Electric Guitarlands @ Druso – Ranica (BG) – 20-04-2023
Scritto da Cerutti Giacomo
Foto di Giovanni Cionci
ELECTRIC GUITARLANDS il nome dell’evento dice tutto! Stasera il Druso diventerà il regno delle chitarre elettriche e il palco sarà condiviso da quattro assi dello strumento, per un’imperdibile spettacolo dove mostreranno il loro talento e tecnica.
I guitar heroes in questione sono: il fenomenale MICHAEL ANGELO BATIO ex membro dei Nitro e attualmente chitarrista dei MANOWAR, il grandioso GUS G leader dei Firewind che ha militato con Ozzy Osbourne dal 2009 al 2017, ROWAN ROBERTSON che da giovanissimo venne scelto da Ronnie James Dio per unirsi alla sua band, infine il poker d’assi è completato dal nostro inossidabile ANDY MARTONGELLI, fondatore degli Arthemis e membro della band di David Ellefson (Megadeth), nonché compositore, produttore e insegnante.
L’ELECTRIC GUITARLANDS non è solo un concerto ma un vero e proprio “guitar contest”, che nel corso del tour dà ai chitarristi la possibilità di partecipare, mettendosi in gioco e venendo poi giudicati per la tecnica e presenza scenica.
La serata inizia proprio con la competizione, dove uno alla volta sei chitarristi di varia età, spezzano la propria tensione dimostrando il loro valore eseguendo il loro pezzo, gli applausi del gremito pubblico alla fine di ogni esibizione, per i concorrenti è già un traguardo ma saranno sufficienti per vincere? Lo sapremo a fine serata in base alle votazioni, che vinca il migliore!
Andy Martongelli
Adesso passiamo la parola anzi lo strumento ai paladini delle sei corde, che ovviamente hanno alle spalle musicisti di alto livello, alla voce abbiamo Riccardo Curzi, al basso Francesco Caporaletti (The Gang – Vinnie Moore)e alla batteria Roberto Pirami (Vinnie Moore – Michael Angelo Batio band).
Il primo a calcare il palco è il nostro ANDY MARTONGELLI, l’accoglienza è super calorosa e dopo un sincero ringraziamento al pubblico e all’organizzazione, parte diretto con Scars On Scars tratta da Heroes sesto disco della sua band Arthemis uscito nel 2010.
Un inizio già potente che prosegue con Like A Bullet che fa parte di Vacation In The Underworld, debut album pubblicato del 2022 del progetto Ellefson-Soto, nato dall’unione di David Ellefson bassista dei Megadeth e Jeff Scott Soto celebre cantante solista e militante in molteplici band come W.E.T. e Talisman.
ANDY come ogni musicista sente il bisogno di esprimere il proprio estro, nel 2014 dà alla luce il suo primo lavoro solista Spiral Motion, disco strumentale dal quale esegue Dark Days e vedendolo in azione si capisce perché è considerato uno dei maggiori shredder italiani, le sue agili mani sprizzano tecnica e velocità in un vortice di note che rapisce l’audience.
Giocare in casa è sempre una forte emozione e MARTONGELLI è di poche parole ma migliaia di note, presenta i pezzi e ringrazia spesso in segno di grande umiltà. Infine data la collaborazione e l’amicizia stretta con il sopra citato David Ellefson, chiude l’esibizione con la celebre cover Symphony Of Destruction dando una scossa finale.
Raccogliendo meritati applausi il nostro shredder lascia il palco a testa alta, per aver mostrato il proprio talento con solo quattro pezzi di forte impatto, dando al pubblico una prima sferzata hard’n’heavy.
Setlist:
Scars On Scars
Like A Bullet
Dark Days
Symphony Of Destruction (Megadeth cover)
Rowan Robertson
Ora gli applausi si sollevano per l’arrivo di ROWAN ROBERTSON, chitarrista inglese il cui esordio è avvenuto a soli 17 anni quando il leggendario Ronnie James Dio, lo reclutò per entrare nella band con la quale pubblicò il disco Look Up The Wolves.
La performance non poteva che iniziare con un brano tratto da quel disco, ecco che ROWAN ci riporta al 1990 con Wild One alle sonorità heavy classiche, questo fu l’unico disco inciso con Dio ma che diede all’artista grande risalto, per gratitudine stasera lo omaggia suonando I e Voodoo, classici del suo periodo con i black Sabbath tratti rispettivamente da Dehumanizer (1992) e Mob Rules (1981).
L’emozione e la nostalgia riscaldano l’atmosfera inoltre ROWAN ha una presenza scenica dinamica, spesso inclina la testa verso l’alto come se fosse il compianto Dio a dargli l’ispirazione, in seguito propone due pezzi originali The Stranger e Beggars Day dandoci prova del suo fluido ed accattivante stile di suonare hard rock, riscuotendo successo dal pubblico che ricambia con calorosi applausi.
Setlist:
Wild One (Dio cover)
I (Black Sabbath)
Voodoo (Black Sabbath)
The Stranger
Beggars Day
Gus G
La serata prosegue con GUS G fondatore dei Firewind, celebre per aver militato nella band di Ozzy Osbourne, solo il fatto di essere stato scelto per sostituire il colosso Zakk Wylde, indica le sue notevoli doti ma come ogni musicista ha una sua personalità.
