Baustelle: Pistoia Blues Festival 2023
(Testo e foto di Giovanni “Gian Rock” Cionci)
Anche quest’anno Relics Magazine è stata ospite del Pistoia Blues Festival, nelle serate di Sabato 8 e domenica 9 Luglio. Lo storico festival toscano, giunto alla sua 41esima edizione, ha portato nella splendida cornice di Piazza Duomo oltre 400 artisti di fama internazionale (da B.B. King a Stevie Ray Vaughan, da David Bowie a Bob Dylan, da Frank Zappa a Lou Reed) e, pur essendo storicamente dedicato al blues, progressivamente, nel corso degli anni, si è aperto anche a molti altri generi musicali. Cambiano i generi ma non la grande capacità degli organizzatori, sempre perfettamente in grado di costruire una line-up che bilanci perfettamente novità e tradizione, big e nuove proposte.
Ma veniamo alla cronaca del primo giorno.
Ego59
Il compito di aprire le danze è affidato alla giovane rockband modenese, fresca della pubblicazione del secondo album Tempi Così. Guidati dall’energica voce del frontman Riccardo Corradini, gli Ego59 scaldano subito il pubblico della piazza, con un rock di base abbastanza melodico, ma in grado comunque di sferrare qualche zampata hard. Ottimo inizio.







Òvera
Radicale cambio di genere con la seconda band, gli Òvera, storica formazione pistoiese composta da Stefano Nerozzi (chitarra), Alessandro Pacini (batteria), Andrea Signorini (basso) e Paolo Ferro (voce), con la partecipazione di Pasquale Scalzi e Gabriele Gai. La proposta musicale è di stampo prettamente cantautoriale, avvicinandosi pertanto a quella dei Baustelle, pur strizzando di tanto in tanto l’occhio al prog italiano degli anni ’70.






Filo Vals
Terzo artista a salire sul palco, stavolta da solo, Filo Vals (alias Filippo Valsecchi), cantautore romano che nei brani proposti mescola pop, sonorità latino-americane ed una buona dose di ironia.



Maurizio Pirovano
Tornano sonorità più rock con Maurizio Pirovano, che sale sul palco del Pistoia Blues per la terza volta (dopo le esibizioni di 2017 e 2019) in compagnia dei suoi sodali Maurizio Cambianica (basso), Marco Nava (chitarra) e Federico Paulovich (batteria). Fin da subito, con Nell’Anno del Signore, il cantautore lombardo mostra di che pasta è fatto, sfoderando tutto il suo carisma: il pubblico risponde subito, rapito dall’energia del brano e dalla profondità del testo.
I brani successivi non sono che una conferma della sensazione iniziale: Pirovano sul palco si dimostra un vero frontman, e i suoi compagni lo supportano in tutto e per tutto, dando voce ed energia alle sue composizioni, orecchiabili sì, ma ottimamente arrangiate e mai banali: hook e punch non mancano mai in nessun brano.. e il sound rock dal vivo li rende ancora più accattivanti. Non a caso, sono tanti gli applausi che salutano i musicisti alla fine dello show: Bravo Maurizio!!!
Questa la setlist:
- Nell’Anno del Signore
- Adesso
- Lentamente Ti Avvicini
- Un Istante (Ogni Notte)
- Passo Dopo Passo
- Piangeresti Per Me
- Riparto da Zero












Baustelle
Giunge così il momento degli headliner, i toscanissimi Baustelle, freschi della pubblicazione, lo scorso 14 Aprile, del loro nono ed ultimo album in studio, Elvis. Fondale rosso, voluminosi riflettori di aspetto vintage dalla luce calda e una scritta a Led che recita il nome della band: il palco del Pistoia Blues è pronto, ma pur essendo grande, fa quasi fatica a contenere tutti i membri del gruppo, con il nucleo storico, composto dal trio Francesco Bianconi (voce e chitarra), Rachele Bastreghi (voce e tastiera) e Claudio Brasini (chitarra), affiancato da una folta schiera di musicisti: Lorenzo Fornabaio (chitarra), Milo Scaglioni (basso), Alberto Bazzoli (tastiere/hammond) e Julie Ant (batteria).
Bianconi e soci affidano proprio a due brani di Elvis (Andiamo ai Rave e Betabloccanti Cimiteriali Blues) il compito di rompere il ghiaccio con il pubblico..peraltro molto ben disposto nei confronti della band di Montepulciano. Si percepisce infatti fin da subito una grande affezione da parte degli spettatori, accorsi in gran numero per celebrare il ritorno on stage dei propri beniamini.. e già al terzo brano, la storica La Guerra è Finita, la folla esplode.
Per tutto il resto dello show, la piazza balla e canta, seguendo ora la calda e rassicurante voce di Bianconi, ora quella più dinamica e tagliente di Rachele Bastreghi, infiocchettate da un sound ricco e corposo, grazie al gran numero di strumenti sul palco.. e, nonostante la sua complessità, estremamente definito (gran lavoro dei fonici!). Il pubblico non si esime neanche dal ripetere come un mantra, il ritornello di Gran Brianza Lapdance Asso di Cuori Stripping Club (“Chiama lo psicologo, chiama l’ospedale, voglio solo amare”), su richiesta di Bianconi..che ha modo tra l’altro di constatare che non siano presenti psicologi tra gli spettatori.
Immancabile il bis, che culmina e termina con l’attesissima Charlie Fa Surf, più volte richiesta a gran voce dal pubblico nel corso dello show.
Questa la setlist:
- Andiamo ai Rave
- Betabloccanti Cimiteriali Blues
- La Guerra è Finita
- Contro il Mondo
- La Nostra Vita
- Milano è la Metafora dell’Amore
- Gran Brianza, Lapdance Asso di Cuori Stripping Club
- Los Angeles
- Monumentale
- Un Romantico a Milano
- I Provinciali
- Veronica n. 2
- Amanda Lear
- Il Liberismo Ha i Giorni Contati
- La Donna Cannone
- Love Affair
- Gomma
- La Canzone del Riformatorio
- Charlie Fa Surf
Vi lasciamo alla gallery del nostro Giovanni “Gian Rock” Cionci.












