2023

VIA NAPALM RECORDS

Tracklist:

01. Austerity
02. Colossal Shade
03. Opaline
04. Birds
05. Drab Moon
06. Author
07. Impermanence
08. Sclera
09. Atrium
10. No Beacon To Illuminate Our Fall
11. Absconder

Line up:

Jonas Renkse: voce
Anders Nyström: chitarra
Roger Öjersson: chitarra
Niklas Sandin: basso
Daniel Moilanen: batteria


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Chiara Papi

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