INFECTED RAIN, INVERNO, SILENZER @ Legend Club (MI) – 10-09-2023
scritto da Cerutti Giacomo
A distanza di un solo anno dalla loro ultima esibizione in Italia, la Vertigo Hard Sounds ha riportato sul palco del Legend Club i mitici INFECTED RAIN, capitanati dalla formidabile Elena “Lena Scissorhands” Cataraga, pronti a scatenare i loro fans con il loro dirompente alternative metal.
Prima di loro abbiamo due band emergenti appartenenti al ramo metalcore, gli austriaci SILENZER e i nostri INVERNO, i quali hanno appena sfornato il loro primo EP Obsidian Blood, si prospetta una serata carica d’energia.

Quando il locale apre è già presente un discreto pubblico, che ben accoglie i SILENZER band nata in Austria nel 2018, con all’attivo il secondo disco X uscito nel 2022,preceduti dall’intro partono con Abgrund.
Il repertorio è basato sul disco nuovo, le cui canzoni hanno un sound metalcore influenzato dal Nu metal, dove i riff tracciati da Lukas “Iggy” Meier e David Grazer alternano violenza e melodia, che si abbina perfettamente alla voce del frontman Christian Hollik, passando da pulita e melodica ad uno scream graffiante.
La ritmica è ben legata dalle dure linee di basso ad opera di Markus Hausegger, e, sostenuta dalle scalpitanti piatti e pelli percosse da Fabian “Gessi” Gesselbauer, complessivamente le canzoni sono apprezzate.
Grazie anche alla buona tenuta di palco riescono a scaldare abbastanza il pubblico, sfruttando anche la cover Last Resort dei Papa Roach e con la finale Deine Nähe Tut Weh, si accende un po’ di moshpit incitato da Christian il quale per incentivare l’entusiasmo, fa abbassare la platea facendola poi saltare al suo segnale.
I SILENZER hanno ben assolto il compito di aprire la serata, raccogliendo meritati applausi possono lasciare il palco alla band successiva.
Setlist:
Intro
Abgrund
In Deinem Verlies
Treibsand
EX
Daemon/Last Resort (Papa Roach cover)
Deine Nähe Tut Weh

La serata procede con i nostri INVERNO gruppo composto da membri di altre band, fondato nel 2022 dai chitarristi Diego Cavallotti (Lacuna Coil) e Daniele Salomone (ex D With Us), ai quali si sono uniti il cantante Simone Orizio (ex A Hero Named Coward) il bassista Danilo Arisi (Avelion) e il batterista Nicola Pedrali (Genus Ordinis Dei).
La loro entrata in scena suscita già clamore nel pubblico aumentato, non appena finisce l’intro attaccano con Roots dando una scossa immediata, eseguendo poi canzoni tratte dall’EP Obsidian Blood fresco d’uscita e gli inediti Huntress e Embers.
Con il procedere dell’esibizione dilaga un sound freddo e pesante, dove dettano legge i taglienti riff scagliati da Diego e Daniele, solidificati dalle corpose linee di basso da parte di Danilo al basso, mentre Nicola pesta tenacemente dando una marcia in più.
Complessivamente generano un metalcore dove ognuno di loro inserisce spunti e influenze, dall’alternative al death metal passando dal violento al melodico all’atmosferico, al sound si amalgama bene la voce di Simone che a seconda dei pezzi, può essere pulita dal timbro sia intenso sia delicato o sfociare in un potente growl.
Il calibro dei pezzi proposti, la dinamica tenuta di palco e la forza di coinvolgimento, entusiasmano il pubblico dove spontaneamente nasce il moshpit, con Hollow terminano una performance di alto livello dimostrando che la loro unione è vincente, le urla e applausi che si alzano mentre lasciano il palco ne sono la conferma.
Setlist:
Intro
Roots
Insomnia
Obsidian Blood
Huntress
Embers
Lands
Martyrs
Hollow

Le esibizioni dei SILENZER e INVERNO sono state un buon riscaldamento, ora i fans sono ben preparati per i tanto attesi headliner, il locale è quasi pieno e durante il cambio palco la tensione cresce.
Ad un tratto parte l’intro e i musicisti prendono posizione, si sollevano urla che rimbombano con l’entrata in scena di “Lena Scissorhands” Cataraga, ecco gli INFECTED RAIN irrompere con Pendulum incendiando la platea e scatenando il moshpit.
Questa è la miccia che collega una serie di esplosioni che non daranno tregua, sprizzanti d’energia iniziano a macinare canzoni passando da un lato all’altro del palco, stagliandosi sulle pedane e mantenendo sempre viva l’interazione coi fans.
Ovviamente si nota il cambio di line up, dato che Serghey e Vladimir Babich hanno lasciato la band, l’onore di entrare come nuova bassista è spettato alla nostra Alice Lane Pandini, già militante nelle Hand Of Juno e pronta a portare nuova linfa vitale.
Alla chitarra rimane Vadim “Vidick” Ozhog colonna portante della ritmica dal 2008, le cui corde s’intrecciano con i dreadlocks frustando i fans con riff micidiali, potenziati dalle spietate linee di basso di Alice, il tutto è sostenuto da Eugen Voluta che fa tremare il palco picchiando tenacemente sulla batteria.
Il loro sound è una miscela ben studiata di ferocia e melodia, che sobbalza come un elettrocardiogramma instabile e tenuto saldamente dall’inossidabile Lena, che padroneggia la sua vocalità versatile alternando un growl lacerante ad un timbro pulito e squillante.
Come sempre si rivela un concentrato di adrenalina e carisma, tiene in pugno i fans con determinazione e ironia grazie anche al suo perfetto italiano, agitando i dreadlocks come un elicottero e incitando a fare casino, in particolare per la nuova arrivata Alice per la quale mostra il suo orgoglio.
Il repertorio è concentrato sugli ultimi dischi Ecdysis e Endorphin, dai quali traggono pezzi come Longing, Fighter, Passerby e Walking Dead, molto apprezzati incluso il nuovo singolo Dying Light uscito quest’anno.
Stranamente attingono pochissimo dai primi lavori, comunque l’entusiasmo del numeroso e variegato pubblico non accenna a diminuire, grazie all’energia sprigionata dai moldavi facendo saltare e applaudire a tempo.
Con The Earth Mantra concludono la prima parte dello show, al rientro la frontwoman chiede ai fans “Volete un’altra canzone o andiamo tutti a letto?”, la risposta è ovvia e i pezzi finali sono ben due, ma Lena pretende ancora più casino!
Durante Black Gold e Sweet, Sweet Lies, riprende il delirio accentuato da un grande circle pit sempre su richiesta di Lena, infine non ancora soddisfatta fa accucciare la folla e poi saltare, per un finale mozzafiato completato da forti urla e applausi, che accompagnano gli INFECTED RAIN mentre si ritirano vittoriosi.
Ancora una volta la “pioggia infetta” si è riversata sul Legend Club, grazie a Lena e compagni che hanno dato anima e corpo senza compromessi, con uno show adrenalinico dall’inizio alla fine.
Complimenti ai SILENZER e agli INVERNO per avergli aperto la strada con grinta e passione, infine ringraziamo la Vertigo Hard Sounds e tutto lo staff del locale, per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!
Setlist:
Pendulum
Longing
Passerby
Fighter
Endless Stairs
The Realm of Chaos
Dying Light
Orphan Soul
Walking Dead
Lure
The Earth Mantra
Encore:
Black Gold
Sweet, Sweet Lies