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Concept
Potenzialità
Daughter – Stereo Mind Game, il terzo disco era atteso da circa cinque anni. Le aspettative erano alte visto il livello qualitativo raggiunto coi precedenti lavori discografici.
Togliamo i dubbi da subito, anche questo atteso album è stato all’altezza delle aspettative.

La band ripropone sempre la loro formula vincente caratterizzate da un indie-folk minimale a cui si affianca un dream pop introspettivo. Novità assoluta stavolta è l’utilizzo di una orchestra d’archi in un paio di brani.
Dopo una intro atmosferica si entra dentro il mood, con l’opener Be on your way, brano chiave (richiama Youth, loro primo singolo), effetti e riverberi tipici del loro sound; segue Party, con il suo ritmo asciutto e mid tempo (stavolta senza riverberi). Dandelion ha un attacco fatto di chitarre ariose, con una cosa strumentale di grande impatto.
Alla fine del lato “A” Elena Tonra esegue una delle sue migliori performance vocali della sua carriera (con il valore aggiunto del coro finale): Neptune entra di diritto tra le top 5 della band, il suo magnetismo emozionale è una delle cose più belle di “Stereo Mind Game”.
Ed ecco che inizia il lato “B”, sicuramente quello più ricercato nei suoni, ma anche più intimista. Tra i pezzi più riusciti Junkmail , prodotto solo da Tonra ed eseguito con batteria elettronica, arpeggi e voce sussurrata.

Isolation, con il suo arrangiamento scarno e minimale fa pensare a Taylor Swift. Il disco si chiude con l’epica e avvolgente To rage.
Tutte le canzoni sono legate da un tema comune: i ricordi e la memoria (anche la copertina col fiore appassito ne è simbolo).
In conclusione il gruppo originario di Londra centra di nuovo il bersaglio, stavolta con sonorità più luminose speranzose, e meno decadenti rispetto al passato.
Tracklist:
- Intro
- Be On Your Way
- Party
- Dandelion
- Neptune
- Swim Back
- Junkmail
- Future Lover
- (Missed Calls)
- Isolation
- To Rage
- Wish I Could Cross The Sea