Philip Sayce @Dal Mississipi al Po

Philip Sayce @Dal Mississipi al Po

Lo scorso 22 Giugno, nella splendida cornice di Piazza Molinari, a Fiorenzuola D’Arda, abbiamo assistito, nell’ambito del XIX Festival Dal Mississipi al Po, allo show dello straordinario chitarrista Philip Sayce, attualmente tra i massimi esponenti mondiali del rock blues, assieme ad Eric Gales e a Joe Bonamassa. Non a caso, il 47enne canadese (di origini gallesi), grazie ala sua abilità ha ottenuto l’attenzione nientemeno che di Sir Eric Clapton, guadagnandosi una convocazione al suo Crossroad Festival.
Sono le 21:30n e tutto è pronto: dopo il saluto delle Autorità, presentato dalla bravissima Chiara Delogu, rappresentante della Fedro Cooperativa, Philip Sayce sale finalmente sul palco tra gli applausi, assieme ai suoi sodali, Sam Bolle al basso e Bryan Head alla batteria: un power trio che si rivelerà davvero sopra le righe. E’ soltanto la seconda volta che Sayce suona in Italia: l’ultima volta risale a 25 anni fa, quando calcò il palco del Pistoia Blues Festival assieme al compianto Jeff Healey.

Sayce imbraccia la sua fedele Fender Stratocaster, compagna di mille battaglie…e bastano poche note per mostrare al pubblico di che pasta è fatto: nelle sue dita si concentrano quasi 100 anni di storia, la tradizione del blues delle origini, l’innovazione di Hendrix, la classe di Stevie Ray Vaughan..e il suono…signori, CHE SUONO! Potente, graffiante, mai impastato, sempre tagliente come un rasoio ma allo stesso tempo cremoso e ricco. La cosa non ci stupisce, perché notoriamente Sayce si è sempre concentrato molto sulla ricerca del suono, e se ne può avere una lampante dimostrazione ascoltando l’ultimo, bellissimo album Spirit Rising (2020, Warner Music Canada). Non riusciamo a sbirciare la pedaliera (nascosta dalle spie), ma immaginiamo che ai suoi piedi non manchino, tra gli altri, i leggendari “Cesar Diaz”.
Sayce e compagni non si risparmiano, nonostante il caldo afoso, e il canadese scarica sulla chitarra tutta la sua grinta, non sta fermo un attimo e avanza continuamente sul palco ad incitare il pubblico mentre le sue plettrate energiche spazzano le corde della chitarra come onde di un mare in tempesta spazzano il ponte di una piccola nave..per poi lasciare spazio ad assoli carichi di pathos e di vibrante emotività. La sezione ritmica composta dai suoi compagni gli fornisce tutto il supporto necessario, mentre la sua voce calda e piena completa il tutto.
La scaletta è corposa, composta prevalentemente da brani tratti dai suoi dischi solisti, ma non mancano alcune cover, tra cui quella della splendida As the Years Go Passing By di Albert King.

Il pubblico è davvero rapito dall’esibizione, gli applausi partono a pioggia alla fine di ogni brano, le richieste si accavallano..e un boato accompagna Sayce, che accontenta tutti quando parte il riff di uno dei suoi cavalli di battaglia, Morning Star (chiesta più volte a gran voce)…e molti spettatori abbandonano (GIUSTAMENTE) le sedie per correre sottopalco.

Applausi scroscianti, meritatissimi, accompagnano i tre musicisti mentre scendono dal palco…e continuano, assieme a fischi ed urla di incitamento, finché i tre non si palesano nuovamente per l’immancabile encore, per cui la scelta cade su Alchemy (dallo splendido Peace Machine), altra richiesta del pubblico.

Raramente abbiamo assistito ad una tale dimostrazione di pura classe, accompagnata ad una tale capacità di coinvolgere il pubblico. Sayce si dimostra un vero frontman, oltre che un chitarrista raffinato ed energico, sicuramente uno dei migliori nocchieri che possano traghettare il rock blues nei decenni a venire del terzo millennio. Lo incontriamo brevemente dopo il concerto..e riusciamo a farci promettere che tornerà presto in Italia. Per noi è già partito il conto alla rovescia.

Vi lasciamo alla gallery del nostro Giovanni “GianRock” Cionci (https://www.instagram.com/gianrock81/?hl=it ).


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Giovanni Cionci

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