Nella sua carriera solista ha composto cinque dischi, stasera dedicherà il set all’ultimo Quantum Leap pubblicato nel 2021, preceduto dall’intro entra in scena incitando il pubblico che gli dimostra il suo calore, dà inizio all’esibizione sulle note di Demon Stomp.
Non è la prima volta che si esibisce al Druso e si nota la sua familiarità con il palco, con dinamicità ma sempre mantenendo la concentrazione esegue i suoi brani strumentali, viaggiando sulla scia dell’heavy-rock influenzata dal power metal, dove tecnica, velocità e melodia s’intrecciano formando una corrente d’intensità variabile.
Oltre ai brani di Quantum Leap suona Fearless dell’omonimo disco del 2018, il pubblico risponde sempre positivamente sino alla conclusiva Force Majeure, con la quale termina un’esibizione di grande calibro scaldando ulteriormente il locale e aprendo la strada all’ultimo protagonista della serata.
Setlist:
Demon Stomp
Exosphere
Quantum Leap
Enigma Of Life
Fearless
Force Majeure
Dopo le favolose performance dei precedenti ospiti, a completare l’ELECTRIC GUITARLANDS abbiamo un leggendario shredder che non ha bisogno di presentazioni, il solo e unico MICHAEL ANGELO BATIO accolto con gran clamore.
Senza indugi annuncia un tributo a un amico che tutti conosciamo, il compianto Dimebag Darrel inimitabile chitarrista dei Pantera, partendo con un medley di Cemetery Gates e Cowboys From Hell esaltando la numerosa platea, potenza ed emozione si mescolano mentre MICHAEL suona aggiungendo il suo tocco personale, prolungando con assoli velocissimi e i suoi tipici fulminei spostamenti della mano attorno al manico della chitarra.
Lo stesso succede con il successivo tributo al mitico Eddie Van Halen con un medley di Panama e Ain’t Talkin’ Bout Love, generando grande fermento nell’ascoltare la storia rivisitata in “chiave Batio”, mentre con No Boundaries tratta dal suo omonimo debut album del 1995, dà lustro alla sua espressività con momenti di dolcezza alternati a passaggi rapidi, sino a diventare frenetici dove la mano sinistra sembra avere vita propria con scatti di follia.
Il suo inconfondibile modo di suonare lascia tutti a bocca aperta ma il meglio arriva adesso!
Finalmente sfodera la sua double guitar del quale è inventore, specificando che è un nuovo modello della Stratocaster che userà per la prima volta, qualche attimo di preparazione e infiamma la platea con la terremotante The Trooper degli Iron Maiden, nella quale fonde tutti i suoi virtuosismi suonando in tapping in ogni modo possibile, a braccia incrociate sui rispettivi manici o sulle singole chitarre, capovolgendola, sollevandola e girandola, uno spettacolo nello spettacolo a folle velocità che se non lo vedi non ci credi, il pubblico è letteralmente paralizzato però riesce a urlare nei momenti culminanti, esplodendo non appena finisce il brano.
Successo clamoroso per lo shredder di Chicago, che girando per il palco ha catturato ogni singolo spettatore, dimostrandosi coinvolgente e ironico anche solo con il semplice gesto di sgranchirsi le dita, ma se pensate che sia finita vi sbagliate!
Setlist:
Pantera medley
No Boundaries
Eddie Van Halen medley
Double Guitar
Come gran finale dell’ELECTRIC GUITARLANDS, i quattro mostri di talento si riuniscono sul palco assieme al giovane Riccardo vincitore del contest, unendo le forze in una jam session suonando Rock And Roll dei Led Zeppelin e Paranoid dei Black Sabbath.
Ennesimo tributo alla storia del rock dove suonano sia all’unisono sia ritagliandosi il proprio spazio, in una pioggia di riff e assoli che manda tutti in delirio, una scarica di adrenalina che solo questo evento poteva portare.
Sommersi da urla e applausi i nostri eroi alzano le chitarre e le corna al cielo, salutando copiosamente il pubblico in che vorrebbe non smettessero mai, purtroppo tutte le cose belle finiscono e questo trionfo del rock per stasera è giunto all’ultima nota.
Cari amanti del rock, l’ELECTRIC GUITARLANDS si è rivelato un evento straordinario oltre le nostre aspettative, innanzitutto ottima l’idea di inserire un guitar contest dando visibilità ai numerosi partecipanti nel corso del tour europeo, cosa aggiungere riguardo i fenomenali ANDY MARTONGELLI, ROWAN ROBERTSON, GUS G eMICHAEL ANGELO BATIO?
Posso paragonarli a dei fiumi in piena di talento, virtuosismo maestria, infinita passione e professionalità, che confluendo sono sfociati nell’immenso oceano del rock regalandoci incredibili emozioni, assieme al fondamentale contributo dei validissimi Riccardo Curzi, Francesco Caporaletti e Roberto Pirami che li hanno accompagnati in quest’avventura.
Infine sinceri complimenti e ringraziamenti al Druso per aver organizzato questo fantastico evento, sperando che si possa ripetere ogni anno. Alla prossima!