MICAH P HINSON live @Monk Roma (Foto e testo di Chiara Lucarelli).
Capita di rado, ormai troppo di rado, di partecipare ad un concerto live e di osservare un pubblico totalmente ammaliato, partecipe, e tuttavia silenziosamente raccolto nell’ascolto.
È successo ieri, magicamente, non appena Micah P. Hinson è apparso sul palco del Monk.
Con la sua fisicità fragile ed elegante,il taglio di capelli alla mohicana che richiama le sue radici Chicasaw, e la sua chitarra spartana, l’artista ha stregato i presenti con il suo folk ruvido e poetico.
Hinson è in tour per la presentazione del suo nuovo disco, “I lie to you”, un album da cui traspaiono sofferenza e tormento, ma anche la voglia di un nuovo inizio, di un futuro diverso, quasi di una rinascita.
Ed ecco allora che l’artista texano spazia da brani più melodici ed introspettivi come “Wasted days”, “I lie to you” e “Carelessly”, a ritmi più veloci, come nella cover di John Denver “Please daddy (Don’t get drunk this Christmas”, finendo per coinvolgere il pubblico in un canto corale ed entusiastico nonostante il significato cupo del testo.
Tra una canzone e l’altra, Micah P. Hinson fuma, chiacchiera e sorride, inframmezzando i suoi dialoghi con una serie di “fucking” sparsi qui è là ad intervalli regolari con elegante nonchalance.
La sua simpatia è innata, ed il musicista riesce ad affascinare il pubblico presente senza alcuno sforzo, facendo sì che gli ascoltatori in sala si avvicinino al palco sempre di più, fino ad occupare ogni minimo spazio libero attorno ad esso e riunirsi in un abbraccio collettivo attorno a lui.
Man mano che la serata prosegue, alla scaletta si aggiungono anche brani meno recenti, come l’amatissima “Beneath the rose”, ed al termine di due ore intensissime, Micah si congeda dal suo pubblico, ma rimane ancora in sala, sorridente e disponibile, per chiacchierare con i fans, firmare foto e copertine dei suoi album ed offrire una parola gentile a chiunque lo avvicini.
Un artista generoso, umile e dotato di una vena poetica ormai rara, un musicista unico che speriamo di tornare ad ascoltare più e più volte ancora per lungo tempo.
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